Editoriali

La pandemia e la natura ritrovata. Una grande lezione

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Negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo aumento di notizie dal mondo della scienza e della tecnologia che ci stavano spingendo a immaginare scenari futuristici, degni di film come Blade Runner o Avatar.

Le esplorazioni

Le esplorazioni della Nasa nel cosmo ci stavano convincendo che, entro un decennio,  l’uomo sarebbe sbarcato su Marte, e qui che si sarebbe raggiunta l’ultima frontiera del turismo spaziale.

Le auto volanti e i tremi superveloci

Abbiamo immaginato le auto volanti, e quelle guidate dall’intelligenza artificiale che ci avrebbero confinati a meri passeggeri. E poi i treni ad altissima velocità, gli  Hyperloop, capaci di andare anche a 1200 chilometri orari. 

La ricerca scientifica

Sul fronte della ricerca scientifica, l’ingegneria genetica sta dando risultati sorprendenti; in laboratorio sono stati fatti esperimenti sulle zanzare; gli scienziati sono arrivati a sterilizzarle per evitare il diffondersi del virus della malaria. E poi i successi sulla modifica degli embrioni umani per preservarci da malattie mortali.

La rete 5G

Sul fronte tecnologico sta per arrivare la rete 5g super veloce, capace di permettere anche operazioni chirurgiche a distanza, grazie a visori virtuali, collegati a chirurghi in sala operatoria che operano dall’altra parte del mondo. Un balzo in avanti incredibile e adesso?

Alla ricerca del vaccino

Un pipistrello, macellato in un mercato affollato di gente povera a Wuhan in Cina, diffonde in tre mesi, un virus che assume le proporzioni di una pandemia per le migliaia di morti.  Oltre 100 laboratori scientifici corrono in tutto il mondo per validarne il vaccino, e gli scienziati ci dicono che non hanno mai corso così tanto. Rispetto a tutto questo l’uomo viene posto in isolamento. La casa diventa per alcuni un lagher di confine. Fuori, beffarde le giornate di sole restituiscono il ruolo di primo piano alla natura, con i suoi silenzi e l’aria più pulita.

Si riduce l’inquinamento

Questo virus ha avuto se non altro un effetto positivo: la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Ed è bellissimo vedere in rete le foto scattate dagli abitanti del Punkab, a nord dell’India, che per la prima volta, in oltre 30 anni, hanno visto, a 200 chilometri di distanza, la catena montuosa dell’Himalaya. Questo è forse un esempio di sguardo diverso che dovremmo avere nei prossimi mesi!

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