Cultura
Passeggiare a Palermo: boccate di cultura
Passeggiare a Palermo e’un’esperienza fortemente emozionante e di cui resta traccia profonda nel cuore dei suoi visitatori, dei suoi abitanti, quando la guardano, con occhi da innamorati, fulminati dalla sua eccentrica bellezza.
Nell’ amata Palermo vivono più vite che si intersecano e si sdraiano su una straordinaria pianura, la Conca d’oro, racchiusa, da una parte dal susseguirsi di cime montuose e orlata, dall’altra da un mare cristallino e trasparente, in cui la città si specchia, compiacendosi del suo fascino.
Palermo è ben consapevole di possedere un patrimonio di storia e cultura vario e variegato.
Nel corso dei secoli, molti popoli, venuti da lontano, hanno conquistato e dominato la città, ma nessuno l’ha posseduta per sempre. Come una bella donna Palermo si è fatta amare, ma non per sempre. Ed è per questo che tante dominazioni si sono avvicendate nel suo territorio. Fin dalla preistoria è attestata la presenza umana, prova ne sono i graffiti delle grotte dell’Addaura.
Si susseguirono i Fenici che la fondarono e la definirono’ Zyz’, ovvero’ fiore’ o ‘la splendente’. In seguito i Greci la definirono “Panormus”, tutto porto, tentarono di impossessarsene, ma furono i Romani che, nel terzo secolo a. C., la conquistarono.
Dopo la caduta di Roma vi furono le invasioni barbariche fino a quando le flotte navali dei Bizantini di Belisario la conquistarono e la resero capitale del Sud. Diversi e numerosi popoli, proseguendo dai Bizantini agli Arabi, ai Normanni, agli Svevi, agli Spagnoli, ai Francesi, e, via di seguito, sino ai Savoia e, in tempi più recenti, alla famiglia Florio, hanno donato alla splendida Palermo monumenti di eccezionale bellezza.
Ma Palermo non è solo quella che si vede lungo le vie del passeggio e’anche quella delle viuzze e delle piazzette inaspettate che si nascondono dietro il Cassaro, dietro via Roma.
Sei in via Napoli e ti basta scendere i famosi ventitre gradini per entrare nel mondo di Piazza Venezia, la Vucciria nuova. Ti trovi a piazza San Domenico e imbocchi la discesa dei Maccheronai e arrivi alla Vucciria vecchia. Anche qui chiese, fontane, vicoli intitolati ai vecchi mestieri: i Chiavettieri, i Tintori, ignoti lavoratori che hanno fatto arrivare i loro manufatti in tutto il mondo, fino ad allora non del tutto conosciuto.
E’ capitato, nel passato, di trovare, in un vecchio monastero dell’isola di Patmos, tessuti e frange provenienti da Palermo.
Ma come mai oggi Palermo sembra avere dimenticato il suo passato e si è lasciata sommergere dai rifiuti?
Il profumo del gelsomino e della zagara che inondava le sue strade oggi non si respira più. Allora non possiamo che gridare a gran voce, nella speranza che si venga ascoltati, Palermo, splendente, luminosa, risorgi, riprenditi il primato, come nel passato, per le tue illustri vestigia e per avere saputo accogliere popoli e culture diverse, ma sei stata sempre determinata a mantenere la tua forte identità.
Laura Bisso
Cultura
Il dongione del sapere
A MOTTA prende avvio l’Università delle tre età, con un percorso di incontri di educazione permanente
E’ stata inaugurata sabato 11 gennaio l’Università delle tre età a Motta S Anastasia in collaborazione con l’Irsef e l’associazione “Immagina “ in via terre nere.
L’incontro augurale dopo il saluto introduttivo del presidente di “Immagina” Matteo Gallone, ha visto protagonista il giovane talento di chitarra Kristiano Mavilla
Sono intervenuti il dott. Giuseppe Zappalà e la promotrice del progetto , prof. Angela Giardinaro, la quale ha illustrato la genesi dell’iniziativa che intende essere un servizio alla comunità cittadina ed un positivo contributo al processo di Educazione permanente che accompagna l’ordinarietà della vita quotidiana.
Gli incontri costituiscono, infatti, una breve sosta per pensare, e poi agire in coerenza ai principi e ai valori che ciascuno interiorizza
E’ stato presentato il programma di 15 incontri a cadenza settimanale che affrontano un molteplicità di aspetti culturali: i valori e i simboli della Repubblica, l’arte, la poesia, la tecnologia e l’intelligenza artificiale, la violenza di genere, i miti religiosi la biodiversità, la matematica dei codici, l’opera dei pupi, il ruolo della polizia postale, l’ambiente, il territorio e l’Etna, l’arte musicale, l’Alzheimer, il disagio giovanile, la storia di Sicilia dallo sbarco allo Statuto.
