

Arianna Scinardo
Tra le onde, il film di Marco Amenta
Tra le onde, un film introspettivo, riflessione moderna di tragedie umane
Definirlo un road movie il film: “Tra le onde”, l’ultimo lavoro del regista palermitano Marco Amenta, è riduttivo; è un viaggio un pò onirico e un pò surreale; è stato molto apprezzato dal pubblico della 44^ edizione del festival internazionale di narrativa e cinema Efebo D’oro.
Il regista era stato annunciato in sala, ma sta girando in Sardegna “Anna”, una storia che parla di una donna forte che lotta per la sua terra. Il progetto ha vinto i bandi Eurimages e Media Single project. Incontriamo Marco Amenta su skype e ci facciamo raccontare il suo 2° lungometraggio di finzione; è uno dei quei film che purtroppo, a causa della pandemia, non sono potuti andare in sala ma che è stato in concorso al Bif&st – Bari International FF e al RIFF.
I protagonisti Vincenzo Amato, lo abbiamo apprezzato in passato in Respiro e Nuovomondo di Crialese e Sveva Alviti la rivelazione di Dalidà, il biopic di Lisa Azuelos del 2016 , che l’ha resa famosa.
Sono loro ad attraversare terra e mare, con due isole in mezzo, e compiere un complesso lavoro introspettivo alla ricerca di se stessi. Al festival di Bari i critici hanno ingabbiato il film nel genere “noir – melò”, ma Amenta ama definirlo una favola nera. Il buio è una costante del viaggio che si snoda sempre di notte, con i due personaggi, a volte misteriosi a volte nostalgici di un passato che non potrà mai più tornare. Amato è Salvo, un ex pescatore che un giorno trova in mare il corpo di un migrante annegato; decide così di comunicare la notizia alla moglie, iniziando un viaggio con Lea (Sveva Alviti), suo grande amore del passato. La cifra stilistica del film la racconta Marco Amenta nella sua sinossi:
“Tra le onde è un racconto enigmatico che si muove, tra atmosfere sospese, su diverse linee temporali. Un viaggio che porterà i due protagonisti a dover affrontare, una volta per tutte, i fantasmi del loro passato. Un film profondamente umano, dove tutto sembra rinviare a qualcosa di non detto e di allucinatorio. Così nel corso della storia siamo portati a chiederci cosa sia reale e cosa sia un inganno dell’inconscio, alternando thriller e love story in una notte che sembra non avere fine”. Gli esordi da freelance come fotoreporter, poi i documentari, strada maestra per giungere ai film di finzione, con al centro sempre storie vere.
Tra le onde ha permesso ad Amenta di raccontare attraverso il cinema, il mondo interiore delle persone. “Quello che Salvo compie è un gesto di pietas, di umanità. In fondo è ciò che vuole fare Antigone nella tragedia greca: seppellire il fratello. Tutti noi abbiamo un dovere morale: dare sepoltura a questi uomini e donne che muoiono nel Mediterraneo e che quasi sempre non possono essere pianti dai loro cari o addirittura non vengono mai ritrovati perché dispersi in mare”.
Il regista ha voluto così raccontare due storie d’amore parallele, quello dei protagonisti e quello del migrante che muore fra le braccia del pescatore a cui consegna un biglietto da portare alla moglie. Amenta ci tiene a precisa che non è un film di denuncia o dalla forte impronta sociale. La fotografia nel film è da capolavoro; lo conferma lo stesso regista che ha voluto costruire ambientazioni e atmosfere surreali che solo il grande schermo può restituire alla visione. Grande sostenitore dei film in sala e non in tv, Amenta ha puntato molto anche alla colonna sonora. Il cinema è immagine e suono.
Arianna Scinardo
Braga e Bossi autori delle musiche de: “L’abbaglio”

Prossimamente sarà disponibile in digitale la colonna sonora originale, a firma di Michele Braga ed Emanuele BossiI, di “L’ABBAGLIO” (edita da Edizioni Curci), il nuovo film di Roberto Andò, che arriva nelle sale italiane dal 16 gennaio distribuito da 01 Distribution.
“L’Abbaglio” si colloca sul crinale di due mondi musicali ben distinti: da un lato, l’attesa di un destino epico che deve compiersi nella spedizione dei Mille; dall’altro, il tono meno serio e a tratti divertente incarnato dai due disertori che, loro malgrado, finiranno per aiutare il generale Orsini nell’impresa. Sullo sfondo, la Sicilia con tutte le sue meraviglie e contraddizioni musicali, a fare da cornice.
«Oltre ad esserci ispirati alla musica propria del periodo (e quindi chi altri se non Verdi!), abbiamo cercato una “voce narrante” originale, che legasse il racconto senza essere di parte, cercando un’epicità laica, senza celebrazioni – dichiarano Michele Braga ed Emanuele Bossi – Poter scrivere musica per grande orchestra, eseguirla e registrarla in uno dei luoghi simbolo della musica in Italia (la sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica – Ennio Morricone) è stata una rara opportunità che ci ha lusingato e che abbiamo colto con entusiasmo».
“L’Abbaglio” di Roberto Andò è una produzione TRAMP LTD e BIBI FILM con RAI CINEMA e MEDUSA FILM, in collaborazione con Netflix. Nel film gli attori, Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone.
Arianna Scinardo
Il gioco della verità

