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Cultura

Non parlate in mio nome

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Una riflessione che parte dal mare ma deve arrivare a noi

Ci stiamo lasciando convincere che i migranti sono i nemici da abbattere, quelli che minano fortemente gli equilibri interni del nostro Paese e della nostra Europa

Fratel Biagio Conte, il missionario italiano laico che ha dato vita alla “Missione di Speranza e Carità”, per cercare di rispondere alle drammatiche situazioni di povertà ed emarginazione della sua città natale, Palermo, decide di rimettersi in cammino perché sente di vivere l’esperienza di emigrante italiano che diventa immigrato nei paesi stranieri.

Attraverserà luoghi da sempre conosciuti per noi italiani come luoghi di emigrazione e di immigrazione: la Liguria, Milano, la Svizzera, la Germania, il Belgio.

Solo qualche mese fa, Fratel Biagio, ha terminato il suo lungo periodo di digiuno, una forma di protesta in un luogo simbolo della città, piazza Padre Pino Puglisi, ex Anita Garibaldi, dove abitava e dove venne ucciso dalla mafia il beato don Pino Puglisi, perché ha ritenuto una profonda ingiustizia un decreto espulsivo pervenuto al giovane Paul Yaw, idraulico e tuttofare della Missione di Speranza e Carità, ormai in Italia da più di 10 anni.

Paul Yaw ha vinto. E con lui Biagio Conte, la Missione Speranza e carità e tutta la città che non ha mai mollato la battaglia per fare ottenere all’idraulico ghanese il permesso di soggiorno.

La Terza Sezione del Tar di Palermo, con un’ordinanza collegiale, ha infatti confermato il decreto del 14 maggio, accogliendo la richiesta di sospensione del provvedimento di archiviazione della domanda di permesso di soggiorno emesso in danno di Paul Yaw. Il Tar, ancora una volta, ha evidenziato la sussistenza di un danno grave e irreparabile per il migrante e ha sospeso così il diniego di permesso di soggiorno.

La Missione ha poi continuato il servizio a favore degli ultimi, per i tanti Paul che vivono emarginati ed esclusi, anche perché vittime di una burocrazia sfiancante che penalizza e condanna la dignità delle persone.

La grande solidarietà che ha travolto la Missione di Fratel Biagio dovrebbe indurci a una riflessione comune sulla necessità di un forte e trasversale intervento legislativo a tutela dei diritti umani dei migranti, soprattutto dei tanti Paul, che vivono onestamente e integrati, introducendo meccanismi di regolarizzazione permanente, in presenza di idonei requisiti.

Nella serata dello scorso lunedì 8 luglio, Fratel Biagio ha lasciato Palermo imbarcandosi nel traghetto Palermo Genova. Sente di vivere l’esperienza di emigrante italiano, attraverserà luoghi come la Svizzera, la Germania, il Belgio, i cui confini, nei decenni scorsi, sono stati sempre terra di passaggio per una moltitudine di popoli di diversa etnia, razza e religione.

Prima di partire ha lasciato uno scritto che legge in questo video. Ed anche io, come Fratel Biagio mi appello ai tanti amici attivisti, ai tanti politici a ciascun livello, consiglieri, parlamentari, europarlamentari: con alcuni di voi ho condiviso ideali, progetti, battaglie.

Ora, non vi nascondo che faccio fatica a comprendere alcuni vostri commenti, alcune vostre affermazioni, alcuni vostri silenzi, alcuni vostri imbarazzi.

Dinanzi la soddisfazione di Matteo Salvini, contento di aver cacciato qualche mese fa 393 immigrati intercettati dalla guardia costiera libica e di averli rispediti in Libia, contento di aver ostacolato l’attracco delle ONG, al porto di Lampedusa, per settimane e dinanzi le parole di Luigi Di Maio che chiede all’Olanda, alla Francia e agli altri stati europei di farsi carico dei migranti salvati da Sea Watch, Mediterranea, Open Arms, vedo molti di voi annaspare, tacere imbarazzati, oppure ripetere come un mantra “ma prima era peggio”.

