Editoriali
Premiare chi ha virtù; parola di Maurizio Viroli
Uno dei più illustri accademici italiani, Maurizio Viroli, professore emerito di Teoria politica alla Princeton University, continua a tenere lezioni sulla cittadinanza in tutto il mondo. Una parte di un suo discorso, voglio riprenderla, perché spesso si parla di nobiltà e ricchezza confondendo i due termini; ecco ciò che scrive: “Tu non sei nobile perché sei ricco o perché vieni da una famiglia illustre. Tu sei nobile soltanto se mostri di avere virtù; se dimostri saggezza, rettitudine, prudenza, coraggio e cultura. Il corollario di questo principio è che in una buona Repubblica tu devi mettere i virtuosi in alto, devi premiare chi ha virtù”. Gli esami di maturità per molti neo diplomati sono ormai alle spalle, adesso inizia la fase più critica quella della scelta del percorso universitario. Se solo si applicassero le parole del professor Viroli, ci sarebbero tanti giovani talenti virtuosi pronti a entrare nel mondo del lavoro o essere scelti dalle università per le loro capacità soprattutto quelli che hanno avuto il 100 e lode. La missione di chi lavora nella scuola e per la scuola è prendersi cura degli studenti che le famiglie consegnano agli operatori, perché così si costruisce il futuro dell’umanità, in un momento in cui la complessità della società attuale richiede sfide educative inedite. C’è un libro, molto interessante lo ha scritto Pierluigi Malavasi, professore ordinario di Pedagogia generale e si intitola: “La sfida educativa dell’alternanza”. La sinossi: “Far fiorire le scuole per generare lavoro creativo, libero e solidale: questa è la pedagogia che percorre il libro, un’alleanza per dare risposta a tanti giovani che si trovano in situazione di disagio e di esclusione, che non lavorano e non studiano. Sulla scia dell’innovazione legislativa che prevede l’alternanza scuola-lavoro, la sfida è di accendere il desiderio di imparare e l’avventura di insegnare. Nel curricolo del secondo ciclo di istruzione, includere moduli in cui gli allievi possano svolgere esperienze in contesti lavorativi reali presenta un carattere piuttosto inedito per la realtà italiana, richiede culture e scelte progettuali e organizzative non scontate nella nostra tradizione. Tra scetticismo e speranze, carenze organizzative e riscatto sociale, l’alternanza scuola-lavoro rappresenta uno degli ambiti più promettenti dove attuare progetti per il miglioramento effettivo delle istituzioni scolastiche e del mondo del lavoro, coinvolgendo famiglie, associazioni e imprese. Sapere e saper fare insieme per spezzare le catene della precarietà, dello sfruttamento, della disoccupazione. Cambiare la scuola, cambiare il lavoro.