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Giornalismo e Legalità
Cronisti e studenti insieme per dire “no” alla mafia. Questo il senso dell’iniziativa “Giornalismo e legalità” organizzata, tra le molte altre manifestazioni della giornata #PalermoChiamaItalia, in questo 23 maggio dedicato alla commemorazione delle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
Un incontro, quello tenutosi ai Cantieri culturali alla Zisa, in gran parte dedicato alla proiezione di documenti video, prima di dare il via al dibattito. Luca Licata ha presentato “1367 La tela strappata”, opera di suo padre Giancarlo. Il regista Pasquale Scimeca ha poi introdotto la visione del suo documentario dal titolo “Il maxiprocesso” e a seguire è stato proiettato il breve cortometraggio sulla legalità che gli studenti della scuola media Politeama hanno realizzato partendo dal discorso agli ateniesi di Pericle.
A questo punto spazio al confronto, aperto e moderato da Ivan Scinardo, direttore del Csc. Il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, ha proposto di proiettare “La tela strappata” in Fnsi il 19 luglio, data dell’anniversario dell’assassinio di Paolo Borsellino, mentre Riccardo Arena, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sicilia, ha ipotizzato una sinergia tra giornalisti e film maker per dar vita ad un progetto finalizzato alla realizzazione di video notizie.
Idea ripresa anche da Paolo Butturini, responsabile per la formazione della Fnsi, che ha anticipato l’intenso racconto di Michele Albanese, delegato della Federazione della stampa ai progetti per la legalità. Albanese ha parlato agli studenti e ai giornalisti presenti della sua personale vicenda di cronista di provincia che vive sotto scorta, mentre, dopo di lui, il segretario dell’Associazione siciliana della Stampa, Alberto Cicero, ha approfondito la difficile situazione occupazione dei giornalisti dell’isola e il fenomeno dei minacce ai cronisti.
Attilio Bolzoni, giornalista de La Repubblica, ha invece ripreso il concetto di “mafia liquida” introdotto da Albanese per evidenziare come il fenomeno mafioso si sia adeguato ai tempi trasformandosi in una vera e propria multinazionale del crimine. E infine il direttore della sede Rai della Sicilia, Salvatore Cusimano, amico di Giancarlo Licata e testimone diretto delle stragi del 1992, ha raccontato i suoi ricordi di quei tremendi giorni di 24 anni.
Al termine del dibattito numerosi sono stati anche gli interventi dei studenti che hanno partecipato all’iniziativa.(Fonte: FNSI)