Sapete benissimo che se prima i Governi hanno fatto del male, questo non giustifica che questo governo stia facendo errori che ci riportano indietro nel tempo. Esistono leggi giuste e meno giuste. I militanti della memoria ricorderanno gli effetti che i provvedimenti varati dalla Germania nazista, negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, hanno avuto sul mondo intero.

Erano leggi di uno Stato ma leggi ingiuste, inumane, utilizzati, nel pieno regime nazionalsocialista, principalmente contro gli Ebrei, e in parte verso popolazioni non stanziali come Rom, Sinti, Jenisch.

Ribelliamoci a questa politica disumana nelle sedi opportune. Riapriamo i porti e accogliamo i migranti, poi magari operiamo meglio per la creazione dei corridoi umanitari. Ma non obblighiamo le ong a giungere in Francia o in Olanda via mare; le condizioni meteorologiche, non sempre favorevoli, potrebbero mettere in serio pericolo la vita di questi fratelli, esseri umani, con la sola colpa di essere cresciuti in stati, ancora oggi, disgraziatissimi.

Ci stiamo lasciando convincere che gli immigrati sono i nemici da abbattere, quelli che minano fortemente gli equilibri interni del nostro Paese e della nostra Europa.

Ci pensa la Guardia costiera libica a salvare i naufraghi” rassicura Salvini. Ma quanto affidamento si può fare su una Guardia costiera che nulla ha da obiettare sul trattamento inumano che queste persone ricevono nei campi d’accoglienza in Libia, a poche decine di metri da dove si imbarcano per l’Europa.

Quanto affidamento si può fare su una Guardia costiera indagata dalla Corte dell’Aja per crimini contro l’umanità a danno dei migranti;

Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) sono più di diecimila i migranti rinchiusi in 20 centri di detenzione sovraffollati e in condizioni estreme. Sono tutti migranti salvati in mare o bloccati, prima di salpare, dalla Guardia costiera libica e a ogni salvataggio le carceri traboccano. Questo ci sembra umano?

Respingere donne incinte e minorenni, chiudere i porti si prefigura come una violazione del testo unico sull’immigrazione e della Convenzione europea sui diritti dell’uomo. Stiamo violando le norme. Stiamo violando i principi del Diritto Internazionale Umanitario, stiamo diventando dei mostri.

“Ma l’Europa si comporta anche peggio di noi!” e su questo avete ragione. I leader europei continuano a rimpallarsi i migranti come fossero fastidiose zecche, impegnandosi in “accordi” tutti tesi ai respingimenti.

Negli ultimi anni l’Europa, con i nostri soldi, ha speso centinaia di milioni di euro per dotarsi di droni, visori notturni, barriere, muri, programmi di ricerca per tenere lontani i migranti, non facendo altro che aumentare il traffico di esseri umani, la criminalità e l’insicurezza.

Con molti meno soldi e molta più umanità si sarebbero potuti aprire corridoi umanitari, costruire ponti umanitari, permettere la libera circolazione dei migranti, si sarebbe tolta linfa alle mafie e ai trafficanti e con opportuni programmi di accoglienza si sarebbe permessa una positiva integrazione.

Aiutiamoli a casa loro!” altro chiodo fisso. D’accordissimo, quindi smettiamo di vendere armi ai loro dittatori, di sfruttare la loro manodopera, le loro miniere; voi scienziati in tema di immigrazione avrete sentito il trattamento che la Francia e la Cina riservano ai minatori del Congo.

E infine ricordiamoci che per aiutarli a casa loro dobbiamo cambiar vita a casa nostra, facendo a meno di un po’ del nostro benessere.

Non esiste alcuna emergenza, alcun massiccio flusso migratorio che possa, neanche e lontanamente, giustificare il comportamento – inaccettabile – del governo italiano.

Le ONG in mare hanno svolto e continuano a svolgere un’attività importantissima, di grandissimo valore umano, quelle stesse ONG che dopo anni di inchieste e insinuazioni, risultano pulite, senza nessun indagato.

Mi dissocio dalle prese di posizione dei nostri politici. Il vostro modo sprezzante di parlare di persone, come se fossero cose, non è accettabile. Non parlate in mio nome.

