Cocker
Tommy cocker: lettera di addio del padrone
Gli animali domestici accompagnano le vite dei propri padroni, diventando negli anni a tutti gli effetti dei veri e propri membri della famiglia e quando muoiono, il lutto e la sofferenza per la loro perdita diventa assillante.
Ecco la lettera di addio a Tommy, cocker 13enne scomparso pochi gionii fa, scritta e inviata a NapoliToday dal padrone del cane, Giuseppe.
Pubblichiamo alcuni estratti: “Conoscemmo Tommy in un pomeriggio d’inverno, era il dicembre 2003. Aveva una testolina fulva, era poco piu’ di un batuffolino. Ci dissero che lo avevano chiamato Tommy, ma che se volevamo potevamo cambiargli il nome, ma per noi rimase Tommy tutta la vita, anzi Tommy il cane. Entrò nella nostra famiglia quel giorno stesso, aveva tre mesi e doveva ancora imparare a fare i bisogni fuori casa. Appena a casa tappezzammo il pavimento di giornali e gli demmo a bere una ciotola d’acqua, che Tommy trangugio’ in un attimo, per poi distribuirla sul pavimento nelle ore successive. E capimmo che Tommy somatizzava l’ansia bevendo acqua. Imparò presto ad amarci, a rispettare la casa, a rallegrarci con la sua vivacità. Da allora sono passati quasi tredici anni, e Tommy ha condiviso tutto con noi. La casa, a cui era affezionato, in cui sceglieva gli angoli da dove meglio osservare gli accadimenti, i tappeti su cui riposare,il balcone da cui osservare il cortile, per aspettarci quando tornavamo a casa, riconoscendoci tra mille persone.
Il suo amore per i viaggi in auto: bastava nominare l’auto che si dirigeva come un fulmine verso il garage. Non so cosa ci trovasse di divertente, ma entrare in auto era per lui una gioia. La voglia di cibarsi di quello che mangiavamo noi, qualunque cosa fosse, pur di partecipare al banchetto, abbaiando fino a che non gli davamo un boccone. E quando tornavo a casa, bastava che aprissi la porta e Tommy mi veniva incontro scodinzolando,facendomi le feste qualunque fosse il mio umore, anche se lo scacciavo. E se la sera mi sedevo al pianoforte, e cantavo, si accoccolava sotto il piano e ascoltava,dormicchiando, come se la musica gli facesse da calmante.
Non ha mai sporcato in casa per espletare i propri bisogni e anche quando era agli sgoccioli, il giorno prima di morire, ha avuto la forza di alzarsi, con un dolore atroce, per cercare di allontanarsi dalla cucina per andare a vomitare il piu’ lontano possibile. Gia’, la malattia. Tommy era forte, di corporatura robusta, con una muscolatura possente. Ha cominciato ad ammalarsi agli occhi, e’ stato operato, poi ha perso lentamente la vista, fino a diventare praticamente cieco nell’ultimo mese di vita. Si muoveva a zig zag, battendo il capo di qua e di la’, ma riusciva comunque ad orientarsi, conoscendo bene la casa. Poi la seconda malattia, ben piu’ grave. Un fibrosarcoma del cavo orale,operato nell’autunno scorso, che purtroppo è recidivato ed evidentemente metastatizzato. L’agonia finale, dell’ultima settimana, con la progressiva perdita delle forze, la difficolta’ a camminare,poi ad alzarsi, poi i dolori e l’ultima atroce notte che ce l’ha portato via. E’ morto tra le nostre braccia,con l’iniezione del veterinario che ha posto fine ai terribili dolori.
Tommy sei stato uno di noi, forse meglio di noi, perche’ chiedevi poco e davi molto, amavi per amare, incondizionatamente,sempre e comunque, per il gusto di amarci e rispettarci, come del resto fanno tutti i cani. Ha lasciato un vuoto vero. Ti cerco e ti vedo in tutti gli angoli della casa, dietro al divano del salone dove ti accoccolavi mentre guardavo la televisione,sul tappeto del corridoio,punto strategico per osservare, fuori alla porta del bagno dove mi aspettavi dopo la doccia mattutina,fuori alla porta dello studio, da dove ascoltavi la mia voce. E ci hai insegnato a sopportare la malattia, il dolore che sicuramente avevi da tempo, ma che non dimostravi, la forza d’animo degli ultimi giorni,il coraggio e la dignita’ con cui hai affrontato la malattia e la morte. Ora il tuo percorso e’ finito, e spero che il cammino che hai condiviso con noi ti sia piaciuto. Posso solo dirti che ho pianto, forse come non ho pianto per la morte di mio padre,e questo ti fara’ capire quanto ti abbiamo voluto bene. Il nostro cammino prosegue, ma giungera’ anch’esso alla fine, prima o poi, e speriamo di saperti emulare nella forza d’animo e nel coraggio che hai mostrato fino alla fine. La scienza dice di no, ma io spero tanto di rivederti in un’altra realta’.
