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Cinema

I film restaurati di Venezia Classici

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Sarà il regista e sceneggiatore Andrea Pallaoro (Medeas, Hannah, Monica) a presiedere la Giuria di studenti di cinema che – per il decimo anno – assegnerà il Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato. La Giuria, composta da 24 studenti, ognuno indicato dai docenti dei diversi corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, potrà altresì premiare il miglior documentario sul cinema presentato all’interno della Sezione.

 

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi, Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori.

 

“Anche quest’anno il programma di Venezia Classici si propone di offrire al pubblico uno spaccato ampio e trasversale della storia del cinema, attraversando generi e correnti, esplorando cinematografie e celebrando grandi autori e anniversari.” – dichiarano Alberto Barbera e Federico Gironi – “S’inizia doverosamente con il tributo a una delle più grandi e popolari star del cinema italiano. Nella serata di preapertura dedicata a Gina Lollobrigida, si rivedranno La provinciale di Mario Soldati che ripropone una delle sue migliori interpretazioni, e il documentario (assai poco visto) che Orson Welles le dedicò nel 1958, Portrait of Gina, con il quale si augurava di poter dar vita ad una serie di ritratti di persone e luoghi per la televisione americana ABC che invece non ebbe seguito.

Un altro omaggio si propone di ricordare uno dei maestri del cinema italiano di genere, Ruggero Deodato, scomparso nel dicembre dell’anno scorso, con il restauro di uno dei suoi film più estremi e invisibili: Ultimo mondo cannibale.

Nel febbraio scorso, se n’è andato anche uno dei più grandi registi spagnoli, Carlos Saura, del quale rivedremo in versione restaurata uno dei primi e migliori film, che segnò la rinascita del cinema spagnolo: La caccia, premiato al Festival di Berlino del 1965.

Tra gli anniversari che celebriamo quest’anno, anche quello di Anna Magnani che ci ha lasciati cinquant’anni fa. Per l’occasione, potremo assistere alla proiezione del nuovissimo restauro in 4K di Bellissima, straordinario film di uno dei più grandi registi della storia del cinema italiano, Luchino Visconti.

È il 120° anniversario anche della nascita di Yasujiro Ozu, di cui si vedrà un film raro e mutilato dalla censura dell’epoca, in pieno secondo conflitto mondiale: il recente ritrovamento di una parte delle sequenze tagliate consentirà di riscoprire C’era un padre in una versione non completa ma sicuramente più prossima all’edizione originale di quella conosciuta sinora.

E poi una serie di grandi film che appartengono di diritto alla storia del cinema e del suo pantheon” – continuano Alberto Barbera e Federico Gironi – “Les Créatures di Agnès Varda (in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia del 1966); I giorni del cielo, secondo, straordinario film di Terrence Malick; Per il re e per la patria di Joseph Losey e Le ombre degli avi dimenticati di Sergej Parajanov, che rivelò al mondo intero le straordinarie qualità del grande regista armeno-ucraino inviso alle autorità sovietiche per la sua opera, che rielabora in chiave surrealista e visionaria le tradizioni popolari delle popolazioni caucasiche.

Non solo restaurati, ma anche rivisti dagli stessi autori in veri e propri Director’s Cut, sono Un sogno lungo un giorno di Francis Ford Coppola e Profundo Carmesí di Arturo Ripstein, mentre il capolavoro Andrej Rublëv di Andrej Tarkovskij verrà presentato in quella che è la ricostruzione della versione integrale, censurata prima della sua uscita e mai vista prima d’ora.

Il 2023 è l’anno del centenario di Warner Bros. e Disney. Per celebrarli entrambi, a 50 anni dalla sua realizzazione, ritorna in versione restaurata un capolavoro del cinema non solo horror come L’esorcista di William Friedkin, mentre per chi cerca qualcosa di più dolce e rassicurante ecco Rondine senza nido, film con la leggendaria Shirley Temple diretto dal prolifico e a tratti geniale Allan Dwan.

