Editoriali
La fase giovani, il nuovo motto di Confindustria
Dopo la fase uno, due e tre, è opportuno avviare immediatamente la “fase giovani”.
A dichiararlo, un imprenditore palermitano di 34 anni, Riccardo Di Stefano, appena eletto presidente dei Giovani di Confindustria.
In una intervista rilasciata al quotidiano Il Sole 24 ore, Di Stefano ha detto che: “bisogna dare attenzione alle giovani generazioni, che hanno la responsabilità del rilancio del Paese.
Collettori delle migliori idee
Ora come non mai noi imprenditori dobbiamo essere collettori delle migliori energie del paese, interpreti del cambiamento per rendere l’Italia moderna, innovativa, sostenibile e inclusiva, aggiungendo che il movimento dei giovani imprenditori di Confindustria si fonda sull’idea di promuovere un’Italia visionaria e internazionale, come le sue imprese.
I Giovani imprenditori rappresentano da sempre un laboratorio di innovazione, di proposta e di impegno; essere sempre coraggiosi nelle proposte e nelle azioni, per garantire e rafforzare quell’importante contributo di visione e di concretezza che serve alle nostre imprese. Un grande paese ha bisogno di grande coraggio”.
Il programma
Il programma che ha portato il giovane imprenditore palermitano a fare sentire la voce dei giovani, rispetto alla tradizionale classe dirigente, punta a rimettere le nuove leve al centro dell’agenda politica. Di Stefano dice, “la nostra generazione in questa fase è stata dimenticata, bisogna riportare al centro il tema non solo di creare lavoro, ma di stimolare le start up e la nascita di nuove imprese”. Nei suoi programmi anche il ricorso ai fondi del Recovery Plan.
“Non si può sviluppare il Mezzogiorno senza risolvere il problema della mobilità e delle infrastrutture. E se non riparte quest’area del paese non ci potrà essere, per Di Stefano, un vero sviluppo di tutto il paese.
Alta velocità e tecnologia
Bisogna puntare sull’alta velocità, stimolare l’economia del mare, e poi spingere su ricerca e innovazione, continua il neo presidente dei Giovani imprenditori”.
I progetti del nuovo presidente di Confidustria giovani sono davvero ambiziosi e innovativi, resta l’incognita se queste voci verranno realmente ascoltate da chi governa la res pubblica.