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Cinema

La spiritualità dell’Africa nel film di Pasquale Scimeca

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L’immagine di Amin seduto sulle rotaie del treno con il pallone scoppio è una delle più struggenti dell’ultimo lavoro filmico del regista di Aliminusa Pasquale Scimeca. L’anteprima al cinema Gaudium di Palermo ieri sera ha toccato momenti di grande emozione quando a fine film, dopo averlo visto al centro sala con accanto padre Giuseppe della Missione speranza e Carità, l’arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice ha ricordato la sua esperienza di missionario in Congo nel 1990. Balon è un dono e ci fa ricordare quanto sia stupendo il continente africano, dove l’uomo bianco purtroppo ed è triste ricordarlo, ha saccheggiato tutto. E la ripete per ben due volte Scimeca la storia di un bimbo di un villaggio della Sierra Leone che dopo avere ricevuto una carezza è scoppiato in un pianto di paura, per quel colore della pelle, bianca, che l’innocente non aveva mai visto. Il film si apre con una preghiera in una moschea improvvisata, piena di mosche e polvere di un villaggio dell’Africa sub-sahariana, identico ad altri migliaia. La preghiera è una costante quasi un viaggio mistico che fa il regista con la sua troupe ridotta, coordinata dalla produttrice Linda Di Dio. Come tutte le terre straordinarie e affascinanti ci sono tante contraddizioni in Africa e l’autore riesce molto bene a raccontare. I pensieri e le emozioni si fondono e diventano preghiera, scanditi da lunghi silenzi  con un sonoro di sola presa diretta.  È un fiume in piena Scimeca nella parte di presentazione del film, assieme al dirigente dell’Ufficio speciale per il cinema della regione siciliana Alessandro Rais, all’inseparabile produttrice, a uno degli attori, Vincenzo Albanese, presenza costante in tutti i film del regista palermitano. E poi c’erano loro, i fratelli della missione  di Biagio Conte che hanno voluto offrire il pane che preparano con le loro mani; quasi un richiamo all’ultima cena. Scimeca era partito con una idea di film, ma gli oltre 6 mesi di permanenza in Africa,  lo hanno portato ad azzerare tutte le sue conoscenze sui linguaggi del cinema, mettendosi dietro la macchina da presa con gli occhi di un bambino. Ed effettivamente i bambini fanno la differenza; è incredibile come i due fratellini protagonisti, Amin e Isokè, che non hanno mai visto un film, si muovono davanti la camera con una naturalezza straordinaria. Fuggono dal loro villaggio dove i ribelli uccidono i loro genitori e tutti gli abitanti, fanno tesoro dei suggerimenti del nonno e iniziano una lunga marcia che li vede crollare nel deserto. Succede a migliaia di profughi che tentano di raggiungere la Libia con il sogno  di imbarcarsi in barconi di fortuna. Lo stesso che si vede allontanarsi nel finale del film.  Balon è un progetto con un alta finalità etica e sociale. Regista e produttrice stanno girando decine di istituti superiori, e lo faranno fino a dicembre per raccogliere fondi, attraverso la vendita dei biglietti in sala, per realizzare un nuovo pozzo d’acqua, un ambulatorio medico e soprattutto la scuola, perché è da li che parte tutto. L’immagine di un pallone tagliato e come il mondo ferito che rischia di colare a picco, dice nel finale Scimeca. In sala a Ottobre, per il mese dei missionario.

Tutto in questo lavoro ti colpisce come un pugno nello stomaco, ma ti rimane nel cuore  e nell’anima.

Da sinistra: Vincenzo Abanese, Alessandro Rais, Pasquale Scimeca, Linda Di Dio

  

Cinema

Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale

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“Ho tanti progetti che devono iniziare a camminare con l’aiuto di tutti quanti. Primo fra tutti, la nostra volontà di portare il ‘tesoro’ della Cineteca Nazionale su tutto il territorio nazionale, stiamo iniziando ad avviare collaborazioni con enti museali e regionali. Il Centro Sperimentale di Cinematografia è la culla del nostro cinema: il passato – costituito appunto dal tesoro della nostra Cineteca – il presente – rappresentato dalla Scuola nazionale di cinema – e il futuro che è l’insieme di tutto il patrimonio conservato dalla Fondazione, comprensiva di preziose realtà come l’Archivio fotografico e la Biblioteca Luigi Chiarini come pure dalla formazione dei ragazzi che escono dalla scuola. Restituire questo patrimonio e aprirlo all’esterno è la ‘via maestra’ che avviamo e che proseguiremo più avanti nel tempo”. Così la presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Gabriella Buontempo, in occasione della presentazione del festival Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale, in programma a Roma, al CSC, allo Spazio Scena della Regione Lazio e alla Casa del Cinema dal 31 marzo al 6 aprile.

