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Koza nostra, come  cura dei conflitti di guerra e familiari

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Koza nostra, come  cura dei conflitti di guerra e familiari

Non si parlava ancora di conflitto tra Ucraina e Russia, eppure il film scritto e diretto dall’esordiente Giovanni Dota, Koza Nostra, è il frutto di una co-produzione italo ucraina che suggella, e ce ne volessero tanti di questi progetti, un amore storico fra due nazioni.

Ucraina solare

A giudicare dalle immagini di apertura, fra montagne lussureggianti e canti popolari, dell’ Ucraina solare e bucolica,  ecco uscire in maniera esplosiva (di humor e non di armi), la star, Irma Vitovska. E’ lei a interpretare il ruolo della nonna e della governante Vlada Koza;  vende tutto per raggiungere la figlia in Sicilia che l’ha appena resa nonna. Ma il suo arrivo non è gradito purtroppo e qui inizia una rocambolesca serie di gags con un cast strepitoso, capitanato da quel gigante di attore catanese Giovanni Calcagno.

La famiglia Laganà

E’ Don Fredo Laganà, capo clan della famiglia mafiosa che per le “pulizie”, gli omicidi,  gli fanno scontare 15 anni di carcere. C’è tanto talento siciliano in questo film, e il regista Giovanni Dota è come se avesse scommesso tutta la sua posta alla roulette, chiamando attori del calibro di Vincenzo Pirrottta e Maurizio Bologna, che devono fare i conti con i figli di Don Fredo, i giovani e convincenti Giuditta Vasile, Lorenzo Scalzo e Gabriele Cicirello. Una commedia leggera che ironizza sugli stereotipi mafiosi, con una sceneggiatura, scritta dallo stesso Dota con Anastasiia Lodkina, Giulia Magda Martinez e Matteo Visconti, che rilassa lo spettatore con una magistrale sequenza di immagini molto ben girate in ottime location, catturate in larga parte nel ragusano.

La governante Vlada

La governante Vlada mette tutti sotto “scopa”, è il caso di dirlo sia per la sua manicale pulizia della casa, sia perché trova le soluzioni strategicamente vincenti per tenere testa al boss mafioso, l’immenso Vincenzo Pirrotta. Il film è stato girato nell’ottobre del 2020, in pieno lockdown, prima che esplodesse la guerra, e il regista, che ha studia al Centro Sperimentale di Cinematografia, ama il cinema a partire dal genere gangster, musa ispiratrice per questa divertente commedia, sua opera prima. E’ la famiglia protagonista, tratteggiata in tutte le sue debolezze e contraddizioni ma che alla fine sa comunque riscattarsi. Un film assolutamente da vedere in    sala per aiutare il cinema italiano e i gestori.

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