Editoriali
Perchè rivedere la legge sull’aborto!
Le interruzioni di gravidanze, si sono ridotte del 44%. E’ questo il dato più significativo ed eclatante degli effetti della legge sull’aborto, la famosa 194. Sgomberiamo subito il campo, per le famiglie che ci leggono: dal Vaticano – come ha sottolineato nei giorni scorsi il quotidiano dei vescovi “Avvenire”, non è partito nessun «anatema» o «ordine di smantellare la legge sull’aborto di questo o quello Stato» ma solo l’auspicio di «una riflessione pubblica» e di un «dibattito» sulla legge 194. Invito che è stato accolto anche dal segretario del Pd Veltroni, per il quale la 194 è «una conquista di civiltà che deve essere difesa». Ma perché ogni volta che un alto prelato, questa volta è stato il turno del cardinale Ruini, lancia una possibilità di discussione e dialogo, tutti entrano in allarme, come se si accendesse una luce rossa d’emergenza? Continuo a farmi questa domanda e mi do una risposta immediata: la Chiesa, oggi più di prima, ha tutto il diritto di dire la sua, senza paura di essere strumentalizzata o peggio attaccata. So di affermare un concetto per molti scontato, ma non è così neanche per alcuni rappresentanti ufficiali della nostra religione.Ho molto apprezzato l’intervento del Santo Padre, che, davanti agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, ha ribadito la sacralità del diritto alla vita e la necessità di riaprire il confronto, anche dal punto di vista scientifico.<br>Sono sotto gli occhi di tutti le nuove possibilità tecnologiche e scientifiche di oggi rispetto a 30 anni fa, pertanto concordo con il cardinale Ruini che ha voluto rilanciare l’appello di moratoria lanciato dal Foglio di Giuliano Ferrara. Lo ritengo giusto soprattutto per stimolare la classe dirigente ad avviare tutte quelle misure necessarie all’applicazione integrale della legge sull’aborto, il cui principio è l’assoluta difesa della vita. Doveva scatenare tanto putiferio la richiesta di aggiornare la 194 al progresso scientifico che ad esempio ha fatto fare grandi passi avanti alla sopravvivenza dei bambini prematuri? “Diventa veramente inammissibile procedere all’aborto ad una età del feto nella quale egli potrebbe vivere anche da solo”, sono parole di Ruini. E poi è veramente lodevole la presa di posizione della senatrice dell’ulivo Paola Binetti, per nulla preoccupata del rischio di una nuova spaccatura all’interno del suo partito. Vorrei concludere questo articolo proprio con le parole della Binetti: «Sulla salvaguardia della vita non valgono logiche di schieramento o posizioni di partito, sarebbe demenziale invocare disciplina di partito su temi che toccano al fondo la coscienza e le ragioni della convivenza civile».