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Cultura

Il coronavirus fa saltare 7.400 spettacoli in una settimana

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Persi 10,1 milioni

Filippo Fonsatti, presidente di Federvivo, spiega l’impatto devastante delle misure anti Covid-19 sul settore a avverte: “Ricaduta grave sulle sulle imprese, sulle compagnie e sulle istituzioni, ma gravissima sui lavoratori”

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“Abbiamo elaborato una stima, che ci pare cauta, basata su dati Siae, che indica una perdita in questa settimana di 10,1 milioni di euro al botteghino e la cancellazione di 7.400 spettacoli”. Sono i dati sulle conseguenze dell’emergenza Covid-19 sul mondo del teatro forniti da Filippo Fonsatti, direttore del Teatro Stabile di Torino e presidente di Federvivo, la federazione che all’interno dell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) racchiude tutti i comparti dello spettacolo dal vivo.

“La situazione – dichiara Fonsatti – è abbastanza drammatica. Le regioni del Nord Italia interessate al contagio e quindi alle ordinanze co-firmate dal ministro della Salute e dai governatori da sole rappresentano ben più della metà del mercato dello spettacolo dal vivo. La ricaduta è quindi numericamente molto significativa”. Un impatto negativo, spiega il presidente di Federvivo, che non riguarda solo le aree interessate ai provvedimenti di chiusura delle strutture, perché l’emergenza “è molto più ampia rispetto ai confini geografici delle regioni del Nord”.

“Ci sono due fattori da considerare”, prosegue Fonsatti. Il primo è che “i teatri delle regioni interessate in questo periodo ospitano tantissime produzioni e compagnie provenienti dal Centro e dal Sud. Faccio due esempi: a Torino questa settimana sarebbe andato in scena in un teatro Massimo Popolizio con ‘Un nemico del popolo’ e in un altro Ascanio Celestini con ‘Radio clandestina’, due spettacoli che arrivano dal Lazio. A Milano invece c’è un ‘Antigone’ del Teatro Stabile di Catania”. In secondo luogo “c’è una complicazione” dovuta allo stop previsto dai decreti legislativi a gite scolastiche e visite didattiche. “Stiamo cercando di capire se fino all’8 o al 15 marzo”. In ogni caso “tutte le scolaresche non potranno visitare i luoghi di spettacolo ben oltre le ordinanze che ad oggi vietano le attività teatrali, fino a sabato o domenica prossimi, al 29 febbraio o primo marzo”. “Questo significa – spiega ancora il presidente di Federvivo – che tutti i settori educational delle grandi istituzioni, dalla Scala in giù, ed anche e soprattutto tutti i soggetti, come compagnie, centri di produzione, si vedono sostanzialmente azzerare l’attività per un periodo ancora più lungo di quello che ha colpito gli altri teatri. La situazione è un bollettino di guerra”.

La perdita stimata di 10,1 milioni di euro al botteghino e la cancellazione di 7.400 spettacoli riguarda la settimana in corso, fino a domenica 1 marzo. Le ordinanze sono state emesse da tutte le grandi regioni del Nord, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, dalla Liguria alla Lombardia e all’Emilia Romagna. L’impatto economico oggi sembra circoscritto, ma “ciò che preoccupa – dice Fonsatti – è la prospettiva”, la “proiezione nel medio e lungo periodo, fino alla fine della stagione”. Ci sarà comunque una ricaduta negativa sul settore “anche in assenza di una proroga”. Un intervento pubblico è auspicabile.

“Occorrerà immediatamente, dopo la cessazione delle ordinanze, ripartire con una campagna di sensibilizzazione per rassicurare l’opinione pubblica in merito al fatto che i teatri e i luoghi di cultura in generale non presentino alcun rischio per gli spettatori”. A pagare le spese della crisi potrebbero essere soprattutto gli artisti e i tecnici. “La ricaduta – continua il presidente di Federvivo – è sicuramente grave sulle sulle imprese e sulle compagnie, sulle istituzioni grandi e piccole, ma è gravissima sui lavoratori. Non essendoci in questo comparto la cassa integrazione, rischiamo veramente che i costi più alti vengano pagati dagli artisti e dai tecnici impegnati nelle produzioni. La preoccupazione riguarda il comparto nel suo insieme, la tenuta delle contabilità aziendali ma anche e soprattutto della qualità della vita e del sostentamento degli artisti”.

