Editoriali
Non abbiate paura!
I giovani non possono pensare che “sia fuori moda” la vocazione al matrimonio, al formare una famiglia. Il Papa li esorta: “vi prego: non abbiate paura di un amore vero, occorre riscoprire la bellezza della vocazione umana all’amore e ribellarsi contro la diffusa tendenza a banalizzare l’amore, soprattutto quando si cerca di ridurlo solamente all’aspetto sessuale, svincolandolo così dalle sue essenziali caratteristiche di bellezza, comunione, fedeltà e responsabilità”. Il 29 marzo, domenica della Palme si celebrerà la XXX Giornata mondiale della Gioventù. Ai ragazzi di tutto il mondo il papa chiede di essere “rivoluzionari” e di andare “controcorrente” nella ricerca della felicità. “Nella cultura del provvisorio, del relativo, molti predicano che l’importante è ‘godere’ il momento, che non vale la pena di impegnarsi per tutta la vita, di fare scelte definitive, ‘per sempre’, perché non si sa cosa riserva il domani. E’ per questo che la comunità ecclesiale sta vivendo un periodo speciale di riflessione sulla vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo. Una riflessione del pontefice va anche ai giovani che desiderano diventare sacerdoti, Quanto è bello vederli, dice il Santo Padre, abbracciano la vocazione donandosi pienamente a Cristo e al servizio della sua Chiesa! Interrogatevi con animo puro e non abbiate paura di quello che Dio vi chiede! A partire dal vostro ‘si” alla chiamata del Signore diventerete nuovi semi di speranza nella Chiesa e nella società. Non dimenticate: la volontà di Dio è la nostra felicità!”. Ma tornando alle parole forti del papa quando fa riferimento al sesso, un tempo argomento tabù e da non nominare mai, molti esperti ritengono che i genitori possono svolgere un ruolo importante nel processo formativo sulle giuste conoscenze che riguardano l’anatomia e la funzionalità degli organi sessuali, la fisiologia del rapporto sessuale, la contraccezione, le malattie sessualmente trasmissibili. La tendenza comunque è che i giovani preferiscono procurarsi autonomamente queste informazioni, attraverso gli amici, magari di età superiore e con esperienze sessuali. Il richiamo ai genitori è comunque quello di tentare di fare con i figli un percorso responsabile e di crescita, che porti sempre più i ragazzi ad acquisire piena consapevolezza di ciò che fanno, mettendoli in guardia preventivamente e comunicando loro che a volte certi sbagli si pagano cari e rimangono ferite per tutta la vita.