Dalla scena indipendente americana arriva invece l’allieva di Roger Corman Stephanie Rothman che diede alla sexploitation anni ‘70 un impulso femminista. La Mostra presenterà The Working Girls, uno dei recenti restauri dalla sua filmografia entrata a far parte della collezione del MoMA di New York. Sempre in tema di trasgressioni, il regista Yonfan ci porta nei quartieri a luci rosse di Singapore a simpatizzare con un gruppo di irresistibili travestiti, con il coloratissimo Bugis Street. I bambini sono invece protagonisti anche di uno dei primi film di Amir Naderi, Harmonica (Saaz Dahani, rimasto invisibile per anni), ambientato in un Iran costiero e soleggiato che non ti aspetti. Da scoprire, o riscoprire, anche due film da noi davvero poco noti: Life of a Shock Force Worker del regista bosniaco Bahrudin Čengić, film considerato da molti critici come uno dei capolavori dell’ex cinema jugoslavo, e Ohikkoshi del giapponese Shinji Sōmai, autore ingiustamente sottovalutato di soli 13 bellissimi film realizzati fra il 1980 e il 2000.”

 

 

Questo l’elenco completo dei restauri di Venezia Classici selezionati per l’80. Mostra:

 

VENEZIA CLASSICI

 

SLIKE IZ ŽIVOTA UDARNIKA (LIFE OF A SHOCK FORCE WORKER)

di BAHRUDIN BATO ČENGIĆ (Jugoslavia, 1972, 78’, colore / B/N)

restauro: Slovenska kinoteka / Filmski centar Sarajevo / Hrvatski državi arhiv – Hrvatska kinoteka / Ōsterreichisches Filmmuseum col supporto di EU Creative Europe Medie Programme / ACE – Association des Cinémathèques Européennes / Ministrstvo za kulturo Republike Slovenije

 

ULTIMO MONDO CANNIBALE – Proiezione di mezzanotte

di RUGGERO DEODATO (Italia, 1977, 90’, colore)

restauro: Minerva Pictures e Midnight Factory (Plaion Italia)

 

REBECCA OF SUNNYBROOK FARM (RONDINE SENZA NIDO)

di ALLAN DWAN (USA, 1938, 81’, B/N)

restauro: Walt Disney Studios / The Film Foundation

 

ONE FROM THE HEART: REPRISE (UN SOGNO LUNGO UN GIORNO)

di FRANCIS FORD COPPOLA (USA, 1982, 95’, colore)

restauro: American Zoetrope

 

THE EXORCIST (L’ESORCISTA)

di WILLIAM FRIEDKIN (USA, 1973, 132’, colore)

restauro: Warner Bros.

 

KING & COUNTRY (PER IL RE E PER LA PATRIA)

di JOSEPH LOSEY (UK, 1964, 86’, B/N)

restauro: StudioCanal

 

DAYS OF HEAVEN

di TERRENCE MALICK (USA, 1978, 94’, colore)

restauro: Criterion / Paramount

 

SAAZ DAHANI (HARMONICA)

di AMIR NADERI (Iran, 1973, 76’, colore)

restauro: Institute for the Intellectual Development of Children and Young adults – KANOON / Roashana Laboratory

 

CHICHI ARIKI (C’ERA UN PADRE)

di YASUJIRO OZU (Giappone, 1942, 92’, B/N)

restauro: Shochiku / National Film Archive of Japan

 

TINI ZABUTYKH PREDKIV (LE OMBRE DEGLI AVI DIMENTICATI)

di SERGEI PARAJANOV (Ucraina, 1965, 99’, colore / B/N)

restauro: Oleksandr Dovzhenko National Film Centre

 

PROFUNDO CARMESÍ – DIRECTOR’S CUT

di ARTURO RIPSTEIN (Messico, Spagna, Francia, 2023, 136’, colore)

restauro: Alebrije Producciones / Wanda Films

 

THE WORKING GIRLS

di STEPHANIE ROTHMAN (USA, 1974, 80’, colore)

restauro: The Museum of Modern Art, New York

 

 

