Cultura
Nascerà a Catania in un ex ospedale il museo dell’Etna
Con un investimento regionale di 13 milioni di euro nascerà a Catania il museo dell’Etna nei locali dell’ex ospedale Vittorio Emanuele in via Plebiscito, lambito dalla lava dell’eruzione del 1669.
Il progetto è stato selezionato tra quelli pervenuti e la fase progettuale sarà completata entro la fine di luglio per poi ottenere il progetto esecutivo, in autunno. L’inizio dei lavori è previsto nella prossima primavera.
“Per la città – ha aggiunto il sindaco di Catania, Salvo Pogliese – si avvia un percorso di eccezionale valenza. Voglio ringraziare il presidente Musumeci per avere fortemente voluto la realizzazione del museo dell’Etna, che potrà determinare nuovi flussi turistici. Questa nuova realtà sarà motivo per valorizzare ulteriormente l’incredibile patrimonio Unesco di Catania, col suo barocco, e lo stesso vulcano”.
L’edificio oltre al museo dell’Etna, ospiterà anche una galleria di mostre di arte temporanea, i laboratori dell’Accademia di belle arti, spazi per studenti e la città, uffici, oltre a luoghi d’incontro culturale e di socializzazione.
Il Museo dell’Etna, concepito come spazio di conoscenza e di socialità, sarà un unicum singolare, un viaggio affascinante alla scoperta del territorio del vulcano. Il percorso espositivo sviscera i diversi aspetti legati alla ‘Muntagna’, da quelli scientifici a quelli mitologici, artistici e antropologici e prevede sei settori: L’Etna tra scienza e mito; L’uomo e il vulcano; Musica, letteratura e cinema; Osservando il vulcano; Usi e costumi del territorio etneo. Le due corti interne, “La corte del Vulcano” nell’ala Est e la “Corte dei Liotri” nell’ala Ovest, costituiranno i fulcri espositivi del museo.
Si realizza così il grande sogno dell’avv. Nino Valenziano Santangelo, scultore che “parlava con le pietre e faceva parlare la pietra lavica”.
Ha realizzato 350 sculture di media grandezza raffiguranti la barca dei Malavoglia, personaggi verghiani, della mitologia, della letteratura e della storia antica, figure femminili che chiamava “il gineceo- curtigghiu”, figure sacre e simboliche come l’Alfa e l’Omega- Alba e tramonto” che fu donata dal presidente della Provincia, Nello Musumeci a Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita a Catania nel 1944 ed ora esposta nei Musei vaticani.
Il “museo di sculture in pietra lavica”, allestito presso la sua abitazione, in Via Sant’Angelo Fulci, è stato meta di numerose visite didattiche di turisti e studenti anche francesi, inglesi, svizzeri e dopo la sua morte meriterebbero una degna sistemazione in una sala che porti il suo nome, nel nascente Museo dell’Etna.