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Se fossi me (G.Li Greci)

I nonni che ti aiutano a ritrovare il senso del Natale

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Da sempre dico che una delle fortune più grandi che ho avuto nella mia vita sia stata quella di aver vissuto a pieno i miei nonni. Il nonno realizzava i miei desideri più genuini: le arance vaniglia, la bicicletta, le perline con cui fare le collane. Mia nonna mi ha insegnato che se volevo mettere un rossetto rosso dovevo metterlo senza preoccuparmi del parere di nessuno. Il rossetto rosso lei lo usava da sempre come metafora per incitarmi ad essere fieramente ribelle. Ci sono cose come un rossetto o sapori come quello di un’arancia vaniglia che ci legano profondamente a dei ricordi indelebili.

Il natale

Durante il periodo di Natale mi sono ritrovata per caso davanti ad un post su Facebook che ritraeva un anziano felice con un oggetto in mano. Leggo che questo nonno, ospite di una RSA, aveva ricevuto il dono di un “nipote” virtuale che aveva deciso di realizzare il suo desiderio grazie all’associazione I nipoti di Babbo Natale. Faccio una piccola premessa: appartengo a quella categoria che non vive bene il Natale. Tuttavia, spinta dalla curiosità di quella foto felice, volevo sapere di più sui desideri di quei nonni. Leggendoli ho capito che spesso, per tutta la vita, passiamo il tempo a desiderare cose grandi pensando che la felicità sia nascosta lì. Invece, nella lista dei desideri di questi nonni c’erano dei ricordi che si nascondevano dietro oggetti così semplici e genuini, così belli. Tutti gli oggetti avevano una storia dietro legata ai sentimenti di un ricordo.

Io che il natale lo odiavo

Io che il Natale lo odiavo, a leggere quei desideri ho sentito un senso di inaspettata gioia improvvisa. Il mio sguardo si è soffermato su una richiesta in particolare, quella di Nonno Roberto. Lui desiderava moltissimo un orologio da tasca perché gli avrebbe permesso di ricordare i tempi spensierati trascorsi in Russia, durante ka vacanza più bella della sua vita. Non so perché mi abbia colpito più di altri, ma sentivo di voler realizzare il suo desiderio. Con un orologio non gli avrei soltanto regalato la possibilità di leggere il tempo, ma anche quella di tornare indietro per rivivere tutte le sensazioni nascoste dietro quel tempo. 

Giorni dopo mi arriva un video su whatsapp, era Nonno Roberto. Aveva le lacrime agli occhi mentre scartava impazientemente il suo regalo. Avrà ripetuto grazie infinite volte, mentre io rimanevo estasiata dalle sue lacrime di gioia. Mi sono emozionata così tanto che ho pianto anche io. Questo progetto ha in sé un valore ancora più speciale del dono in sé: la piacevole sensazione per gli anziani di non essere dimenticati, di essere scelti da sconosciuti che prendono a cuore la loro felicità realizzando piccoli desideri. Una speranza, uno sguardo al futuro, una ragione per aspettare il “domani”.

“C’è una cosa che potrebbe farti piacere?” veniva chiesto agli anziani e loro rispondevano con la richiesta di cose semplici, che però li legavano a momenti felici della loro storia. Laura, che si occupa del progetto I Nipoti di Babbo Natale, mi racconta di più.

I nipoti

“I nipoti di Babbo Natale è progetto che dona vita. Mette al centro la cura dell’anziano, a partire dalla possibilità per lui di esprimere un desiderio e riscoprire una dimensione di ascolto di sé e di affermazione della propria identità.
Il progetto regala un momento di felicità sia all’anziano, che vive l’emozione di sentirsi scelto e speciale per qualcuno, sia al nipote di Babbo Natale, che decide di esaudire il desiderio di uno sconosciuto, sperimentando la gioia del proprio dono. I desideri espressi più frequenti sono stati oggetti come un portafoto per poter tenere accanto un’immagine dei propri cari, profumi per ricordare le nipotine che dicevano “Nonno, il tuo profumo sa di amore” o capi di abbigliamento come una cravatta “perché sognavo di laurearmi, ma non ci sono riuscito.”