Il tuo padrone
Fonte: http://www.napolitoday.it/cronaca/morto-tommy-cane-lettera-napoli.html
Cinema
Il viaggio di Goethe
Il viaggio in Sicilia di Wolfgang von Goethe alla ricerca della classicità, iniziato a Palermo il 2 aprile 1787: lo racconta il docufilm del grande regista teatrale Peter Stein “Sulle tracce di Goethe in Sicilia”, in onda sabato 10 agosto 2024 alle 23 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’Autore“.
Con Peter Stein, Andrea Josè Di Pasquale, Vincenzo Guarrasi, Leoluca Orlando, Padre Gaetano Ceravolo, Manlio Speciale, Michele Cometa, Michele Buffa, Agata Villa, Giuseppe Parello, Elio Galvagno, Ruggero Moncada, Paolo Cipolla, Boris Behncke, Nicola Ari
Cinema
Lucca Film Festival
È il regista e sceneggiatore statunitense Paul Schrader, Leone d’Oro alla carriera nel 2022, il primo ospite internazionale annunciato dal Lucca Film Festival che si svolgerà dal 21 al 29 settembre 2024.
Il 26 settembre presso il Cinema Astra, Schrader terrà una masterclass aperta al pubblico con la partecipazione degli studenti di cinema di diverse Università italiane ed il giorno seguente riceverà il Premio alla Carriera del Festival, che gli dedica una retrospettiva che prevede la proiezione di suoi film come Blue Collar, Hardcore, The Comfort of Strangers, Affliction, Auto focus, The Walker, The canyons, The Card Counter, Master Gardener, Mishima e First Reformed.
Paul Schrader terrà una masterclass anche al Cinema Godard della Fondazione Prada a Milano, che a settembre presenterà una selezione dei suoi film nella programmazione mensile.
Dopo un inizio di carriera da sceneggiatore di film di successo di Martin Sorsese come Toro Scatenato e di Taxi Driver, esordisce alla regia con Tuta blu interpretato da Richard Pryor e Harvey Keitel.
Nel 1979 dirige Hardcore, un thriller nero e disperato ambientato nell’ambiente dei film a luci rosse. Successivamente dirige quello che è a tutt’oggi il suo film più conosciuto: American Gigolò, un thriller sofisticato interpretato da Richard Gere.
È il regista e sceneggiatore statunitense Paul Schrader, Leone d’Oro alla carriera nel 2022, il primo ospite internazionale annunciato dal Lucca Film Festival che si svolgerà dal 21 al 29 settembre 2024.
Il 26 settembre presso il Cinema Astra, Schrader terrà una masterclass aperta al pubblico con la partecipazione degli studenti di cinema di diverse Università italiane ed il giorno seguente riceverà il Premio alla Carriera del Festival, che gli dedica una retrospettiva che prevede la proiezione di suoi film come Blue Collar, Hardcore, The Comfort of Strangers, Affliction, Auto focus, The Walker, The canyons, The Card Counter, Master Gardener, Mishima e First Reformed.
Paul Schrader terrà una masterclass anche al Cinema Godard della Fondazione Prada a Milano, che a settembre presenterà una selezione dei suoi film nella programmazione mensile.
Dopo un inizio di carriera da sceneggiatore di film di successo di Martin Sorsese come Toro Scatenato e di Taxi Driver, esordisce alla regia con Tuta blu interpretato da Richard Pryor e Harvey Keitel.
Nel 1979 dirige Hardcore, un thriller nero e disperato ambientato nell’ambiente dei film a luci rosse. Successivamente dirige quello che è a tutt’oggi il suo film più conosciuto: American Gigolò, un thriller sofisticato interpretato da Richard Gere.
Dopo il successo di American Gigolò Schrader decide di girare un remake del film di Jacques Tourneur, Il bacio della pantera (1982), interpretato da Nastassja Kinski. Nel 1992 gira Lo spacciatore con Willem Dafoe e nel 1997 Affliction, che riscuote un ottimo successo presso la critica cinematografica.
Partecipa al Festival Internazionale del Cinema di Venezia nel 2013 con The Canyons sceneggiato da Bret Easton Ellis con Lindsay Lohan e nel 2017 con First Reformed – La creazione a rischio, un dramma psicologico a tema religioso con protagonista Ethan Hawke. Il film che porta a Schrader la prima candidatura per la migliore sceneggiatura originale ai Premi Oscar 2019, è il primo di una trilogia di film, che continua nel 2021 con Il collezionista di carte, con Oscar Isaac e Tiffany Haddish, e nel 2022 con Il maestro giardiniere, con protagonisti Joel Edgerton e Sigourney Weaver.
All’ultimo Festival di Cannes ha presentato Oh, Canada da lui scritto e diretto, con Richard Gere e Uma Thurman, distribuito in Italia da Be water e Medusa.
