

Cocker
Rocco Chinnici, un film tv per non dimenticarlo
Un uomo dimenticato, un eroe che anticipò il lavoro e la terribile fine di Falcone e Borsellino. Era Rocco Chinnici, Magistrato che a Palermo mise in piedi il primo pool antimafia prendendo di mira le famiglie intoccabili e i loro conti in banca. E pagò per questo con la morte, nel 1983, quando un’autobomba esplose sotto la sua casa uccidendolo insieme alla scorta e al portiere del condominio.
La sua vita raccontata dalla figlia Caterina in un libro, “È così lieve il tuo bacio sulla fronte“, è diventato un film per la tv, prodotto da Luca Barbareschi, diretto da Michele Soavi e scritto da Franco Bernini e Maura Nuccitelli. Partendo dalla fine, cioè dal momento dell’attentato, Caterina, prima studentessa poi Magistrato anche lei, racconta la vita di suo padre vista con gli occhi di chi vorrebbe ripercorrere le sue orme ma anche di chi teme le conseguenze umane e familiari di un lavoro pericoloso, in una città che all’epoca non andava per il sottile quando si trattava di conservare privilegi e potere.
I passaggi da romanzo a sceneggiatura a film non sono molto chiari e la narrazione ne risente, non riuscendo ad acquisire un’identità certa tra rapporti personali, ricostruzione dei fatti storici e contesto giudiziario. Insomma i ricordi sembrano lontani e labili, volti a umanizzare più che a contestualizzare. “Rocco Chinnici” finisce così per rimanere in un limbo che non sazia, riconoscibile prodotto per una tv che troppo spesso non cerca di rinnovare i canoni narrativi, pensando a conservare lo zoccolo duro degli spettatori (in via di estinzione), ma rischiando di perdere, in favore di nuovi media, il pubblico più esigente.
Sergio Castellitto è Rocco Chinnici, giusto ma distratto dai dettagli della creazione del personaggio-uomo: la giacca nella maniglia, il caffè a letto, il rito del terzo grado con i potenziali fidanzati della figlia, sono dettagli funzionali ma che senza la costruzione di una vera personalità, acquisiscono troppa importanza a scapito della vera natura dell’uomo.
La scelta di costruire un cast giovane intorno a Castellitto è indovinata, con la figlia Cristiana Dall’Anna che ha l’unico neo nel mostrare lo stesso stato d’animo in ogni fase del racconto, sia al presente sia al passato. Oltre a lei Manuela Ventura, la moglie di Chinnici, già esperta di cinema e tv, e Luigi Imola (il figlio Giovanni); da sottolineare Virginia La Tella nei panni di Elvira (l’altra figlia del Magistrato) che riesce a variare con naturalezza lo stato del suo personaggio, uscendo dalla linea unica del carattere, a seconda della situazione. (Fonte:cinemaitaliano.info)
Arianna Scinardo
Il viaggio di Goethe

Il viaggio in Sicilia di Wolfgang von Goethe alla ricerca della classicità, iniziato a Palermo il 2 aprile 1787: lo racconta il docufilm del grande regista teatrale Peter Stein “Sulle tracce di Goethe in Sicilia”, in onda sabato 10 agosto 2024 alle 23 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’Autore“.
Con Peter Stein, Andrea Josè Di Pasquale, Vincenzo Guarrasi, Leoluca Orlando, Padre Gaetano Ceravolo, Manlio Speciale, Michele Cometa, Michele Buffa, Agata Villa, Giuseppe Parello, Elio Galvagno, Ruggero Moncada, Paolo Cipolla, Boris Behncke, Nicola Ari
Arianna Scinardo
Lucca Film Festival

È il regista e sceneggiatore statunitense Paul Schrader, Leone d’Oro alla carriera nel 2022, il primo ospite internazionale annunciato dal Lucca Film Festival che si svolgerà dal 21 al 29 settembre 2024.
Il 26 settembre presso il Cinema Astra, Schrader terrà una masterclass aperta al pubblico con la partecipazione degli studenti di cinema di diverse Università italiane ed il giorno seguente riceverà il Premio alla Carriera del Festival, che gli dedica una retrospettiva che prevede la proiezione di suoi film come Blue Collar, Hardcore, The Comfort of Strangers, Affliction, Auto focus, The Walker, The canyons, The Card Counter, Master Gardener, Mishima e First Reformed.
