Famiglia
Goodbye mamma! Impazza sui social la pagina
Oltre ventimila iscritti alla pagina facebook, creata da un architetto di 32 anni, Giulio Sovran, che, forte della sua esperienza di abbandonare casa per cercare lavoro all’estero, ha voluto creare una sorta di vademecum per tutti i ragazzi che, per mancanza di lavoro, sono costretti a lasciare il loro nucleo familiare d’origine. Il racconto di questo giovane è una storia ormai straconosciuta; uno stage in azienda per 12 ore di lavoro al giorno e alla fine il titolare gli mette 100 euro in una basta. Oltre all’umiliazione per una professionalità acquisita in tanti anni di Università anche la mortificazione di non potere portare uno stipendio a casa e sentirsi gratificato. Oggi vive a Sion in Svizzera e leggendo la sua storia sul Fatto Quotidiano, a molti giovani è venuta una gran voglia di partire. Giulio risponde al giornalista Riccardo Saporiti, che lo ha intervistato: “…al contrario di quanto sta accadendo in Italia, qui ci troviamo a rifiutare delle commesse perché non saremmo in grado di seguirle. Nessuna voglia di tornare, piuttosto quella di aiutare altri connazionali, giovani e meno giovani, a partire, o, come dice Sovran, “a salutare la mamma”. Tutto è cominciato con un ebook pubblicato nel 2013: il titolo è una presa in giro del luogo comune che vuole l’italiano mammone, restio ad abbandonare la casa dei propri genitori. Per quanto spesso questa, più che una scelta libera, sia imposta dalla contingenza economica. Il volume raccoglie una serie di consigli pratici per risolvere i problemi che chiunque decida di emigrare si trova ad affrontare. A cominciare dalle soluzioni per imparare la lingua del Paese in cui ci si vuole trasferire, per arrivare alle modalità di ricerca di un lavoro e alle indicazioni su come affrontare l’inevitabile nostalgia di casa. “Io dico a tutti di partire perché ritengo che sia un’esperienza obbligatoria. Che poi si rimanga è opzionale, spiega Sovran, ma tutti dovrebbero vivere almeno un anno all’estero”. Spesso quando al sindaco di Palermo Leoluca Orlando chiedono di questa inarrestabile emorragia di giovani che vanno via, mi ha colpito la sua risposta laconica: “E’ giusto che vadano via anzi è meglio; ma dopo avere fatto le giuste esperienze all’estero io li invito a tornare e mettere a disposizione della propria città e dei propri concittadini ciò che hanno imparato”. Il consiglio che dà il giovane che ha creato Goodbye mamma, è quello che “se hai le idee chiare puoi riuscire ovunque; certo all’inizio sarà difficile e tutto è più complicato”. Più che cervelli in fuga Sovran parla di persone che vanno a specializzarsi.