Come rimedio allo stop delle attività non sempre una nuova programmazione degli spettacoli può bastare. “In alcuni casi non è possibile perché le sale teatrali sono programmate fino all’estate. ‘Un nemico del popolo’ non potrà essere ripreso perché abbiamo il Carignano programmato fino a fine luglio. Lo spettacolo di Celestini siamo riusciti a riprogrammarlo nella prima settimana di giugno. Lo sforzo è quello di salvare il salvabile, ma in molti casi non sarà possibile, perché spesso gli altri sono occupati in altre produzioni. Mettiamo in conto che in appello a fine stagione mancheranno parecchi borderò, quindi parecchie giornate lavorative, oneri, spettatori, incassi che non potranno essere rendicontati e che potranno penalizzare anche i soggetti interessati ai fini della assegnazione consuntiva del Fus”. Dunque, “oltre al danno materiale immediato, con mancato fatturato, si aggiunge l’eventuale potenziale penalizzazione ai fini della rendicontazione Fus”.

Ieri, con una una lettera inviata al Ministro dei beni culturali Dario Franceschini, Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) e Federvivo hanno chiesto l’apertura di uno stato di crisi per il settore. “Auspichiamo – dice Fonsatti – che il ministro individui risorse integrative rispetto a quelle del Fus già stanziate nel 2020. Trattandosi di una situazione di crisi ci attendiamo che l’intero comparto non venga messo in ginocchio e che il governo faccia la sua parte”.

(Fonte: AGI)

Cultura

Matilde Capizzi, sindaco dei ragazzi dell’Istituto John Dewey

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Originale lezione di Educazione civica al Palazzo degli elefanti.

Un concorso per il “bollino blu di qualità- città pulita” per i bar, ristoranti negozi e chioschi che occupano il suolo pubblico.

Una nuova primavera per Catania  

Giuro di essere fedele alla Repubblica…. di osservare lealmente le leggi dello Stato. M’impegno a collaborare per il bene della scuola, piccola città e per la crescita sociale e civile della Comunità scolastica“,  sono queste le  parole che Matilde Capizzi, alunna di quarta primaria, dell’Istituto Paritario “John Deweyha pronunciato con emozione nella splendida sala consiliare di Palazzo degli Elefanti, prima di indossare la fascia tricolore di “sindaco dei ragazzi”

Nel corso della solenne cerimonia, coordinata dal preside Giuseppe Adernò, ideatore del progetto e presidente dell’Associazione dei Consigli Comunali dei Ragazzi, sono stati evidenziati segni e simboli di Educazione Civica: la Costituzione, il bacio della bandiera, la fascia tricolore, l’atto di giuramento firmato dalle Autorità presenti ed anche dai genitori, come segno di collaborazione tra scuola e famiglia nella condivisone del progetto didattico

E’ la prima volta che l’Istituto John Dewey, scuola paritaria ad indirizzo internazionale, realizza il progetto del Consiglio comunale dei Ragazzi e gli alunni della classe quarta, fortemente emozionati sono stati protagonisti di una lezione di Educazione civica.

Alla presenza del vice presidente vicario del Consiglio Riccardo Pellegrino, dell’assessore all’Istruzione Andrea Guzzardi,  dei responsabili della scuola Martina Formosa e Mariagrazia Puglisi, e dei i genitori  il sindaco Matilde Capizzi, il vice sindaco Matteo Angiolucci, il presidente del Consiglio, Mattia Biagianti,  hanno esposto programmi e progetti  da realizzare a scuola e in città.

Particolarmente significativa la proposta di un concorso che coinvolge i bar, ristoranti e chioschi e occupano il suolo pubblico al fine di assegnare il “bollino blu di qualità, città pulita” ai titolari degli esercizi commerciali cha mantengono pulito e decoroso lo spazio pubblico occupato.

Il sindaco dei ragazzi ha nominato gli assessori: Chiara Asero, all’ambiente e alla custodia del creato: Annaflavia Augusto, alla solidarietà e alla gentilezza; Manuel Morillo allo sport, Antonio Pampallona alla cultura e all’istruzione e Vittorio Virgilio alla musica e all’armonia.

Il presidente del Consiglio, Mattia Biagianti  ha presentato i consiglieri: Andrea Giuffrida, Nathaniel Broomal e Thomas Romano.

Insieme, tutti i ragazzi, anche se ancora piccoli, sono come le rondini e annunciano per la città di Catania una nuova primavera di cittadinanza attiva e responsabile.

Giuseppe Adernò

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Arianna

Rome International Documentary

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La terza edizione del Rome International Documentary Festival, il Festival del documentario creativo di Roma, torna al Nuovo Cinema Aquila con un programma ricco di film documentari provenienti da tutto il mondo, Masterclass con autori di fama internazionale, occasioni di incontro e momenti di scambio tra pubblico e professionisti del settore.