Sono stati presentati alcuni dei relatori che hanno offerto la propria disponibilità in questo servizio culturale e civico. Sono intervenuti i presidi Giuseppe Adernò, già dirigente a Motta S Anastasia dal 1989 al 2000; Vincenzo Ligresti di Paternò, i docenti relatori: Margherita Platania, Rosanna La Malfa, Maria Teresa Moscato, Margherita Francalanza, Maria Dari, Graziella Priulla, Margherita Aiello, Angela Giardinaro; Vito Sapienza, Alessandro Puglisi, Luciano Signorelli, Alessandro Napoli, Giuseppe ed Emiliano Zappalà.
Un bianco albatros di cultura si pone sull’antico dongione normanno e dall’alto diffonde piccoli semi che germogliano nel fertile terreno della comunità mottese.
Il progetto prevede anche delle escursioni culturali a Catania per la festa di S Agata, al museo dello Sbarco e sull’Etna.
Il primo incontro, a cura del preside Giuseppe Adernò, avrà luogo mercoledì 15 gennaio, sul tema: “Valori e simboli della Repubblica, diritti e doveri del cittadino” .
Cultura
“Ci hanno nascosto Danilo Dolci”
Cosa accomuna un maestro elementare, Giuseppe Maurizio Piscopo, 40 anni trascorsi nelle scuole, spesso più difficili, a insegnare ai bambini la cultura della non violenza e l’impegno per la giustizia sociale, con l’intellettuale Danilo Dolci, anche lui educatore, che fra gli anni ’50 e ’60 scelse la Sicilia per promuovere il suo pensiero soprattutto alle giovani generazioni?
E’ inevitabile, per chi conosce bene il poliedrico Piscopo, che è anche compositore e musicista, che il titolo che ha voluto dare alla sua ultima “creatura” editoriale: “Ci hanno nascosto Danilo Dolci”, pubblicato da Navarra editore, pensare che può essere una provocazione del nostro tempo. La sua è stata una ricerca sul campo, prima di scrivere questo prezioso volume, ha girato tante biblioteche non riuscendo quasi mai a trovare i libri di Dolci, autore di più di 80 pubblicazioni di cui 25 di poesie. Cita “Chi gioca solo” il volume di 328 pagine, pubblicato per la prima volta nel 1966 da Einaudi. Un’opera ancora oggi attuale che analizza le dinamiche sociali e politiche della Sicilia del dopoguerra, con particolare attenzione al fenomeno mafioso e alle sue connessioni con il potere politico. Piscopo si interroga come mai in Italia non c’è traccia del volume e nessuno ne parla mentre si continua a leggere in Inghilterra e in America? Danilo Dolci affermava che “Chi gioca solo non perde mai”, riprendendo un antico proverbio siciliano, e scrive: “Una delle risposte più illuminanti è condensata nel significato locale della parola “associazione”, che significa molto molto spesso “associazione a delinquere”: tutti coloro non vogliono dunque correre rischi, non mirano certo volentieri ad associarsi.”
Il pensiero di Dolci
Piscopo ci fa riscoprire con questo libro la bellezza del pensiero di Dolci, contro chi in tutti questo anni lo ha voluto oscurare, da qui il sogno di farlo inserire nei piani didattici dalla scuola elementare all’università. Oggi i giovani si infiammano contro la guerra, Dolci ha dimostrato che la nonviolenza non è rimanere passivi, anzi, significa sprigionare una forza attiva e potente per il cambiamento sociale. Riprendendo gli scritti, Piscopo evidenzia quella partecipazione popolare capace di costruire una democrazia dal basso. Approccio ancora attuale se si pensa ai giganteschi numeri di chi sceglie di non andare a votare perché disilluso dalla politica.
Il libro
Il libro evidenzia bene la lotta di Dolci contro la povertà, la mafia e le disuguaglianze sociali, temi ancora di grande attualità che affliggono il mondo. Ecco perché ci ricorda l’importanza di impegnarsi per una società più giusta e inclusiva. Ma tornando all’attività di maestro elementare svolta da Piscopo, i suoi bambini di un tempo, sono gli adulti di oggi e qualcuno lo ha pure associato alla maieutica di Socrate, la stessa tecnica utilizzata a Borgo Parrini da Dolci che mirava a fare emergere la consapevolezza e la creatività dei giovani, promuovendo in loro lo sviluppo personale e comunitario.
Dolci considerava l’educazione come uno strumento fondamentale per la crescita individuale e sociale. La sua attenzione all’educazione come motore di cambiamento è ancora attuale per formare cittadini consapevoli e responsabili. Lo conosce bene Piscopo il documentario realizzato da due ex studenti della sede siciliana del Centro Sperimentale di Cinematografia, Leandro Picarella e Giovanni Rosa, dal titolo: “Dio delle Zecche”. In questo lavoro i giovani cineasti raccontano la figura, la storia, le opere di Danilo Dolci, attraverso il viaggio che il figlio più giovane, En, percorre dalla Svezia, Paese in cui è cresciuto, fino a Trappeto. Un viaggio per luoghi e persone, ma soprattutto un viaggio attraverso il tempo, alla ricerca della memoria perduta di un intero paese. Una memoria fatta di lotte, di scioperi alla rovescia, di marce per la pace. Una memoria nonviolenta.
