Editoriali
Ogni anziano è tuo nonno, lo slogan
Ho voluto prendere in presto lo slogan del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita che ha rivolto ai giovani, nel difficile clima di un Natale ancora avvolto dalla pandemia. Già da diversi mesi, sui social sono stati postati gli abbracci virtuali che tanti giovani hanno inviato ai loro nonni e ai nonni adottivi, perché nel volto di un anziano c’è se sempre e comunque qualcosa di familiare. E sono proprio i ragazzi di tutto il mondo a dare la parola agli anziani per ricevere da loro un dono di saggezza, attraverso la campagna #aGiftOfWisdom. Era stato lo stesso Papa Francesco a esortare e sostenere questa importante iniziativa, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria: “Cari giovani, avete bisogno della saggezza e della visione degli anziani. Vi diranno cose che appassioneranno la vostra mente e commuoveranno i vostri cuori”. Quanta saggezza in queste parole. Sono migliaia i giovani che hanno raccolto questo invito, diffondendo un ricordo, un consiglio, una fotografia, una pillola di saggezza di uno degli anziani con cui in questi mesi hanno instaurato un legame.
Iniziative come queste servono ad arginare uno degli effetti collaterali di questa pandemia, la solitudine: quella di chi non ha potuto vedere i propri figli, i genitori, i compagni. Ma la solitudine più dolorosa, però, è stata quella delle persone malate, sofferenti, “che in solitudine sono morte”, per prendere in prestito l’introduzione del libro “Emozioni virali. Le voci dei medici dalla pandemia”. Al dolore per la perdita del parente, dell’amico, si aggiungono il dramma di non aver assistito e accompagnato il proprio caro, l’impossibilità di elaborare il lutto con i giusti tempi e spazi e la difficoltà che è emersa nei mesi scorsi, in vari casi, non solo di vedere la salma, di assistere al rito funebre, ma perfino di rintracciarne il luogo di sepoltura.
Secondo l’associazione italiana di psicogeriatria, gli anziani rappresentano la categoria dei più fragili, che mai come adesso sta soffrendo le peggiori conseguenze della pandemia; l’isolamento forzato ha peggiorato la condizione di coloro che soffrono di decadimento cognitivo, con conseguenze devastanti da un punto di vista psicologico per i familiari ai quali viene vietato di incontrarli. Il riferimento è alle RSA, che pur di evitare i contagi si sono blindate come se fossero delle carceri, sia per gli ospiti che per il personale che deve accudire gli anziani. L’esempio della regina di Inghilterra ultranovantenne che si fa vaccinare è esempio per quanti hanno ancora dubbi sul vaccino!