Editoriali
Genitori meno stress e più amore per i figli
Rimane ancora viva nella memoria, la tragedia avvenuta qualche settimana fa a Catania di un padre che dimentica il figlio di due anni in macchina. Il caso estremo porta a una statistica osservata negli ultimi 20 anni che stima nel mondo oltre 600 bambini morti per colpo di calore perché dimenticati in macchina dai loro genitori. Questi ultimi sempre più sotto accusa perché inghiottiti da una quotidianità che divora le giornate a causa dello stress lavorativo. Una crisi economica che non lascia scampo e che quasi sempre costringe entrambi i genitori a lavorare pur di pagare l’affitto, il mutuo, le tasse statati e comunali con il loro impietoso carico di scadenze. Momenti di intenso stress possono sfociare a quella che viene definita dagli esperti amnesia dissociativa, una sorta di vuoto di memoria transitorio che porta a una sconnessione delle funzioni della coscienza dalla memoria; un’amnesia temporanea che porta a dimenticare totalmente un pezzo di esistenza, di vita e di tempo per un dato lasso temporale. Generalmente può essere scatenato da momenti di intenso stress, traumi o situazioni di particolare tensione e stanchezza fisica e mentale. Si tratta di un fenomeno che può capitare a chiunque ed è bene conoscerne caratteristiche, sintomi e possibili strategie preventive per evitare di arrivare a livelli ingestibili di stress. Lo sa bene Andrea Albanese, che ha perso così il figlio di due anni e ha aperto la pagina Facebook “Mai più morti come Luca”, battendosi per varare una legge sugli allarmi collegati ai seggiolini: dei sensori appositi sarebbero infatti in grado di rilevare la presenza del piccolo sul seggiolone una volta spento il motore della macchina, e fare scattare un immediato allarme in grado di avvisare il genitore. Lui fu assolto da una perizia che lo definì “completamente incapace d’intendere e di volere per il verificarsi di una transitoria amnesia dissociativa”. Per non verificarsi più tragedie simili sarebbe opportuno prendere dei piccoli accorgimenti come parlare con il bambino durante il tragitto, per esempio, per tenere sempre a mente quando si sta con lui e quando lo si è salutato. Chiamare il coniuge, o il nonno, o chiunque sia deputato a portare il bambino a scuola, per ricordarsi a vicenda del bimbo. Lasciare qualche oggetto indispensabile (un portafoglio, le chiavi) vicino al seggiolino. E guardare sempre l’auto prima di allontanarsi. La tragedia ci invita comunque a ripensare il senso della vita; evitare se possibile la necessità di correre, molto spesso sui tapis roulant e perdere di vista le cose importanti come la famiglia. Dedicarsi un pò di tempo andando al cinema, o al teatro o semplicemente andare a mangiare una pizza. Sembra tutto banale e scontato, invece non lo è. Il tempo scorre e non si torna indietro, questo e il destino inesorabile; carpe diem