Laura mi spiega che una componente importante di questa iniziativa è la connessione tra il desiderio dell’anziano e la vicinanza emotiva del nipote a quel desiderio. Condividere una passione diventa un elemento di complicità: si fa un dono a uno sconosciuto per rivivere la stessa gioia che si proverebbe nel fare un dono al proprio nonno che non c’è più. Laura continua raccontandomi la storia di Ivana che ha realizzato il desiderio di nonno William di ricevere un romanzo d’amore. Qualche tempo dopo Ivana è stata contattata tramite Facebook dal figlio del signor William che la ringraziava per aver donato una gioia e un’emozione immensa al padre negli ultimi giorni di vita. Le diceva che aveva ricevuto il libro tra gli effetti personali del papà e che lo avrebbe letto anche lui. Tutti quelli che hanno speso cinque minuti per leggere le storie sui social si sono commossi e hanno regalato un momento di tenerezza alla propria giornata dichiarando “ho ritrovato il senso del Natale”

Leggere le storie pubblicate da I Nipoti di Babbo Natale fa bene al cuore e se avete bisogno di amore lo trovate tutto lì. Quindi mettete un promemoria questo Natale e ricordatevi di realizzare un desiderio.

Il 15 novembre 2021 sul sito www.nipotidibabbonatale.it verranno pubblicati i primi desideri degli anziani di tutta Italia. Ma intanto, se volete aiutare, potete farlo cliccando qui

 

 

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Cinema

Il viaggio di Goethe

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Il viaggio in Sicilia di Wolfgang von Goethe alla ricerca della classicità, iniziato a Palermo il 2 aprile 1787: lo racconta il docufilm del grande regista teatrale Peter Stein “Sulle tracce di Goethe in Sicilia”, in onda sabato 10 agosto 2024 alle 23 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’Autore“.

Con Peter Stein, Andrea Josè Di Pasquale, Vincenzo Guarrasi, Leoluca Orlando, Padre Gaetano Ceravolo, Manlio Speciale, Michele Cometa, Michele Buffa, Agata Villa, Giuseppe Parello, Elio Galvagno, Ruggero Moncada, Paolo Cipolla, Boris Behncke, Nicola Ari

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Cinema

Lucca Film Festival

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È il regista e sceneggiatore statunitense Paul Schrader, Leone d’Oro alla carriera nel 2022, il primo ospite internazionale annunciato dal Lucca Film Festival che si svolgerà dal 21 al 29 settembre 2024.

Il 26 settembre presso il Cinema Astra, Schrader terrà una masterclass aperta al pubblico con la partecipazione degli studenti di cinema di diverse Università italiane ed il giorno seguente riceverà il Premio alla Carriera del Festival, che gli dedica una retrospettiva che prevede la proiezione di suoi film come Blue Collar, Hardcore, The Comfort of Strangers, Affliction, Auto focus, The Walker, The canyons, The Card Counter, Master Gardener, Mishima e First Reformed.

Paul Schrader terrà una masterclass anche al Cinema Godard della Fondazione Prada a Milano, che a settembre presenterà una selezione dei suoi film nella programmazione mensile.

Dopo un inizio di carriera da sceneggiatore di film di successo di Martin Sorsese come Toro Scatenato e di Taxi Driver, esordisce alla regia con Tuta blu interpretato da Richard Pryor e Harvey Keitel.

Nel 1979 dirige Hardcore, un thriller nero e disperato ambientato nell’ambiente dei film a luci rosse. Successivamente dirige quello che è a tutt’oggi il suo film più conosciuto: American Gigolò, un thriller sofisticato interpretato da Richard Gere.

LUCCA FILM FESTIVAL 20 - Premio alla carriera a Paul Schrader

È il regista e sceneggiatore statunitense Paul Schrader, Leone d’Oro alla carriera nel 2022, il primo ospite internazionale annunciato dal Lucca Film Festival che si svolgerà dal 21 al 29 settembre 2024.

Il 26 settembre presso il Cinema Astra, Schrader terrà una masterclass aperta al pubblico con la partecipazione degli studenti di cinema di diverse Università italiane ed il giorno seguente riceverà il Premio alla Carriera del Festival, che gli dedica una retrospettiva che prevede la proiezione di suoi film come Blue Collar, Hardcore, The Comfort of Strangers, Affliction, Auto focus, The Walker, The canyons, The Card Counter, Master Gardener, Mishima e First Reformed.

Paul Schrader terrà una masterclass anche al Cinema Godard della Fondazione Prada a Milano, che a settembre presenterà una selezione dei suoi film nella programmazione mensile.

Dopo un inizio di carriera da sceneggiatore di film di successo di Martin Sorsese come Toro Scatenato e di Taxi Driver, esordisce alla regia con Tuta blu interpretato da Richard Pryor e Harvey Keitel.

Nel 1979 dirige Hardcore, un thriller nero e disperato ambientato nell’ambiente dei film a luci rosse. Successivamente dirige quello che è a tutt’oggi il suo film più conosciuto: American Gigolò, un thriller sofisticato interpretato da Richard Gere.

