Società
TERREMOTO ALLA CONSIP
La stampa di oggi ha dato un grande risalto al terremoto che si è verificato all’interno del management della Consip con le dimissioni di due Consiglieri di Amministrazione coinvolti nello scandalo che, da diversi mesi, ha sconvolto la vita amministrativa della più importante società partecipata dal nostro Ministero del Tesoro.
L’11 novembre 2013, in occasione di una mia nota pubblicata su giornali on line e riportata alla pag.108 del primo volume del libro “ Cronaca e riflessioni sulla politica italiana”, trattando della spesa pubblica, dopo avere esaminato le situazioni particolari di una trentina di società partecipate, così mi esprimevo:
“Una sola partecipata potrebbe essere veramente utile se potenziata: la CONSIP, nata nel 2000 per razionalizzare tutti gli acquisti da parte delle pubbliche amministrazioni ed evitare che il prezzo di identiche forniture, acquistate nelle diverse regioni, continui a registrare differenze fino al 200%”.
Con altro mio articolo pubblicato sulle stesse testate il 6 marzo del 2017, dal titolo “ La CONSIP: una realtà in crisi”, nel richiamare la nota sopra indicata così mi esprimevo:
“Per concludere confermiamo la necessità del mantenimento in vita della CONSIP, ma torniamo a sottolineare, quanto scritto nel 2013, che la società necessitava di essere potenziata e, suggeriamo oggi, di rivedere la sua governamce.”
Soni trascorsi meno di quattro mesi e la bomba è regolarmente scoppiata con le dimissioni di due membri nominati dal Ministro del Tesoro: Luigi Ferrara e Marialaura Ferrigno, con il Governo che ha richiesto le dimissioni dell’Amministratore delegato Marroni, il quale al momento cerca di resistere, e con il Senato chiamato a discutere una formale proposta del P.D. di azzerare i vertici della società.
Si tratta di un’ inchiesta molto complessa che, oltre a valutare tutti gli aspetti della corruzione, ha coinvolto organi dello Stato che hanno compiuto atti tesi a contrastare e stravolgere il regolare iter degli accertamenti.
Angiolo Alerci