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La Canzone di Orlando rievocata da Calcagno

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La nuova produzione del Museo delle marionette, diretto dall’etno antropologo Rosario Perricone, inserita nella 44^ edizione del festival di Morgana, l’appuntamento storico, che si rinnova annualmente, ancora in corso, ha portato in scena: “La canzone di Orlando. Martirio e vendetta dei cristiani a Roncisvalle”, di e con Giovanni Calcagno.

La Parola rievocativa

Attraverso l’uso appassionato della parola rievocativa, l’attore Giovanni Calcagno ha portato lo spettatore in un mondo favoloso e crudele attraverso la narrazione. Autore e attore di cinema e teatro, Calcagno, assieme alla regista Alessandra Pescetta, sua compagna di vita, promuove l’attività della Casa dei Santi, occupandosi di formazione e produzione nel campo teatrale e cinematografico. La sua performance è stata  molto apprezzata dai numerosi appassionati della tradizione dei pupi, del teatro di figura e contemporaneo.

Chanson de Roland

Lo spettacolo trae ispirazione da uno dei momenti più rappresentativi e forse rappresentati della Chanson de Roland e che crea un ponte tra quella oralità su cui si fonda il progetto dell’Associazione, i racconti di tradizione orale diffusi nel Meridione d’Italia da rinaldi e contastorie e una delle pratiche teatrali tradizionali siciliane più rappresentative a livello locale ed internazionale, l’opera dei pupi, dichiarata nel 2001 dall’Unesco “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità.

Le gesta eroiche

La fede e l’onore la lealtà ed il fanatismo, la violenza e l’intolleranza; ideali, patria e coraggio; commistione di religione, nazionalismo e militarismo. L’attuale drammatica realtà può forse aiutare a penetrare nella mentalità di un’epoca distante quasi un millennio per poter cogliere nella Chanson de Roland la rude, essenziale, potente poesia che quel tempo ha saputo esprimere, ed a riflettere sulle aberrazioni dalle quali la storia non ci ha ancora insegnato a liberarci. Queste le tematiche tratte da un’opera di letteratura popolare apparentemente così lontana eppure così vicina alle urgenze dei tempi moderni.

Il tradimento di Gano di Magonza

Nella Chanson de Roland, e cioè nella storia del tradimento di Gano di Magonza a Carlo, re dei Franchi, del conseguente massacro sui Pirenei, a Roncisvalle, della retroguardia del suo esercito cristiano capitanata dal conte Orlando, e della vendetta tremenda nei confronti dei Mori musulmani e dei traditori, tanti temi sono attuali e urgenti. 

Prima ancora dell’ingresso dell’Amore nelle gesta di questi guerrieri medievali, queste vicende, legate soprattutto alla guerra, al fanatismo religioso, alle ragioni della politica e della conquista, ci confermano ancora una volta che la storia è sempre scritta dai vincitori. Ma accanto a tutto questo, nella Canzone di Orlando, risuona potente la voce di un guerriero, che attraverso la sua tragica esperienza in battaglia, celebra per noi il suo incontro con la morte, in cui splendono meravigliose la sua grandezza eroica e la sua sensibilità umana.

Gli strumenti musicali di scena

La Canzone di Orlando è un racconto per voce e tammorra di oltre  un’ora in cui Giovanni Calcagno utilizza le tecniche delle narrazioni tradizionali siciliane a braccio insieme con la dizione di alcuni testi in endecasillabi in italiano e di alcuni brani in francese antico tratti da questo fondamentale testo della letteratura occidentale, oggi tremendamente attuale.

 

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