Paul Schrader terrà una masterclass anche al Cinema Godard della Fondazione Prada a Milano, che a settembre presenterà una selezione dei suoi film nella programmazione mensile.
Dopo un inizio di carriera da sceneggiatore di film di successo di Martin Sorsese come Toro Scatenato e di Taxi Driver, esordisce alla regia con Tuta blu interpretato da Richard Pryor e Harvey Keitel.
Nel 1979 dirige Hardcore, un thriller nero e disperato ambientato nell’ambiente dei film a luci rosse. Successivamente dirige quello che è a tutt’oggi il suo film più conosciuto: American Gigolò, un thriller sofisticato interpretato da Richard Gere.
È il regista e sceneggiatore statunitense Paul Schrader, Leone d’Oro alla carriera nel 2022, il primo ospite internazionale annunciato dal Lucca Film Festival che si svolgerà dal 21 al 29 settembre 2024.
Il 26 settembre presso il Cinema Astra, Schrader terrà una masterclass aperta al pubblico con la partecipazione degli studenti di cinema di diverse Università italiane ed il giorno seguente riceverà il Premio alla Carriera del Festival, che gli dedica una retrospettiva che prevede la proiezione di suoi film come Blue Collar, Hardcore, The Comfort of Strangers, Affliction, Auto focus, The Walker, The canyons, The Card Counter, Master Gardener, Mishima e First Reformed.
Paul Schrader terrà una masterclass anche al Cinema Godard della Fondazione Prada a Milano, che a settembre presenterà una selezione dei suoi film nella programmazione mensile.
Dopo un inizio di carriera da sceneggiatore di film di successo di Martin Sorsese come Toro Scatenato e di Taxi Driver, esordisce alla regia con Tuta blu interpretato da Richard Pryor e Harvey Keitel.
Nel 1979 dirige Hardcore, un thriller nero e disperato ambientato nell’ambiente dei film a luci rosse. Successivamente dirige quello che è a tutt’oggi il suo film più conosciuto: American Gigolò, un thriller sofisticato interpretato da Richard Gere.
Dopo il successo di American Gigolò Schrader decide di girare un remake del film di Jacques Tourneur, Il bacio della pantera (1982), interpretato da Nastassja Kinski. Nel 1992 gira Lo spacciatore con Willem Dafoe e nel 1997 Affliction, che riscuote un ottimo successo presso la critica cinematografica.
Partecipa al Festival Internazionale del Cinema di Venezia nel 2013 con The Canyons sceneggiato da Bret Easton Ellis con Lindsay Lohan e nel 2017 con First Reformed – La creazione a rischio, un dramma psicologico a tema religioso con protagonista Ethan Hawke. Il film che porta a Schrader la prima candidatura per la migliore sceneggiatura originale ai Premi Oscar 2019, è il primo di una trilogia di film, che continua nel 2021 con Il collezionista di carte, con Oscar Isaac e Tiffany Haddish, e nel 2022 con Il maestro giardiniere, con protagonisti Joel Edgerton e Sigourney Weaver.
All’ultimo Festival di Cannes ha presentato Oh, Canada da lui scritto e diretto, con Richard Gere e Uma Thurman, distribuito in Italia da Be water e Medusa.
Il Lucca Film Festival negli anni ha omaggiato i grandi nomi del cinema internazionale da Oliver Stone a David Lynch, da Susan Sarandon a Isabelle Huppert, da Rutger Hauer a George Romero, da Paolo Sorrentino a Willem Dafoe. È uno degli eventi di punta del panorama culturale toscano, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.Dopo il successo di American Gigolò Schrader decide di girare un remake del film di Jacques Tourneur, Il bacio della pantera (1982), interpretato da Nastassja Kinski. Nel 1992 gira Lo spacciatore con Willem Dafoe e nel 1997 Affliction, che riscuote un ottimo successo presso la critica cinematografica.
