Editoriali

Leggere un bel libro prima di andare a letto

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Leggere un libro è sempre cosa buona e giusta; se si decide di dedicare un tempo alla lettura la sera prima di addormentarsi, è meglio. Alcuni ricercatori hanno individuato effetti benefici nella lettura di un libro, che certamente concilia il sonno. Appassionarsi alle storie e ai personaggi che si leggono, porta ad addormentarsi nel modo migliore. Inoltre la lettura stimola l’attività onirica; la fase successiva a quella del sonno conciliato dalla lettura, è quella dei sogni; un fantasy o una storia d’amore possono farci sognare mondi in cui siamo eroi o coroniamo storie sentimentali appunto “da sogno”. Cosa ben diversa se si decide di leggere un thriller o un horror. Leggere prima di addormentarsi è anche un toccasana per rilassarsi dopo le fatiche quotidiane e aiuta a dimenticarle. Leggere un libro prima di dormire fa sentire più sicuri di sé, protetti, al sicuro nel proprio mondo di pagine, come se si dormisse sotto una bolla di vetro infrangibile. Insomma la buonanotte di un libro è contemporaneamente diversa ogni volta, ma confortevole al tempo stesso.  Se da una parte si evidenzia la ricerca sulla lettura prima di addormentarsi di contro, il rapporto di Agi-Censis presentato alla Camera, in occasione dell’Internet Day, ha messo in evidenza che il 61,7% degli internauti italiani usa lo smartphone o il tablet anche a letto. Un’abitudine diffusa soprattutto tra i giovani (l’81% tra i 18 e i 34 anni), e uno su tre (il 34%) smanetta sul cellulare anche a tavola, cifra che sfiora il 50% tra i giovani. La ricerca evidenzia anche un comportamento più pericoloso, e vietato dalla legge: il 14% degli italiani, e il 20% dei giovani, ammettono di navigare o scambiarsi messaggi anche quando guidano. In base all’indagine, condotta nel mese di maggio, il 77% degli internauti italiani (88% tra i 18-34enni) si collega a internet anche la sera tardi prima di addormentarsi, mentre il 63% (81% tra i giovani) accede ai social poco dopo il risveglio. La maggior parte degli utenti è però consapevole che i lunghi periodi in cui è attivo in rete è tempo sprecato, sottratto alla famiglia e ad altre attività.

 

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