Editoriali
Ritornare alla politica come servizio! Parla il vescovo
Nei giorni scorsi il quotidiano Repubblica ha dedicato un’intera pagina al “pastore” delle chiese di Sicilia, monsignor Corrado Lorefice.
Il suo messaggio rivolto non solo alla sua diocesi ma anche a tutte le parrocchie dell’isola, è stato semplice ma nello stesso tempo complesso, secondo lo stile di papa Francesco. E’ partito dalla parola: “Parrocchia” dal gr. Paroikía, ossia comunità di vicini; per il presule: “Parrocchia significa casa tra le case: deve crescere la consapevolezza che c’è una presenza da offrire nel territorio che deve incidere sulle istituzioni”.
L’emergenza casa è uno dei problemi che investe anche la Chiesa: “Abbiamo case e monasteri occupate dai senzatetto ma nessuno ha chiesto l’intervento della polizia. Semmai bisogna capire chi sfrutta il bisogno”, ha detto don Corrado. “Non penso di poter risollevare le sorti di Palermo, ma il Vangelo ha una ricaduta sociale e questo mi rende libero nei confronti delle istituzioni di poter avere una parola franca rispetto al fatto che sto in mezzo alla gente e ne ascolto le fatiche. Negli ultimi anni le famiglie sono precipitate nella povertà: sto disponendo, come chiesto dalla Caritas, di far arrivare per Natale, una certa somma a ogni parrocchia per aiutare le famiglie con la spesa. Ma è una goccia nel mare: è a livello di amministrazione che dobbiamo dare risposte dal basso; i partiti sono in crisi perché non hanno più aderenza con il territorio”. A tal proposito cita il teologo Giuseppe Dossetti, scomparso nel 1996, il quale diceva: “che c’è una stagione per la politica. Non può essere un mestiere, deve essere un servizio”. Il messaggio di fine anno che ha voluto anticipare Lorefice va dritto alla classe politica che, in un momento di così grande confusione e destabilizzazione, deve trovare la giusta rotta, dotandosi di una bussola che possa avere la massima aderenza con i problemi gravi e reali della gente; che la smetta di mandare messaggi di ottimismo, dicendo che tutto va bene e che si uscirà presto dalla crisi, quando si continuano a mantenere i privilegi e stipendi da capogiro. Basta dunque con la demagogia; perché allora non seguire l’esempio di Don Corrado? Aiutare le mense Caritas, contribuire ad acquistare sacchetti di spesa per le migliaia di famiglie acclaratamente povere. Ma non si può diventare buoni e generosi soltanto a Natale!