Editoriali
La mancanza del lavoro è la “peste” del futuro
Il titolo forte scaturisce dal messaggio che l’arcivescovo di Palermo Don Corrado Lorefice, ha pronunciato, nel giorno della tradizionale processione per la patrona di Palermo, Santa Rosalia. Il prelato, con la sua pacatezza e fermezza, doti che ormai lo contraddistinguono, ha rivolto parole pesanti alla politica locale e regionale, responsabile di avere creato negli ultimi dieci anni una vera e propria emorragia di disoccupati. “Rosalia ci invita ogni anno a guardare Palermo da un luogo elevato e ritirato. Perché chi vede le cose dall’alto le capisce meglio, in una maniera diversa, in un’ottica più panoramica. Ogni tanto staccarsi è indispensabile per non restare prigionieri della visione orizzontale, per essere più lucidi”, ha detto Don Corrado. Vale la pena pubblicare uno stralcio del suo discorso, senza fare alcun commento, lasciando al lettore ogni considerazione: “Palermo e la Sicilia appaiono ai nostri occhi come una città e una Regione bisognose di soccorso. E non siamo lontani dal vero se in maniera obiettiva cogliamo anche nell’oggi la chiamata di un’emergenza. La peste più importante è il rischio diffuso di una mancanza di futuro. Perché la mancanza endemica di lavoro rischia di sottrarre la speranza di un domani ai nostri giovani. L’esodo dalla Sicilia sta diventando una necessità storica terribile che priva la terra del suo nutrimento decisivo. E ad alimentare un territorio, una città, sono i desideri, i progetti, la voglia di fare, le idee e le aspirazioni delle giovani generazioni. Senza la linfa ideale e rinnovata di questo ardore, senza il sapore di questo sogno, non c’è domani. Ma senza lavoro vero, dignitoso, costruttivo, teso a cambiare il mondo, non c’è domani”. Le parole dell’arcivescovo, sono un monito per i politici, probabilmente avrebbero dovuto farlo loro questo discorso!