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Nuova terminologia per indicare le persone disabili

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Nella nota inviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio di gabinetto del Ministero della disabilità sono indicate le nuove espressioni da utilizzare per indicare le persone disabili.

Al termine “handicappato” che metteva in evidenza il difetto e l’ostacolo, nel tempo è stato sostituito con   “soggetto in situazione di handicaps” , poi  ancora “soggetto diversamente abile, diversabile, disabile” , tentando di dare valenza e attenzione alla persona e alla diversità nelle manifestazioni di abilità.

Nell’art.4 del decreto legislativo 62/2024  sono indicate le diciture da usare :

“persona con disabilita” oppure in “condizione di disabilità” e poi ancora “persona con necessità di sostegno “ e, a seconda della gravità, si adoperano i termini:  elevato- molto elevato – intensivo.

Viene ancora una volta messo in evidenza il concetto e l’espressione “persona” che, come recita, la Costituzione, è soggetto attivo della Comunità, portatore di dignità umana, di diritti e di doveri.

La centralità dello studente, valore guida della comunità scolastica, dovrà trovare adeguato spazio e rinforzo nella società e nella comunità cittadina.

A scuola il buon preside Capodanno, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla “scuola per tutti” e all’integrazione dei disabili ci ha consegnato un’espressione carica di umanità e di attenzione pedagogica.  Gli alunni che allora venivano definiti “handicappati” li indicava, senza etichette, e con saggezza e amorevolezza educativa: “alunni bisognosi di particolari attenzione”.

La società di oggi è chiamata ad essere protagonista di un cambio di passo epocale, perché oltre ad una terminologia rispettosa dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, occorre superare e contrastare le manifestazioni che oscillano tra pietismo ed eroismo, e guardare alle abilità delle persone, non a quella che, al massimo, possiamo considerare una loro caratteristica.

Giuseppe Adernò

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Cultura

Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

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Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

auditorium dell’Istituto “Giuffrida  – La Mela”  ha avuto luogo l’insediamento del  Consiglio Comunale dei Ragazzi del nuovo istituto comprensivo , composto da 10 ragazzi della scuola primaria e 10 della scuola secondaria di primo grado.

Rebecca Romano

Nel corso della cerimonia introdotta dal Canto degli Italiani e dall’ingresso solenne della bandiera tricolore e del Costituzione, il sindaco uscente, Alfio Russo, ha relazionato sull’attività svolta nel corso del suo mandato, evidenziando che questa esperienza lo ho atto crescere nella cultura della partecipazione e della democrazia,

Ha deposto la fascia tricolore che è stata indossata dal nuovo sindaco eletto, Rebecca Romano, dopo aver recitato la formula del giuramento.

L’atto del giuramento è stato firmato dall’assessore all’istruzione Salvatore Italia, dalla preside Tiziana Baratta e dalla mamma,Vincenza Zuccarà, già vice sindaco del Comune.

Hanno quindi giurato il vice sindaco della scuola primaria, Carlotta Schilirò , il presidente del consiglio, Sofia Petralia,  gli assessori: Pietro Bulla, Damiano Petronio, Marta Leanza, Lorenzo Di Stefano , Erika Bua , Giulia La Mela, Carla La Malfa, Marta Mannino, Giuseppe Spitaleri.,

Nicholas Giuseppe Cerami

Sono stati eletti consiglieri: Luigi Basone, Bianca Ciletta, Raffaele Floresta, Alice Zermo, Matilde dell’Aquila, Karola La Mela, Pietro Leocata, Alberto Alongi, Emanuele Petronio, Carla Foti, Giulia Motta, Ludovica Perdicaro, Giosuè Signore, Francesco Caruso, Ginevra Portale, Carlotta Diolosà, Clarissa Diolosà, Martina Brio, Agatino Cottone.  

Analoga cerimonia si è svolta presso l’Istituto Paritario “Santa Lucia” e alla presenza dell’Assessore Salvatore Italia, di Padre Giuseppe Calambrogio, fondatore dell’Istituto, della dirigente Maria Brancato, il neosindaco, Nicholas Giuseppe Cerami ha recitato la formula del giuramento alla presenza dei compagni di scuola media e dei genitori. Dopo aver indossato la fascia tricolore ha presentato il programma di lavoro insieme agli assessori Rosy Ingrassia e Riccardo Coco. Sono stati eletti consiglieri: Salvatore Di Francesco, Emanuele Scalisi e Giuseppe Ludovico Santangelo.