Dopo il successo di American Gigolò Schrader decide di girare un remake del film di Jacques Tourneur, Il bacio della pantera (1982), interpretato da Nastassja Kinski. Nel 1992 gira Lo spacciatore con Willem Dafoe e nel 1997 Affliction, che riscuote un ottimo successo presso la critica cinematografica.

Partecipa al Festival Internazionale del Cinema di Venezia nel 2013 con The Canyons sceneggiato da Bret Easton Ellis con Lindsay Lohan e nel 2017 con First Reformed – La creazione a rischio, un dramma psicologico a tema religioso con protagonista Ethan Hawke. Il film che porta a Schrader la prima candidatura per la migliore sceneggiatura originale ai Premi Oscar 2019, è il primo di una trilogia di film, che continua nel 2021 con Il collezionista di carte, con Oscar Isaac e Tiffany Haddish, e nel 2022 con Il maestro giardiniere, con protagonisti Joel Edgerton e Sigourney Weaver.

All’ultimo Festival di Cannes ha presentato Oh, Canada da lui scritto e diretto, con Richard Gere e Uma Thurman, distribuito in Italia da Be water e Medusa.

Il Lucca Film Festival negli anni ha omaggiato i grandi nomi del cinema internazionale da Oliver Stone a David Lynch, da Susan Sarandon a Isabelle Huppert, da Rutger Hauer a George Romero, da Paolo Sorrentino a Willem Dafoe. È uno degli eventi di punta del panorama culturale toscano, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.Dopo il successo di American Gigolò Schrader decide di girare un remake del film di Jacques Tourneur, Il bacio della pantera (1982), interpretato da Nastassja Kinski. Nel 1992 gira Lo spacciatore con Willem Dafoe e nel 1997 Affliction, che riscuote un ottimo successo presso la critica cinematografica.

Partecipa al Festival Internazionale del Cinema di Venezia nel 2013 con The Canyons sceneggiato da Bret Easton Ellis con Lindsay Lohan e nel 2017 con First Reformed – La creazione a rischio, un dramma psicologico a tema religioso con protagonista Ethan Hawke. Il film che porta a Schrader la prima candidatura per la migliore sceneggiatura originale ai Premi Oscar 2019, è il primo di una trilogia di film, che continua nel 2021 con Il collezionista di carte, con Oscar Isaac e Tiffany Haddish, e nel 2022 con Il maestro giardiniere, con protagonisti Joel Edgerton e Sigourney Weaver.

All’ultimo Festival di Cannes ha presentato Oh, Canada da lui scritto e diretto, con Richard Gere e Uma Thurman, distribuito in Italia da Be water e Medusa.

Il Lucca Film Festival negli anni ha omaggiato i grandi nomi del cinema internazionale da Oliver Stone a David Lynch, da Susan Sarandon a Isabelle Huppert, da Rutger Hauer a George Romero, da Paolo Sorrentino a Willem Dafoe. È uno degli eventi di punta del panorama culturale toscano, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

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Cultura

Il disagio psichico non può essere oggetto di scherno

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Viviamo in una società in cui la disperazione di una DONNA e il suo disagio psichico diventano oggetto di scherno sui social. VERGOGNA!
Mi vergogno profondamente di fare parte di questa società e di appartenere, da poco tempo, alla categoria di cui fanno parte anche certi giornalisti.
Questo non è giornalismo, qui non si racconta una notizia. Qui si condanna il gesto di una donna in preda alla disperazione, in preda ad un disagio psichico che, dopo aver sopportato per anni gli abusi psicologici di chi non la comprendeva e di chi la ricattava portandole via i figli che lei aveva messo al mondo, ha dato sfogo al suo dolore, ha dato voce alle grida che avrebbe voluto rivolgere a qualcun altro, ha dato libertà alla incomprensione, all’emarginazione di una società cieca, sorda che non vede e non ascolta le grida di chi, talvolta in silenzio, talvolta con lo sguardo, ha bisogno di aiuto.
DI AIUTO!
Ci trinceriamo dietro l’essere dei buoni cristiani, dei ferventi praticanti, dietro i costumi del “cristiano che va in chiesa e prega recitando” e ci voltiamo sempre dall’altra parte dinanzi a chi si trova in serie difficoltà.
Siamo vittime di una società liquida, arida di sentimenti.
Io sto con LEI, HAI FATTO BENE Piccola creatura, HAI FATTO BENE. SONO LORO CHE DEVONO VERGOGNARSI, NON TU! Vorrei poterti conoscere e darti il mio aiuto, il mio supporto.
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In Tendenza