Editoriali
I giovani segneranno il destino delle prossime elezioni
E’ proprio in questa fine d’estate, caratterizzata sempre più da notizie di guerra, rincari di bollette, crisi di governo ed emergenza climatica, che la politica si sveglia e prende consapevolezza che i giovani, soprattutto quelli che andranno a votare per la prima volta, potrebbero essere la variabile che manderebbe in tilt anche gli analisti più attenti. Si prova un senso di smarrimento nella lettura dei programmi elettorali molto spesso simili da parte di correnti politiche opposte, ma che incredibilmente mettono al centro degli obiettivi i giovani e il loro futuro. Se facciamo un bilancio degli ultimi anni quante famiglie sul lastrico, quanta emigrazione proprio di neolaureati c’è stata per colpa di un paese che non ha saputo attivare politiche del lavoro e di welfare utili a fare rimanere i giovani nella loro terra? I politici si interrogano cosa fare per loro, quali prospettive offrire, che tipo di strumenti possono essere attivati per permettere alle giovani coppie di formare una famiglia e diventare indipendenti economicamente rispetto ai genitori. La constatazione amara è che gli adulti e in particolare chi corre per un seggio alla Camera, al Senato o alla Regione, si ricorda che i giovani sono importanti solo quando diventano funzionali agli interessi elettorali. Secondo il settimanale Italia Oggi l’incertezza del voto riguarda innanzi tutto chi per la prima volta si reca alle urne, poi i giovani e quindi gli astenuti che decidono di rinsavirsi. Neppure il 5% di chi vota da qualche tempo cambia infatti lo schieramento. Sono i dati diffusi dall’Istituto Cattaneo i cui responsabili dichiarano: “…questo voto giovanile, non legato ad alcun retaggio comportamentale o ideologico, è assai arduo da prevedere. C’è anche da considerare che per la prima volta pure i diciottenni voteranno per il Senato.