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Laura Genitori, sindaco dei ragazzi

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TREMESTIERI  –  Il canto degli Italiani, l’ingresso del testo della Costituzione e della bandiera tricolore, ha dato inizio alla solenne cerimonia con la partecipazione  dal sindaco uscente, Lorenzo Frangiamore, il quale , dopo il saluto introduttivo,  ha illustrato il suo operato da sindaco dei ragazzi, elencando le esperienze vissute nel corso del suo mandato e, quindi,  ha deposto la fascia tricolore.

Dinnanzi al Direttore dell’Istituto, Luca Licciardello, alla Dirigente Angela Urzì, e del coordinatore nazionale dei CCR, preside Giuseppe Adernò, con grande emozione, la neo eletta, Laura Genitori  d’Arrigo, alunna della classe quinta primaria, ha recitato, con la mano sulla Costituzione, la formula di giuramento  “Giuro di essere fedele alla Repubblica ….  Mi impegno a collaborare per il bene della scuola, piccola città e per la crescita sociale e civile e della Comunità scolastica e cittadina” quindi ha baciato la bandiera, ha firmato la pergamena del giuramento  che è firmata dalle Autorità presenti e dai genitori come segno di convergenza educativa tra scuola e famiglia e, quindi, ha indossato la fascia tricolore.

Hanno quindi giurato coralmente il Vice Sindaco Elsa Blarasin, il presidente del Consiglio Chiara Longo e gli Assessori con i rispettivi consiglieri.

L’intera classe è stata coinvolta nell’esperienza elettorale   ed il Consiglio dei Ragazzi è costituito da: Assessore all’Istruzione: Fabiola La Rosa con Francesco Abate e Antonio Testa; alla Solidarietà: Carla Cinnirella con Giorgia Rendo e Daniele De Leo; alla Legalità: Giuseppe Murabito con Sergio Sparaventi Cilia e Karola Nicolosi; Al Cinema e spettacolo : Jolie Sarao con Martina Brunetto e Carla Sebastian; allo Sport: Vincenzo Giovanetti con Tommaso Lo Certo e Gabriele Gambino; allo Svago e Tempo libero: Massimo Calabrese con Rayahn Rahal e Jacopo Motta.

La neosindaco ha ringraziato il Direttore, la maestra di classe ed il coordinatore del progetto per la bella opportunità offerta, ha ringraziato i suoi elettori e ha illustrato il programma che intende sviluppare per una scuola sempre migliore e rispondente ai bisogni dei ragazzi.

Nella scuola-piccola città, il Sindaco, gli assessori e i consiglieri sono protagonisti attivi di proposte e di progetti finalizzati alla crescita culturale e sociale dell’intera comunità scolastica.

Il direttore Luca Licciardello ha evidenziato la valenza didattica del progetto di Educazione Civica   promosso 29 anni fa dal preside Giuseppe Adernò e che ora conta in Italia oltre 600 Consigli dei ragazzi ed ha ringraziato gli insegnanti Enza Schillaci,  e Antonio Amato per il lodevole impegno nel coordinare le attività del progetto, seguendolo con amorevole dedizione e cura educativa.

Molto soddisfatti i genitori degli eletti i quali hanno condiviso il progetto educativo della scuola che forma uomini, persone e cittadini.

Il preside Adernò ha rinnovato ai neoeletti l’impegno del C.P.S. sigla che sintetizza la Cultura e l’impegno nello studio, la Partecipazione attiva e democratica ed infine, utilizzando la metafora del “grembiule”, la dimensione del Servizio, perché la politica, ricerca del bene comune, è un servizio alla comunità scolastica e cittadina.

A conclusione della cerimonia, vera lezione di Educazione civica, il Sindaco dei ragazzi ha consegnato ad ogni rappresentante di classe l’organigramma del Consiglio dei Ragazzi, così da essere presenti in tutte le classi.

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