Cinema

La Vucciria, 50 anni dopo allo Steri di Palermo

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Il Maestro Renato Guttuso, che la realizzò 50 anni fa,  la definì “una sintesi di elementi oggettivi, definibili, di cose e persone: una grande natura morta con in mezzo un cunicolo entro cui la gente scorre e si incontra”.

Buon compleanno “La Vucciria”, opera ancora attuale custodita dall’U­ni­ver­si­tà de­gli Stu­di di Pa­ler­mo, che a Palazzo Steri ha voluto completare un ricco pro­gram­ma di even­ti or­ga­niz­za­ti in col­la­bo­ra­zio­ne con Uni­pa He­ri­ta­ge – il nuo­vo vol­to del si­ste­ma mu­sea­le – e Coo­p­cul­tu­re.

La conduzione dell’incontro è stata affidata all’antropologo Ignazio Buttitta che ha amabilmente dialogato con il premio oscar Giuseppe Tornatore, in­si­gni­to in passato, dal­l’A­te­neo di Pa­ler­mo, del­la lau­rea Ho­no­ris cau­sa in Scien­ze Fi­lo­so­fi­che e la regista Costanza Quatriglio, Di­ret­tri­ce ar­ti­sti­ca del­la sede siciliana del Cen­tro Spe­ri­men­ta­le di Ci­ne­ma­to­gra­fia – Scuo­la Na­zio­na­le di Ci­ne­ma.

L’idea vincente è stata la riproposizione dell’incontro, tra lei e Tornatore, avvenuto a Taormina, a chiusura  del festival del cinema,  in occasione della visione, 40 anni dopo, del documentario “Diario di Guttuso”.

Ci sono tante analogie con l’ultimo film della Quatriglio, vero e proprio atto d’amore verso suo padre, il grande giornalista e scrittore Peppino, Il cassetto segreto. Nel film, definito da Tornatore, pieno di errori, a causa anche degli scarsi strumenti di ripresa del tempo, si vede un giovanissimo Peppuccio che intervista Ignazio Buttitta, e “scorazzare”,  intorno a un tavolo di vimini,  gioiosa,  la piccola Costanza. E’ lei stessa a dire che “quando cresci in un contesto  di grandi artisti è inevitabile che ne rimani contaminata”.

Anche in questa circostanza Tornatore, sollecitato dalle domande del docente universitario Buttitta, ha voluto evidenziare il grande privilegio di incontrare e intervistare Guttuso, Buttitta, Sciascia;  allora c’era anche un elevato senso della Politica, con la “P” maiuscola,  oggi non si sente di appartenere a nessuna ideologia. Ed è proprio attraverso quel prezioso documento filmico di 40 anni fa, il giovane Tornatore, portava lo spettatore a una riflessione politica, che non è certamente la litigiosità dei politici di oggi in televisione.

Due ore di dibattito proposto ad un attento e selezionato pubblico, con  in prima fila il rettore e il suo predecessore e tanti esponenti della cultura palermitana, tra questi il pre­si­den­te del Si­ste­ma mu­sea­le d’A­te­neo, Mi­che­lan­ge­lo Grut­ta­dau­ria  che assieme al de­le­ga­to per le at­ti­vi­tà di Va­lo­riz­za­zio­ne dei beni cul­tu­ra­li, sto­ri­ci, mo­nu­men­ta­li e del brand Uni­pa, Pao­lo In­gle­se hanno dato il saluto iniziale. Un omaggio, quello del quadro della Vucciria, che il maestro Guttuso ha voluto fare all’università, nel 1974 e che oggi è sempre più vivo e attuale.

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