A ridosso dell’anniversario della scomparsa di Mariangela Melato, l’11 gennaio 2013, Rai Cultura propone, l’episodio a lei dedicato della serie “Illuminate”, prodotta da Anele, che racconta le storie di quattro eccellenze femminili italiane, in onda venerdì 10 gennaio 2025 alle 23.10 su Rai Storia. In “Mariangela Melato. Il Gioco della Verità” diretto da Marco Spagnoli, Elena Sofia Ricci andrà nel posto dove, negli anni ’80, incontrò per la prima volta la grande attrice milanese, una cantina nel Quartiere Monti di Roma, un piccolo teatro off che Mariangela, già famosa, frequentava in mezzo a giovani attori, facendo con loro il gioco della verità.
Elena Sofia Ricci
Da qui partirà Elena Sofia Ricci per scoprire qualcosa di più su una delle più grandi attrici di sempre, insieme alle persone che l’hanno conosciuta bene, continuando quel gioco della verità che aveva iniziato con lei, e cercando di carpire da ciascuno il proprio pezzo di verità su Mariangela.
Tra i numerosi testimoni che daranno un prezioso contributo al racconto di questa grande icona del cinema e del teatro italiano, la sorella Anna Melato, Renzo Arbore, Pupi Avati, Gabriele Lavia, Massimo Ranieri, Lina Wertmüller, Luca Barbareschi, Annabella Cerliani, Felice Laudadio, Giampiero Solari, Renato Scarpa e l’amica e assistente Giovanna Guida. Il docu-film “Mariangela Melato. Il Gioco della Verità” è scritto da Marco Dell’Omo con la collaborazione di Marco Spagnoli e diretto da Marco Spagnoli.
Arianna Scinardo
Cineclub Scienza a Roma dal 15 gennaio

Dal 15 gennaio al 9 aprile 2025 al Teatro Palladium di Roma, con “Cineclub Scienza – Al Cinema con i Ricercatori e le Ricercatrici”, la scienza incontra il grande schermo per esplorare i temi cruciali della contemporaneità: cambiamenti climatici, biodiversità, intelligenza artificiale e conflitti ambientali raccontati attraverso quattro proiezioni cinematografiche, seguite da dialoghi con ricercatori, esperti e moderatori d’eccezione per un nuovo format che sul palco del teatro dell’Università Roma Tre prosegue l’indagine sul presente attraverso il confronto tra discipline, arti e linguaggi.
Questioni centrali nel dibattito pubblico, come la crisi climatica, il rapporto uomo-natura e le implicazioni etiche delle nuove tecnologie, vengono affrontate attraverso alcune delle pellicole più significative degli ultimi anni, con una visione multidisciplinare che – oltre alle proiezioni – vede in dialogo scienziati e pubblico per decodificare, attraverso la lente della ricerca, le ansie e le speranze del presente.
I film
Si parte il 15 gennaio 2025, ore 19:45 con “The Imitation Game“, pellicola del 2014 di Morten Tyldum, la storia del matematico Alan Turing che durante la Seconda Guerra Mondiale decifrò il codice Enigma: un equilibrio tra scienza, politica e dilemmi morali che interroga anche il presente. Fino a che punto può spingersi il potere scientifico? Ospiti: Mario De Caro (Roma Tre), Matteo Santandrea (Roma Tre), Roberta Vigni (ISPRA),moderatore il giornalista Marco Gisotti.
Si prosegue il 12 febbraio 2025 con una riflessione su conflitti ambientali, attivismo e resistenza, dove la natura diventa protagonista di una battaglia globale per il futuro: “La donna elettrica“, diretto da Benedikt Erlingsson nel 2018. Ospiti: Avv. Paola Bevere, Valeria Frittelloni (ISPRA), Prof. Giacomo Ravesi (Roma Tre), moderatore il giornalista Stefano Liberti.
Il 12 marzo “Il male non e siste“, un film del 2023 diretto da Ryūsuke Hamaguchi, ci offre uno spaccato sulle relazioni umane e naturali: nel bosco di Mizubiki, l’arrivo di una multinazionale minaccia l’equilibrio di una piccola comunità. Ospiti: Prof.ssa Ivelise Perniola (Roma Tre), Lorenzo Ciccarese (ISPRA), moderatore Giulio Carcani (ISPRA).
“Il sale della Terra“, un film diretto da Wim Wenders e da Juliano Ribeiro Salgado, in programma il 9 aprile 2025, chiude Cineclub Scienza offrendo l’emozionante ritratto del fotografo Sebastiao Salgado che, in quarant’anni di lavoro, ha raccontato la bellezza del mondo e la sua distruzione ad opera dell’uomo. Ospiti: Edwige Pezzulli (INAF), Daniele Spizzichino (ISPRA), Prof. Elio Ugenti (Roma Tre).
Cineclub Scienza – Al Cinema con i Ricercatori e le Ricercatrici è un’iniziativa di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre e Fondazione Teatro Palladium, con il contributo del Network Nazionale Biodiversità e il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
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