Il libro “Ci hanno nascosto Danilo Dolci” con l’introduzione di Salvatore Ferlita e la post fazione di Amico Dolci, contiene interviste inedite e diverse fotografie concesse da Giuseppe Leone e Melo Minnella, alcune tratte dall’ archivio del Centro per lo Sviluppo Creativo “Danilo Dolci”. L’autore, assieme a Pier Paolo Petta, esegue con la fisarmonica la colonna sonora “Spine Sante”, trascritta da Gioacchino Zimmardi. Una vera chicca e un buon motivo per acquistare il libro.
Ivan Scinardo
Cultura
Mario Cocco primo sindaco dei ragazzi
Originale lezione di Educazione Civica al Palazzo Minoriti
Mario Cocco primo sindaco dei ragazzi dell’Istituto “Quirino Maiorana” di Catania
Nel corso di una solenne cerimonia, per la prima volta nell’aula consiliare della Città Metropolitana, al Palazzo Minoriti, Mario Cocco, primo sindaco dei ragazzi dell’Istituto “Quirino Maiorana” ha recitato la formula di giuramento impegnandosi “a collaborare per il bene scuola piccola città e per la crescita sociale e civile della Comunità scolastica”.
La cerimonia ha avuto inizio con l’Inno d’Italia, l’ingresso della bandiera tricolore e del testo della Costituzione.
Con il patrocinio della Città Metropolitana, il Capo di Gabinetto, Gianluca Emmi ha presentato i saluti del Sindaco Enrico Trantino ed ha introdotto la cerimonia il vice prefetto vicario, dott.ssa Maria Giovanna Conti , accogliendo il giuramento del Sindaco dei ragazzi, Mario Cocco, del Vice Sindaco Giacomo Rizzo, della Presidente del Consiglio Sofia Centorbi.
Grande l’emozione degli studenti nel sentirsi protagonisti attivi di una speciale “lezione di Educazione Civica”, svolta nel prestigioso contesto dell’aula consiliare, alla presenza anche dei genitori che hanno molto apprezzato gli interventi degli assessori nei singoli settori: Marco Leonardi alla cultura, Sebastiano Longo all’ambiente, Delia De Zan all’inclusione e alle pari opportunità, Enea Ferreira Cruz allo sport.
I consiglieri eletti sono: Clara Franco, Edoardo Smedile, Alessio Trovato ,Elena Scuderi, Alessandro Pino, Giacomo Bevilacqua, Andrea Quedreago, Miriam Mammo e Giada Santocono.
Un vivo apprezzamento per la lodevole iniziativa è stato espresso dalla Dirigente Gisella Barbagallo, dai docenti: Anna Arcidiacono e Mariagrazia Amico, ed dal papà del sindaco dei ragazzi, il quale insieme alla moglie ha firmato l’atto di giuramento, quale segno di condivisione del progetto che coinvolge la scuola e la famiglia.
Un particolare ringraziamento è stato indirizzato ai docenti che hanno coordinato e guidato la realizzazione del progetto che in questa prima fase ha coinvolto soltanto le classi seconde e tutti insieme hanno dimostrato competenza e impegno.
Il preside Giuseppe Adernò, promotore del progetto, ha rinnovato ai neo eletti l’impegno del CPS, sigla che sintetizza la Cultura e l’impegno nello studio, la fedeltà alla Costituzione; la Partecipazione attiva e democratica ed infine, utilizzando la metafora della “tuta dell’operaio”, la dimensione del Servizio, perché la politica, ricerca del bene comune, è un servizio alla comunità scolastica e cittadina e va vissuta con la gioia e con l’entusiasmo di un sogno da realizzare insieme per un futuro migliore.
Gli auguri di Buone feste, anche a nome del Prefetto, Maria Carmela Librizzi, da parte del viceprefetto vicario Maria Giovanna Conti, hanno concluso l’originale giornata scolastica.
-
Arianna4 anni ago
Il cocker tanto famoso quanto intelligente
-
In Evidenza5 anni ago
Biagio Conte: “Non vince il virus, Dio è più forte”
-
In Evidenza5 anni ago
Sicilia: zero decessi e zero pazienti in terapia intensiva
-
Cinema6 anni ago
Cinema e Massoneria un binomio misterioso e sorprendente
-
Cocker8 anni ago
Il cocker è fra i cani più oziosi del mondo
-
Editoriali16 anni ago
L’invidia è la vendetta dell’incapace
-
Cultura8 anni ago
Le stanze ferite: diario di viaggio nella Real Casa dei matti
-
Arianna9 anni ago
Irish setter, cocker spaniel e cavalier king: “I cani rossi adottati prima degli altri”