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Rigenerazioni urbane nel progetto internazionale dell’università Kore con 86 studenti euromediterranei di architettura

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Il capoluogo più alto d’Italia, Enna, preso d’assalto da 86 studenti di architettura provenienti da cinque nazioni euromediterrenee, per un progetto internazionale fortemente voluto dalla locale Università Kore con gli atenei di: Francia, Spagna, Olanda, Libano, Egitto, Oman e Napoli. Tutto è culminato in una giornata, sabato 12 marzo, dalle 8 a mezzanotte,  che ha visto gli studenti stranieri con i loro colleghi della libera università ennese unirsi a cittadini, associazioni, artisti e amministrazione comunale per dare vita a 10 installazioni cosiddette “effimere” realizzate cioè con materiali “recuperati/riciclati/riutilizzati” in altrettanti quartieri e rioni di Enna alta. E così antichi quartieri come il Castello di Lombardia, la Rocca di Cerere,  Valverde, Pisciotto/Villa Farina, S. Bartolomeo-Spirito Santo, le Antenne, lo stadio, l’ex Macello, il Tribunale, il Cimitero e il Belvedere sono stati invasi dall’arte e dalla creatività di questi giovani aspiranti architetti/urbanisti. Questo innovativo progetto di rigenerazione urbana lo spiega bene l’architetto Fabio Naselli, docente della Kore e organizzatore della Winter School: “La sfida dell’edizione 2016 del KiWis –- è stata quella di dare luce, con il contributo creativo di questi giovani “quasi-architetti” ai luoghi più suggestivi e più dimenticati di Enna alta attraverso il “progetto effimero” e il riuso di quegli spazi emarginati dalla quotidianità. Gli interventi hanno interessato la periferia lineare che circonda Enna per circa  7 chilometri e fa da collegamento fra i tessuti urbani sui margini e il parco alle pendici. E per centrare meglio l’obiettivo, abbiamo coinvolto enti pubblici, associazioni, artisti, gli stessi cittadini: l’idea è stata quella di favorire il recupero affettivo ed emotivo degli spazi. E dunque la loro riappropriazione”.  Per sei giorni, affiancati da una ventina di tutor italiani e stranieri, gli studenti internazionali hanno partecipato a lezioni frontali in facoltà, sopralluoghi in città e incontri estemporanei con gli abitanti e i commercianti di Enna per conoscere meglio il “genius loci” e provare a immaginare la rigenerazione degli spazi urbani della città alta con interventi di “progettazione effimera” nei quartieri più emarginati. E così lo storico Palazzo Militello, in pieno centro si è trasformato in una vera officina d’arte;  un cantiere multilingue e multiculturale dove sono state realizzate le installazioni urbane “temporanee” per il progetto KiWis. Accompagnati dall’assessore comunale Paolo Di Venti, è stato davvero meraviglioso e incredibile in un piccolo centro vedere lavorare, fino a tarda ora, studentesse di architettura del Cairo, di Alessandria e Luxor, dell’Oman e del Libano;  ricercatori olandesi, spagnoli e arabi e i colleghi della Kore di Enna e dei due atenei di Napoli. Un esercito di “quasi architetti” per un gemellaggio ideale fra i popoli euromediterranei che ha fatto di Enna – e per esteso della Sicilia – un luogo deputato al dialogo fra culture e idee di varie latitudini. I quartieri sono stati investiti da musica dal vivo, danze, cortei e reading letterari. Il progetto, realizzato dall’Università Kore (Facoltà di Ingegneria e Architettura) è già stato selezionato dalla Biennale d’Architettura di Venezia (maggio-novembre 2016), dove sarà presentato ufficialmente nei prossimi mesi durante un seminario.I tre progetti più meritevoli saranno premiati dal KiWis Award 2016. La Scuola ha anche avuto l’assenso per pubblicare il lavoro di ricerca che vi sta alla base e i risultati che saranno raggiunti in una rivista scientifica di alto profilo, edita da una delle principali case editrici internazionali, la Springer publisher.

Ivan Scinardo

 

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