LA CAZA (LA CACCIA)

di CARLOS SAURA (Spagna, 1966, 87’, B/N)

restauro: Video Mercury Films

LA PROVINCIALE

di MARIO SOLDATI (Italia, 1953, 113’, B/N)

restauro: CSC – Cineteca Nazionale, in collaborazione con Compass Film

 

OHIKKOSHI (MOVING)

di SHINJI SÔMAI (Giappone, 1993, 124’, colore)

restauro: Yomiuri Telecasting Corporation

 

ANDREJ RUBLEV – DIRECTOR’S CUT

di ANDREJ TARKOVSKIJ (URSS, 1966, 191’, colore / B/N)

restauro: Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij in collaborazione con Coevolutions e Cloudpost

 

LES CRÉATURES (LE CREATURE)

di AGNÈS VARDA (Francia, 1965, 94’, colore / B/N)

restauro: Ciné Tamaris / CNC con il supporto di SHE ECHOES e Chanel

 

BELLISSIMA

di LUCHINO VISCONTI (Italia, 1951, 114’, B/N)

restauro: CSC – Cineteca Nazionale, in collaborazione con Compass Film

 

BUGIS STREET

di YONFAN (Hong Kong, 1995, 98’, colore)

restauro: L’immagine ritrovata / Far Sun Film

 

 

FUORI CONCORSO

 

PORTRAIT OF GINA

di ORSON WELLES (USA, 1958, 27’, B/N)

restauro: Filmmuseum di Monaco di Baviera, in collaborazione con Cinecittà

 

_________________________________________

 

 

 

 

 

 

 

A completamento della sezione Venezia Classici, viene presentata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori.

 

VENEZIA CLASSICI – DOCUMENTARI SUL CINEMA

In Concorso

 

BILL DOUGLAS – MY BEST FRIEND

di JACK ARCHER

UK / 77’

 

LE FILM PRO NAZI D’HITCHCOCK

di DAPHNÉ BAIWIR

Francia / 84’

 

THANK YOU VERY MUCH

di ALEX BRAVERMAN

USA

 

LANDRIÁN

di ERNESTO DARANAS SERRANO

Cuba, Spagna / 80’

 

UN’ALTRA ITALIA ERA POSSIBILE, IL CINEMA DI GIUSEPPE DE SANTIS

di STEVE DELLA CASA

Italia / 70’

 

MICHEL GONDRY DO IT YOURSELF

di FRANÇOIS NEMETA

Francia / 80’

 

KEN JACOBS – FROM ORCHARD STREET TO THE MUSEUM OF MODERN ART

di FRED RIEDEL

USA / ‘98

 

 

DARIO ARGENTO PANICO

di SIMONE SCAFIDI

UK / 98’

 

FRANK CAPRA: MR AMERICA

di MATTHEW WELLS

UK / 92’

 

 

 

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Cinema

100 sale per i 100 anni del Luce

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Uscita evento il 17-18-19 marzo per “100 di questi anni” , commedia a episodi realizzata per il centenario dell’Istituto Luce, diretta da Andreozzi, Bruno, Gerini, Leo, Mazzoleni, Papaleo e Sibilia.

100 sale per 100 anni. Festeggia così il LUCE con il suo grande Archivio i suoi primi 100 anni di vita con  100 di questi anni, il film collettivo a episodi prodotto da Luce Cinecittà e Archivio Luce, con la collaborazione di Grøenlandia, con un’uscita evento in 100 schermi il 17,18 e 19 marzo.

Presentato in prima assoluta all’ultima Festa del Cinema di Roma –in collaborazione con Alice nella Città – il film celebra il centenario della fondazione dell’Istituto Luce, una delle più importanti istituzioni cinematografiche e culturali italiane ed europee, nata nel 1924. Alla regia del film un cast di protagonisti assoluti della nuova commedia italiana: Michela Andreozzi, Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Francesca Mazzoleni, Rocco Papaleo,  Sydney Sibilia. A loro il Luce ha affidato il gioco di raccontare attraverso un cortometraggio, con l’aiuto delle immagini dell’immenso patrimonio dell’Archivio Luce, un tratto della nostra storia, della società, del nostro vivere, in chiave di commedia.

