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Una raccolta fondi per Paolo De Marco, bloccato in Colombia

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Suscita preoccupazione la storia di Paolo De Marco, nostro connazionale di Marsala (TP), bloccato in Colombia da parecchio tempo, in attesa di essere rimpatriato in Italia.

Paolo, nato a Marsala il 02/01/1993, si trova in Sud America da mesi. Il 01/09/2019 ha acquistato i voli per rientrare in Italia avendo previsto di rientrare in data 04/04/2020.
Paolo aveva pensato di tornare in Italia imbarcandosi a Medellìn (Colombia) per giungere a Miami, poi avrebbe effettuato la tratta Miami – Roma e da Roma sarebbe poi giunto a Palermo.
La compagnia aerea, però, che avrebbe dovuto effettuare la tratta da Miami a Palermo era Air Italy che è fallita qualche mese fa, dopo che Paolo aveva acquistato il biglietto.
Risultato, nessun rimborso.

Paolo ha continuato a spostarsi in Colombia e giorno 12/03/2020 è arrivato nel Nord della Colombia, precisamente nella città di Riohacha.
Resta lì per 3 giorni sino al 15/03/2020, data in cui decide di spostarsi a Santa Marta dove ha trovato la possibilità di fare volontariato in un Ostello (posto sicuro dove stare).

Ha deciso di abbandonare questo luogo poco dopo a causa delle precarie condizioni igieniche. Si è quindi recato presso il paesino di Taganga, dove è stato ospitato da chi ha letto un suo annuncio su internet.

A Taganga, però, vi sono stati dei saccheggi. Il 07/04/2020 Paolo fornisce, dunque, i suoi dati all’ambasciata Italiana di Bogotà che prontamente gli risponde fornendogli delle informazioni su come muoversi e cosa dover fare.

Giorno 13/04/2020, l’Ambasciata gli comunica la possibilità di prendere un volo umanitario con destinazione Bruxelles. Questo volo è prevalentemente per i cittadini che necessitano di cure mediche; poi, solo se fosse rimasto posto, vi sarebbe stata la possibilità di imbarcare anche cittadini in buona salute.
Gli comunicano, però, che devono anche acquistare un biglietto di uscita dal Belgio altrimenti non avrebbero potuto prendere quel volo. Paolo si mette in viaggio, dunque, da Taganga a Bogotà con la speranza di poter presto riabbracciare i suoi cari, in compagnia di altri due italiani, viaggio durato circa 20 ore.

Essendo un volo umanitario, i posti si sono ben presto esauriti e Paolo è rimasto a terra, avendo anche perso il volo che da Bruxelles lo avrebbe condotto in Italia.

 

Paolo e molti altri Italiani si trovano in atto a Bogotà, altri a Taganga, ed altri sparsi in Colombia.
Nell’attesa che l’Ambasciata Italiana a Bogotà e che le forze istituzionali si attivino per rimpatriare i nostri connazionali, Paolo si deve pur sostentare.

E’ questo lo scopo della raccolta fondi, aiutare Paolo a pagare un ostello e a procurarsi del cibo e, soprattutto, permettergli di acquistare un eventuale biglietto aereo. In atto Paolo sta esaurendo le proprie risorse economiche.

Conosco Paolo personalmente, è un ragazzo lodevole che si è sempre prodigato per gli altri. Adesso è lui che ha bisogno di noi. Ho sentito Paolo poco fa tramite una videochiamata, sta bene, è riuscito a riposare qualche ora e a procurarsi del cibo. E’ molto stanco ed emotivamente provato. Ringrazia tutti coloro i quali gli hanno rivolto un pensiero, ha anche avanzato un ringraziamento per tutti coloro i quali verseranno un contributo economico che lo possa aiutare, ringrazia anche le istituzioni che stanno lavorando per lui.

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