Editoriali

Giovani e donne disoccupate

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Il tasso di disoccupazione femminile, l’accesso al mondo del lavoro dei giovani e il divario Nord-Sud, sono questi i 3 fenomeni più preoccupanti nel nostro paese. Secondo quanto riporta l’agenzia di informazione Sir, “le diseguaglianze, già cresciute negli ultimi anni, sono state ulteriormente aggravate dalla pandemia Covid e poi dall’impatto sui lavoratori dipendenti e autonomi e sulle famiglie della crisi energetica e dell’inflazione. Il divario nelle retribuzioni dei giovani ha raggiunto il 50-60% di quella degli adulti mentre la differenza retributiva oraria per le donne è al 10-12% in meno e su base annua raggiunge il 40%. Gli interventi del precedente Governo, pur importanti e messi in atto per contrastare tale crisi, non sono stati sufficienti a contenere l’aggravarsi delle condizioni sociali e la povertà. Tutte le analisi sociali, compresa quella svolta da Cnel e Istat per incarico della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, mostrano la drammatica gravità delle diseguaglianze nel Paese”. Lo ha affermato il presidente del Cnel, Tiziano Treu, nell’audizione congiunta con i rappresentanti dell’Istat davanti alla Commissione Lavoro della Camera nell’ambito dell’indagine affidata al Cnel e all’Istat sulle disuguaglianze nel mondo del lavoro prodotte dalla pandemia. “Nuove diseguaglianze si sono aggiunte a quelle preesistenti e si sono differenziate nelle loro dimensioni, assumendo carattere multidimensionale, colpendo i gruppi più deboli e bloccando la mobilità sociale”, ha continuato Treu, che aggiunge: “Giovani e donne sono i più colpiti dalla precarietà, cioè da contratti a tempo determinato, spesso di brevissima durata.  “Le diseguaglianze non sono solo una negazione dei fondamentali principi costituzionali di giustizia e di parità dei cittadini ma mettono a rischio la coesione sociale e la stessa stabilità democratica del Paese e dell’economia. Il Cnel ritiene quindi che combatterne le radici e gli effetti debba essere in cima all’agenda dell’azione politica e delle parti sociali nei prossimi mesi. A questo obiettivo vanno indirizzate tutte le politiche pubbliche e l’impegno della società civile: da una parte promuovendo una crescita sostenibile ed equilibrata che garantisca uno sviluppo umano come indicato nel Pnrr; dall’altra mobilitando le principali politiche pubbliche necessarie per promuovere la eguaglianza e il benessere: dalla scuola, alla famiglia, al fisco, al sostegno al lavoro”, ha concluso Treu. La buona notizia è che la Legge di Bilancio 2023 ha prorogato al 31 dicembre prossimo il bonus assunzione under 36. I datori di lavoro privati che assumono giovani a tempo indeterminato possono usufruire dell’esonero contributivo del 100 per cento per 3 anni nel limite di 8.000 euro annui.

 

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