100 di questi anni

100 di questi anni porta così sullo schermo l’incontro tra un genere fresco e coinvolgente e le immagini di memoria e bellezza dell’immenso tesoro dell’Archivio. Con risultati sorprendenti, spiazzanti e talvolta commoventi. Riprendendo lo stile unico della commedia all’italiana, i sette registi si sono cimentati con lo straordinario archivio Luce, hanno mescolato e interpretato in maniera inedita la varietà dei materiali esistenti, lo hanno ricontestualizzate all’interno di nuove cornici ribaltando, in chiave comica, il loro senso originario. Attraverso le interpretazioni di interpreti amati e giovani talenti della commedia di oggi, intrecciati alle immagini del passato, hanno dato luce a finte autobiografie, piccole storie e vicende improbabili che giocano tra passato e presente, tra realtà e finzione, toccando temi diversi tra cinema e spettacolo, costume, bellezza, cibo, musica. Restituendo, attraverso sette piccoli film, la complessità della nostra società in tanti suoi aspetti differenti.

I protagonisti

Protagonista dei cortometraggi, oltre ad alcuni degli stessi autori/attori (Claudia Gerini, Rocco Papaleo) un cast di interpreti di apprezzato talento: Paola Minaccioni, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Federico Maria Galante, Carlo De Ruggieri, Maria Chiara Giannetta, Vincenzo Nemolato, Claudia Zanella, Francesco Leo.

100 di questi anni è scritto da Beatrice Campagna, Armando Festa, Matia Frignani, Gianni Corsi. Al montaggio, che sposa archivio e riprese originali, Angelo Musciagna, Luca Onorati, Patrizia Penzo, montatori di Luce Cinecittà e di tanto documentario d’autore italiano.

NOTA DI PRODUZIONE

I materiali dell’Archivio Luce sono un patrimonio di inesauribile ricchezza. Reportage, cinegiornali, documentari, cortometraggi d’autore, mediometraggi e lungometraggi di finzione rappresentano una ricchezza per la storia del nostro paese. L’archivio copre un arco temporale che va dagli anni Venti fino ai primi Novanta, e continua ad arricchirsi di nuove acquisizioni. Bianco e nero e colore, muto e sonoro, brevi filmati di un’ironia fulminante e approfondimenti sulla società in continuo mutamento: un repertorio cinematografico e fotografico che offre infinite possibilità di rileggere la storia della cultura e della società del nostro Paese. Questa volta, in chiave di commedia.

 

La commedia all’italiana

Riprendendo lo stile unico della commedia all’italiana, sette registi si sono cimentati con lo straordinario archivio Luce, hanno mescolato e interpretato in maniera inedita la varietà dei materiali esistenti, lo hanno ricontestualizzate all’interno di nuove cornici ribaltando, in chiave comica, il loro senso originario. Attraverso le interpretazioni di interpreti amati e giovani talenti della commedia di oggi, intrecciati alle immagini del passato, gli autori hanno dato luce a finte autobiografie, piccole storie e vicende improbabili che giocano tra passato e presente, tra realtà e finzione, toccando temi diversi tra cinema e spettacolo, costume, bellezza, cibo, musica. Restituendo, attraverso sette piccoli film, la complessità della nostra società in tanti suoi aspetti differenti.

(Fonte: https://cinecitta.com/2024/10/100-di-questi-anni-prima-alla-festa-del-cinema/)

 

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Cinema

Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale

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“Ho tanti progetti che devono iniziare a camminare con l’aiuto di tutti quanti. Primo fra tutti, la nostra volontà di portare il ‘tesoro’ della Cineteca Nazionale su tutto il territorio nazionale, stiamo iniziando ad avviare collaborazioni con enti museali e regionali. Il Centro Sperimentale di Cinematografia è la culla del nostro cinema: il passato – costituito appunto dal tesoro della nostra Cineteca – il presente – rappresentato dalla Scuola nazionale di cinema – e il futuro che è l’insieme di tutto il patrimonio conservato dalla Fondazione, comprensiva di preziose realtà come l’Archivio fotografico e la Biblioteca Luigi Chiarini come pure dalla formazione dei ragazzi che escono dalla scuola. Restituire questo patrimonio e aprirlo all’esterno è la ‘via maestra’ che avviamo e che proseguiremo più avanti nel tempo”. Così la presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Gabriella Buontempo, in occasione della presentazione del festival Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale, in programma a Roma, al CSC, allo Spazio Scena della Regione Lazio e alla Casa del Cinema dal 31 marzo al 6 aprile.

