Editoriali
Giovani sempre più poveri! Ultimo rapporto Caritas
Non è più vero che gli anziani in Italia risultano essere i più indigenti.
Secondo l’ultimo rapporto della Caritas su povertà ed esclusione sociale, negli ultimi anni si è assistito ad una vera e propria inversione di tendenza; la povertà assoluta risulta inversamente proporzionale all’età, cioè diminuisce all’aumentare di quest’ultima.
I Centri di ascolto della Caritas
Arriva dunque l’ulteriore conferma che ai Centri di Ascolto della Caritas delle regioni del Sud Italia si rivolgono più italiani che stranieri. Dagli ultimi dati Istat emerge che in Italia 1 milione e 582 mila famiglie sono povere per un totale di quasi 4,6 milioni di individui il numero più alto dal 2005.
I nuovi poveri
Ma il dato ancora più allarmante è che aumenta notevolmente il numero di giovani poveri: il 10,2 nella fascia tra i 18-34enni, che cala all’8,1% per la fascia 35-44 e così via diminuendo fino al 4% degli over 65. Tutto questo si spiega col fatto che la persistente crisi del lavoro ha penalizzato e sta ancora penalizzando soprattutto i giovani e giovanissimi in cerca di occupazione e gli adulti rimasti senza impiego. L’età media delle persone che si sono rivolte ai Centri è 44 anni. Tra i beneficiari dell’aiuto prevalgono le persone coniugate (47,8%), il titolo di studio più diffuso è la licenza media inferiore (41,4%).
I disoccupati e inoccupati insieme rappresentano il 60,8% del totale. I bisogni più frequenti sono perlopiù di ordine materiale; spiccano i casi di povertà economica (76,9%) e di disagio occupazionale (57,2%); non trascurabili, tuttavia, anche i problemi abitativi (25,0%) e familiari (13,0%) e sono frequenti le situazioni in cui si cumulano due o più ambiti problematici. Prevalgono le domande di beni e servizi materiali (pasti alle mense, vestiario, prodotti per l’igiene) e quelle di alloggio, in particolare servizi di prima accoglienza.
Secondo l’organismo pastorale della Cei, in risposta al forte incremento della povertà assoluta in Italia l’unica strada è quella di un Piano pluriennale di contrasto, che porti all’introduzione di una misura universalistica contro la povertà assoluta. E’ inoltre urgente attivare politiche del lavoro tese a contrastare la disoccupazione, in particolare quella giovanile e promuovere percorsi di studio e formazione per i giovani.