Partecipa al Festival Internazionale del Cinema di Venezia nel 2013 con The Canyons sceneggiato da Bret Easton Ellis con Lindsay Lohan e nel 2017 con First Reformed – La creazione a rischio, un dramma psicologico a tema religioso con protagonista Ethan Hawke. Il film che porta a Schrader la prima candidatura per la migliore sceneggiatura originale ai Premi Oscar 2019, è il primo di una trilogia di film, che continua nel 2021 con Il collezionista di carte, con Oscar Isaac e Tiffany Haddish, e nel 2022 con Il maestro giardiniere, con protagonisti Joel Edgerton e Sigourney Weaver.
All’ultimo Festival di Cannes ha presentato Oh, Canada da lui scritto e diretto, con Richard Gere e Uma Thurman, distribuito in Italia da Be water e Medusa.
Il Lucca Film Festival negli anni ha omaggiato i grandi nomi del cinema internazionale da Oliver Stone a David Lynch, da Susan Sarandon a Isabelle Huppert, da Rutger Hauer a George Romero, da Paolo Sorrentino a Willem Dafoe. È uno degli eventi di punta del panorama culturale toscano, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Cocker
“Avanti, adagio, quasi indietro”

La scuola sempre “precaria”
L’aggettivo “precario” accanto alla voce scuola, fotografa la realtà della scuola italiana che, nonostante le molteplici riforme e innovazioni, si presenta per il nuovo anno scolastico ancora una volta sempre più “precaria”, prevedendo 200.000 contratti a tempo determinato che lo Stato stipulerà attraverso i Dirigenti scolastici, costretti addirittura a ricorrere a giovani laureati che si metteranno a disposizione con le MAD e saranno obbligati a convocare i precari delle GPS di altre province.
Ancora una volta si registra il divario tra Nord e Sud e molti docenti del Meridione non sono disponibili a trasferirsi al Nord con 1.200 euro di stipendio, spesso in ritardo, dovendo sopperire all’incremento dei costi della vita e degli affitti.
Anche l’elenco delle dirigenze, da assegnare agli ultimi vincitori di concorso, prevede numerosi sedi vacanti in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.
I buoni propositi di “scuola di qualità”, di “scuola digitale 4.0” stentano a diventare concreti e realizzabili anche per la precarietà del servizio dei docenti, i quali non entrano nel vivo della progettualità didattica a servizio degli studenti.
La svolta digitale, prevista fra l’altro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è prossima a beneficiare di somme rilevanti che dovrebbero servire per digitalizzare gli istituti e rivoluzionare la didattica, acquistando strumenti tecnologici e nuovi laboratori, trasformando le classi in nuovi ambienti di apprendimento funzionali alle professioni digitali del futuro.
Dovrebbero essere presto avviati dei “Piani di formazione” sia da parte del Ministero e soprattutto da parte dalle aziende fornitrici degli strumenti digitali, ma: Chi saranno di destinatari di tale formazione? Quale sarà la ricaduta sull’efficienza didattica? Quanti docenti possiedono le competenze per allestire laboratori per le nuove professioni digitali?
A questi interrogativi la risposta è incerta e densa di dubbi e di perplessità, considerata la complessità del sistema scolastico e le ataviche carenze nelle procedure dei concorsi e delle nomine.
Nelle scuole, che a settembre riprenderanno il cammino ordinario del nuovo anno, con l’ingresso di numerosi docenti precari ci si limiterà, forse, ad un regolare funzionamento, ad un’ordinata trasmissione di contenuti, perdendo di vista la centralità dell’ottica formativa e della crescita globale dello studente, persona, soggetto di diritti e di doveri che a scuola comincia a crescere anche come “cittadino” attivo e responsabile.
La precarietà dei docenti costituisce il vuluns dell’efficienza didattica e dell’efficacia degli apprendimenti, spesso frammentati e discontinui nei metodi e nelle strategie.
A poco è servito il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, che ogni anno subisce innovazioni e modifiche nell’attuazione dei progetti, in relazione alle risorse presenti nella Comunità scolastica.
Per il nuovo anno scolastico che si avvicina, si rinnova la formula adottata da Giorgio Torelli (1976), da Roberto Sturlese (2013) e da Mario Giro (2023) come titolo dei loro libri: “Avanti, adagio, quasi indietro” quasi a descrivere la fatica di migliorare e di crescere nel processo di qualità.
Giuseppe Adernò
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