Per Gabriella Buontempo è la prima uscita pubblica dopo l’incarico ricevuto dal ministro Giuli e prende il testimone da Sergio Castellitto: “E’ bello iniziare la presidenza di questa Fondazione proprio nel 2025, anno in cui ricorrono i novant’anni dalla sua creazione avvenuta nel mese di aprile. La prima volta che ho varcato le porte del Centro avevo 22 anni ed ero l’assistente di Lina Wertmüller, devo tutto a lei. Donne come lei e come mia zia Graziella Lonardi Buontempo erano delle autentiche visionarie che mi hanno spinto ad andare avanti e anche ad accettare questo incarico, nonostante le mie perplessità”.

Il festival mette in campo tutte le professionalità legate al CSC e tra le proposte figura anche la presentazione del progetto inedito Imperium, realizzato dalla Cineteca Nazionale con Cinecittà e con l’Aamod e legato al restauro di documentari sovietici che sarà presentato il 31 marzo dal regista Sergei Loznitsa con Enrico Bufalini, Vincenzo Vita, Costanza Quatriglio, Steve Della Casa, tra gli altri. Tra i tanti ospiti troviamo Dacia Maraini, Luca Verdone, Maurizio Ponzi, Marco Tullio Giordana, Liliana Cavani, che ha lanciato un appello, durante la conferenza stampa, per la salvaguardia del cinema in sala. “Non siamo esercenti – le ha risposto Gabriella Buontempo – ma vogliamo riportare i nostri tesori sul territorio nazionale e anche metterli a disposizione del pubblico grazie alla Rai”.

Al tavolo dei relatori

La presidente, affiancata dal conservatore della Cineteca Steve Della Casa e dal direttore della Scuola Adriano De Santis, ha annunciato la prossima apertura della sede distaccata di Cagliari, specializzata in musica per il cinema. “Punteremo anche su una serie di master nella sede di Roma e nel polo del CSC presso l’isola di San Servolo a Venezia con un corso riservato agli attori: “Per la prima volta faremo formazione sui podcast, ma anche un master sul doppiaggio in collaborazione con tutte le associazioni del settore e un master condiviso con Anica su produzione e finanza”.

Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio, ha confermato il pieno sostegno della Regione: “Essere vicini al cinema e creare opportunità per i giovani, come facciamo ad esempio con la Scuola Volonté, è una nostra priorità”.

(Fonte: https://cinecittanews.it/custodi-di-sogni-il-csc-festeggia-i-suoi-90-anni/)

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La presentazione del film “Il Nibbio”

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Accompagnati dalla delegata della produzione Notorius, Irene Tomio, il regista Alessandro Tonda e l’attore Claudio Santamaria, su invito del Direttore della sede Sicilia del C.S.C. Ivan Scinardo,  hanno incontrato gli studenti del corso ordinario di Documentario, di Produzione  e del CSC Lab di Script Supervisor, diretti dalla docente Cinzia Liberati, per presentare il film Il Nibbio, omaggio al funzionario dei servizi segreti italiani che vent’anni fa perse la vita a seguito della liberazione in Iraq della giornalista Giuliana Sgrena. E’ stato un incontro intenso e ricco di spunti di riflessione, con numerose domande sulla sceneggiatura e sulle tecniche di riprese del film, girato tra l’Italia e il Marocco. Gli studenti hanno inoltre partecipato alla proiezione al cinema Rouge et Noire di Palermo, dove c’è stato anche un collegamento in video con la giornalista Giuliana Sgrena.

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