Il RIDF 2024 propone 11 film del concorso internazionale WORLD-DOC, tutte anteprime romane e 9 film italiani del concorso ITA-DOC, selezionati tra le migliori produzioni della stagione. Il concorso SHORT-DOC, 10 corti proiettati sia in sala che visibili gratuitamente in streaming sulla piattaforma MyMovies, durante le giornate del Festival.

Ogni giorno sono previste le proiezioni dei film in concorso dalle 15.00 del pomeriggio fino a tarda sera in due sale del Nuovo Cinema Aquila. Ad ogni film seguirà il Q&A con gli autori.

Dalle 18:00 alle 19:00 il Festival offre l’aperitivo Drink&Doc nel foyer del cinema, un’occasione per incontrare i registi dei film del giorno.

Oltre ai film il concorso il Festival propone 4 proiezioni fuori concorso:

No Other Land” (Norvegia, Palestina, 2024, 96’)
Giovedì 5 dicembre, ore 20.30
Film di apertura del Festival, realizzato da un collettivo israelo-palestinese premiato come miglior documentario al Festival di Berlino 2024. Interverrà in collegamento online il regista Basel Adra.

Brandy Hellville – L’inferno del Fast Fashion” (USA, 2024, 91′)
Venerdì 6 dicembre, ore 15:30
Il film della regista premio Oscar Eva Orner, è stato a lungo il documentario più visto in streaming negli USA, consigliato per partecipare alla masterclass della regista.

State Funeral” (Paesi Bassi, Lituania, 2019, 135′)
Sabato 7 dicembre, ore 15:00
Il film d’archivio del pluripremiato regista ucraino Sergei Loznitsa racconta il funerale di Joseph Stalin come il culmine del culto della personalità del dittatore. Verrà proiettato il giorno precedente la masterclass dell’autore.

“REAL” (Italia, Francia, 2024, 83’)
Lunedì 9 dicembre, ore 16:30
Il secondo lungometraggio di Adele Tulli, presentato al Locarno Film Festival, premio Miglior progetto agli Atelier del Milano Film Network e Prix du Jury del Festival del Cinema di Villa Medici Roma, verrà proiettato a precedere la masterclass della regista.

Anche quest’anno proponiamo le masterclass, organizzate in collaborazione con DAMS Università Roma Tre, con tre autori del documentario di fama internazionale:

Sabato 7 dicembre, ore 10:30 – Sala 1
Il segreto del successo nei documentari internazionali. Dalla concezione dell’idea al rapporto con le piattaforme
EVA ORNER (regista e produttrice)

Domenica 8 dicembre, ore 10:30 – Sala 1
Comprendere il presente
SERGEI LOZNITSA (regista)

Lunedì 9 dicembre, ore 18:00 – Sala 2
Cosa è reale?
ADELE TULLI (regista)

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Cultura

Compiti e funzioni del docente

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queste parole Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha dato avvio all’anno scolastico 2024-2025, ponendo al centro dell’azione didattica l’Educazione Civica, unica disciplina che porta ancora la denominazione di “Educazione”, termine che negli anni passati connotava tutte le materie scolastiche, convergenti nell’azione educativa e formativa dello studente, che si prepara ad essere “cittadino” attivo e responsabile al termine del percorso.

Il seminario di studio sul tema: “Compiti e funzioni del docente Referente dell’Educazione Civica” , promosso, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Catania, dalle Associazioni “CCcR. Consigli Comunali dei Ragazzi; Ambasciatori dell’Educazione Civica e UCIIM” offre una positiva occasione di riflessione sul modo di valorizzare la trasversalità della disciplina al fine di promuovere apprendimenti efficaci, e modificare il modo di pensare, di sentire e ai agire degli studenti.

Le nuove “Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica” offrono molteplici spunti operativi e nel corso del seminario, moderato da Mariella Chiantello, intervengono, dopo i saluti istituzionali della dirigente del Convitto Nazionale, Anna Spampinato; del provveditore, Emilio Grasso e dell’Assessore Andrea Guzzardi; il preside Giuseppe Adernò, presidente del CCdR; il prof. Antonio Fundarò, dell’Istituto Tecnico di Partinico; il prof. Alessio Annino dell’Università di Catania.

Le riflessioni dei relatori saranno arricchite dalle testimonianze di Letizia Spampinato e Sandro Torrisi, dell’Associazione CCdR e dagli interventi dei docenti che operano sul campo, proponendo innovative strategie didattiche che producono efficaci apprendimenti

 

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In Tendenza