Per Gabriella Buontempo è la prima uscita pubblica dopo l’incarico ricevuto dal ministro Giuli e prende il testimone da Sergio Castellitto: “E’ bello iniziare la presidenza di questa Fondazione proprio nel 2025, anno in cui ricorrono i novant’anni dalla sua creazione avvenuta nel mese di aprile. La prima volta che ho varcato le porte del Centro avevo 22 anni ed ero l’assistente di Lina Wertmüller, devo tutto a lei. Donne come lei e come mia zia Graziella Lonardi Buontempo erano delle autentiche visionarie che mi hanno spinto ad andare avanti e anche ad accettare questo incarico, nonostante le mie perplessità”.

Il festival mette in campo tutte le professionalità legate al CSC e tra le proposte figura anche la presentazione del progetto inedito Imperium, realizzato dalla Cineteca Nazionale con Cinecittà e con l’Aamod e legato al restauro di documentari sovietici che sarà presentato il 31 marzo dal regista Sergei Loznitsa con Enrico Bufalini, Vincenzo Vita, Costanza Quatriglio, Steve Della Casa, tra gli altri. Tra i tanti ospiti troviamo Dacia Maraini, Luca Verdone, Maurizio Ponzi, Marco Tullio Giordana, Liliana Cavani, che ha lanciato un appello, durante la conferenza stampa, per la salvaguardia del cinema in sala. “Non siamo esercenti – le ha risposto Gabriella Buontempo – ma vogliamo riportare i nostri tesori sul territorio nazionale e anche metterli a disposizione del pubblico grazie alla Rai”.

Al tavolo dei relatori

La presidente, affiancata dal conservatore della Cineteca Steve Della Casa e dal direttore della Scuola Adriano De Santis, ha annunciato la prossima apertura della sede distaccata di Cagliari, specializzata in musica per il cinema. “Punteremo anche su una serie di master nella sede di Roma e nel polo del CSC presso l’isola di San Servolo a Venezia con un corso riservato agli attori: “Per la prima volta faremo formazione sui podcast, ma anche un master sul doppiaggio in collaborazione con tutte le associazioni del settore e un master condiviso con Anica su produzione e finanza”.

Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio, ha confermato il pieno sostegno della Regione: “Essere vicini al cinema e creare opportunità per i giovani, come facciamo ad esempio con la Scuola Volonté, è una nostra priorità”.

(Fonte: https://cinecittanews.it/custodi-di-sogni-il-csc-festeggia-i-suoi-90-anni/)

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La presentazione del film “Il Nibbio”

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Accompagnati dalla delegata della produzione Notorius, Irene Tomio, il regista Alessandro Tonda e l’attore Claudio Santamaria, su invito del Direttore della sede Sicilia del C.S.C. Ivan Scinardo,  hanno incontrato gli studenti del corso ordinario di Documentario, di Produzione  e del CSC Lab di Script Supervisor, diretti dalla docente Cinzia Liberati, per presentare il film Il Nibbio, omaggio al funzionario dei servizi segreti italiani che vent’anni fa perse la vita a seguito della liberazione in Iraq della giornalista Giuliana Sgrena. E’ stato un incontro intenso e ricco di spunti di riflessione, con numerose domande sulla sceneggiatura e sulle tecniche di riprese del film, girato tra l’Italia e il Marocco. Gli studenti hanno inoltre partecipato alla proiezione al cinema Rouge et Noire di Palermo, dove c’è stato anche un collegamento in video con la giornalista Giuliana Sgrena.

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Cinema

Il Film Documentario “ALIDA” regia di Mimmo Verdesca

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La città di Palermo ha ospitato una serie di eventi dedicati alla memoria e alla storia della frontiera adriatica, grazie all’impegno dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) in collaborazione con Venice Film e con il supporto dell’amministrazione comunale. Dopo le iniziative realizzate lo scorso dicembre, ci sono state nuove occasioni di approfondimento e riflessione sulla vicenda degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

Il primo appuntamento  giovedì 6 marzo alle ore 15:30 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo (Cantieri Culturali alla Zisa – Officine Ducrot), dove verrà proiettato gratuitamente il film-documentario Alida, diretto da Mimmo Verdesca. La pellicola ripercorre la vita e la carriera di Alida Valli, attrice di origine istriana, che da Pola giunse a Hollywood diventando una delle icone del cinema internazionale. Interventi del critico cinematografico Alessandro Cuk, vicepresidente nazionale dell’ANVGD, autore del  libro Alida: da Pola a Hollywood, Giampiero Cannella, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Ivan Scinardo, Direttore del CSC Palermo, il produttore Alessandro Centenaro e l’attore Pierpaolo De Mejo, nipote di Alida Valli.

Il trailer
Guarda l’intervista a Alessasndro Cuk
La registrazione della conferenza
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