Editoriali

Il lavoro che è in te. Lo slogan della Diocesi

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Lo slogan è preso in prestito da una campagna dell’arcidiocesi di Lecce e del progetto Policoro, in collaborazione con Cisl, Coldiretti, Banca Popolare, Rotary e Camera di Commercio della stessa città. E’ una iniziativa che mi ha molto colpito e che potrebbe essere estesa soprattutto al sud. In 5 incontri dal tema: Essere imprenditori di sé stessi, Le forme del lavoro, Faccio impresa! Finanziamenti per un progetto di imprese, Storie riuscite di buon lavoro,  segue sempre un momento di confronto con domande e simulazioni. “L’iniziativa si interessa di giovani e lavoro” spiega Chiara Caniato, animatrice diocesana del Progetto Policoro. Viene infatti data la possibilità a tutti coloro che sono interessanti a queste tematiche di assistere agli interventi degli esperti del settore, che partecipano a titolo gratuito, in termini laboratoriali. I dubbi sul mondo del lavoro, sul fare impresa, sugli step necessari, sulla burocrazia sono tanti, per questo è nato il progetto che aiuta i giovani a fare impresa. Nel primo incontro dal titolo “Essere imprenditori di sé stessi, gli esperti aiutano i giovani a fare delle simulazioni su come sostenere un colloquio di lavoro, in particolare sulla stesura di un curriculum vitae con la lettera di presentazione, motivazionale e le referenze. Il modulo prevede una sorta di percorso alla scoperta di sé stessi. Durante il secondo incontro dal tema: Le forme del lavoro, esperti commercialisti parlano di partita iva, della differenza tra dipendenti e collaboratori, di ditte individuali, società e cooperative. Durante la terza sessione dal titolo: “Faccio impresa”, gli organizzatori sviluppano l’aspetto economico su quanto costa avviare una attività e mantenerla, sugli adempimenti legali, fiscali e amministrativi (Inps, Inail, Irap, Irpef, Iva ecc. questi sconosciuti!). Il penultimo incontro è dedicato ai finanziamenti per un progetto di impresa, su come funziona il microcredito, come si scrive un piano finanziario o business plan. A chiusura del ciclo di incontri vengono portate le testimonianze dirette da parte di coloro che sono riusciti a fare impresa. Giovani professionisti e imprenditori si raccontano. Le chiamano “positive vibration” ossia contaminazioni positive per il protagonismo dei giovani ed è quello che accade al termine del ciclo di incontri quando gli aspiranti imprenditori prendono consapevolezza delle loro capacità (empowerment). Un corso semplice ma di grande efficacia in un momento congiunturale in cui si pensa sempre meno al posto fisso e si immaginano start up imprenditoriali che possano permettere a migliaia di giovani a non emigrare. Il progetto è visitabile dal sito dell’arcidiocesi di Lecce e ha tute le carte in regola per essere pilota a livello nazionale.

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