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La storia di Mima, la zietta del Barbera

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Le aquile rosanero sono “i miei ragazzi”

Incontriamo Mima Macaluso, 85 anni il primo gennaio: la signora, classe 1935 è probabilmente la fan, o almeno la spettatrice, più veterana del Palermo

La signora Mima con i nipoti Giovanni il grande e Alfonso il piccolo

La signora Mima con i nipoti Giovanni il grande e Alfonso il piccolo

Fa meravigliare la Sicilia e Palermo la tifosissima Mima; la signora, classe 1935, insegnante di matematica in pensione, è probabilmente la fan, o almeno la spettatrice, più veterana del Palermo con i suoi 84 anni.

In un’intervista rilasciatami, nel pre-partita di Palermo – San Tommaso, seconda giornata del campionato dilettantistico, prima gara in casa per la nuova società del Palermo calcio, la signora Macaluso mi ha svelato che la sua passione per le Aquile Rosanero dura dal 1956: da quell’anno segue ogni stagione al Renzo Barbera i “suoi ragazzi“.

«I tempi sono cambiati, ma io resto una supertifosa – racconta – Allo stadio ho conosciuto tanta gente, ho stretto amicizie importanti ed è bello anche per questo. Mi dispiace vedere che ora tanti supporter scelgono di guardare le partite alla tv, non è la stessa cosa. È stato mio marito, Dino Carozzi, a trasmettermi la passione per il Palermo; ho cominciato con lui a seguire il calcio. L’ho sposato nel 1956 e in quell’anno, insieme, abbiamo sposato questa passione per i colori rosa e nero».

«Ricordo ben volentieri l’era del grande pubblico, quello della serie A e B, gli anni d’oro vissuti nella massima serie, c’era un clima familiare che rendeva tutto poetico e che ci faceva sentire parte integrante della squadra ma è giusto rimanere anche adesso a dare sostegno e forza a questi giovanissimi ragazzi, è giusto dar loro supporto ed entusiasmo – continua – è insieme, squadra e tifosi, che riporteremo il Palermo nei grandi teatri del calcio».

«Molti talvolta mi dicono che dovrei rimanere a casa ma non ci penso nemmeno».

«Ho trascorso tutta la vita a tifare i miei ragazzi allo stadio. Figuriamoci se smetto ora a 84 anni» ha spiegato Mima, che viene applaudita ogni volta che entra allo stadio, sciarpa al collo.

La supertifosa Mima non si è mai persa una gara dei Rosanero: allo stadio o in tv: «Sono molto legata alla squadra e ad un allenatore, in particolar modo, Delio Rossi; mi è sempre piaciuto il modo in cui, dalla panchina, stimolasse i ragazzi e li sostenesse durante i 90 minuti».

«Mi ha sempre dato l’impressione di essere un vero signore, dentro e fuori dal campo, nello sport e nella vita privata; ricordo volentieri anche il lavoro svolto da Francesco Guidolin e Rosario Pergolizzi».

Il momento più emozionante che ricorda è la finale di Coppa Italia, disputata a Roma il 29 maggio 2011.

«Arrivammo in finale di Coppa e affrontammo l’Inter di Eto’o e di Milito – dice Mima – io c’ero ed ero lì in compagnia dei miei nipoti, Giovanni e Alfonso, gli stessi che mi hanno regalato l’abbonamento in tribuna per la stagione appena iniziata. Ricordo quando segnò il Palermo, gol di Munoz, un’emozione unica. Non potevo mancare: la mia squadra, i miei ragazzi, avevano bisogno del nostro tifo».

Mima seguirà la squadra dalla tribuna: attende già la quarta giornata di campionato, il 22 settembre il Palermo incontrerà Marina Ragusa: «Mi piace troppo venire qui – conclude la signora – Ogni settimana attendo questo momento e continuerò a venire alle partite finché potrò» ha assicurato.

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