Cinema
“Uno due tre”di Camilla Iannetti
La telecamera di Camilla Iannetti, giovane studentessa romana del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, è indiscreta come l’autrice di questo delicato film di secondo anno dal titolo “Uno due Tre”. Sono le storie di Roberta, Lucy e Danny, rispettivamente mamma e figlie. La diffidenza inziale verso la possibilità di realizzare un lavoro filmico sulla loro vita quotidiana si traduce in vera e propria simbiosi con la regista, loro coinquilina, che spesso diventa invisibile, raccogliendo frammenti di conflitti, amore e tenerezza rari, restituendoli allo spettatore in tutta la loro semplicità. Quanta complicità e quanto conflitto c’è in questo lavoro che sembra di finzione per i dialoghi intensi, ma è cinema del reale che diventa road movie quando Camilla decide di salire a bordo del treno con le tre donne, senza mai staccare la registrazione da Palermo ad Agrigento. La regista dice di essere stata emotivamente coinvolta nel realizzare il documentario, che a detta della mamma protagonista è servito a rinsaldare il legame con le proprie figlie e in particolare con Lucy. Roberta era visibilmente preoccupata alla prima proiezione pubblica della rassegna “Prime visioni”, fortemente voluta dal CSC in collaborazione con il cinema Rouge et Noire e l’Ufficio speciale per il cinema della regione siciliana. Non conosceva la reazione che avrebbe avuto il pubblico e soprattutto avrebbe voluto nascondere aspetti del suo carattere che comunque sono comuni a tutti. Rabbia, tenerezza, dolcezza, rancori sono sentimenti ed emozioni che prevalgono in questo delicato film.
Il trailer