Il Lucca Film Festival negli anni ha omaggiato i grandi nomi del cinema internazionale da Oliver Stone a David Lynch, da Susan Sarandon a Isabelle Huppert, da Rutger Hauer a George Romero, da Paolo Sorrentino a Willem Dafoe. È uno degli eventi di punta del panorama culturale toscano, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.Dopo il successo di American Gigolò Schrader decide di girare un remake del film di Jacques Tourneur, Il bacio della pantera (1982), interpretato da Nastassja Kinski. Nel 1992 gira Lo spacciatore con Willem Dafoe e nel 1997 Affliction, che riscuote un ottimo successo presso la critica cinematografica.
Partecipa al Festival Internazionale del Cinema di Venezia nel 2013 con The Canyons sceneggiato da Bret Easton Ellis con Lindsay Lohan e nel 2017 con First Reformed – La creazione a rischio, un dramma psicologico a tema religioso con protagonista Ethan Hawke. Il film che porta a Schrader la prima candidatura per la migliore sceneggiatura originale ai Premi Oscar 2019, è il primo di una trilogia di film, che continua nel 2021 con Il collezionista di carte, con Oscar Isaac e Tiffany Haddish, e nel 2022 con Il maestro giardiniere, con protagonisti Joel Edgerton e Sigourney Weaver.
All’ultimo Festival di Cannes ha presentato Oh, Canada da lui scritto e diretto, con Richard Gere e Uma Thurman, distribuito in Italia da Be water e Medusa.
Il Lucca Film Festival negli anni ha omaggiato i grandi nomi del cinema internazionale da Oliver Stone a David Lynch, da Susan Sarandon a Isabelle Huppert, da Rutger Hauer a George Romero, da Paolo Sorrentino a Willem Dafoe. È uno degli eventi di punta del panorama culturale toscano, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Cocker
“Avanti, adagio, quasi indietro”
La scuola sempre “precaria”
L’aggettivo “precario” accanto alla voce scuola, fotografa la realtà della scuola italiana che, nonostante le molteplici riforme e innovazioni, si presenta per il nuovo anno scolastico ancora una volta sempre più “precaria”, prevedendo 200.000 contratti a tempo determinato che lo Stato stipulerà attraverso i Dirigenti scolastici, costretti addirittura a ricorrere a giovani laureati che si metteranno a disposizione con le MAD e saranno obbligati a convocare i precari delle GPS di altre province.
Ancora una volta si registra il divario tra Nord e Sud e molti docenti del Meridione non sono disponibili a trasferirsi al Nord con 1.200 euro di stipendio, spesso in ritardo, dovendo sopperire all’incremento dei costi della vita e degli affitti.
Anche l’elenco delle dirigenze, da assegnare agli ultimi vincitori di concorso, prevede numerosi sedi vacanti in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.
I buoni propositi di “scuola di qualità”, di “scuola digitale 4.0” stentano a diventare concreti e realizzabili anche per la precarietà del servizio dei docenti, i quali non entrano nel vivo della progettualità didattica a servizio degli studenti.
La svolta digitale, prevista fra l’altro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è prossima a beneficiare di somme rilevanti che dovrebbero servire per digitalizzare gli istituti e rivoluzionare la didattica, acquistando strumenti tecnologici e nuovi laboratori, trasformando le classi in nuovi ambienti di apprendimento funzionali alle professioni digitali del futuro.
Dovrebbero essere presto avviati dei “Piani di formazione” sia da parte del Ministero e soprattutto da parte dalle aziende fornitrici degli strumenti digitali, ma: Chi saranno di destinatari di tale formazione? Quale sarà la ricaduta sull’efficienza didattica? Quanti docenti possiedono le competenze per allestire laboratori per le nuove professioni digitali?
A questi interrogativi la risposta è incerta e densa di dubbi e di perplessità, considerata la complessità del sistema scolastico e le ataviche carenze nelle procedure dei concorsi e delle nomine.
Nelle scuole, che a settembre riprenderanno il cammino ordinario del nuovo anno, con l’ingresso di numerosi docenti precari ci si limiterà, forse, ad un regolare funzionamento, ad un’ordinata trasmissione di contenuti, perdendo di vista la centralità dell’ottica formativa e della crescita globale dello studente, persona, soggetto di diritti e di doveri che a scuola comincia a crescere anche come “cittadino” attivo e responsabile.
La precarietà dei docenti costituisce il vuluns dell’efficienza didattica e dell’efficacia degli apprendimenti, spesso frammentati e discontinui nei metodi e nelle strategie.
A poco è servito il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, che ogni anno subisce innovazioni e modifiche nell’attuazione dei progetti, in relazione alle risorse presenti nella Comunità scolastica.
Per il nuovo anno scolastico che si avvicina, si rinnova la formula adottata da Giorgio Torelli (1976), da Roberto Sturlese (2013) e da Mario Giro (2023) come titolo dei loro libri: “Avanti, adagio, quasi indietro” quasi a descrivere la fatica di migliorare e di crescere nel processo di qualità.
Giuseppe Adernò
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