Editoriali

Il fotoritocco crea false aspettative nei giovani

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Gran parte delle foto che circolano su uno dei social più usato dai giovani, Instagram, sono ritoccate e quindi non corrispondono realmente al profilo dell’utente. I numeri delle foto ritoccate con specifiche applicazioni, reperibili anche gratuitamente, simili al software per eccellenza, Photoshop, sono impressionanti; in Cina alcuni ricercatori hanno scoperto che la metà dei selfie in circolazione, sei miliardi di foto al mese, viene modificata con una app chiamata, Meitu, che vuol dire “foto bella”, e che starebbe cambiando il concetto stesso di bellezza per i giovani cinesi. In Italia le autorità sembrano ignorare gli effetti negativi di questo fenomeno ma in Norvegia segnalare il ritocco diventerà obbligatorio, almeno per quanto riguarda i contenuti pubblicitari. Il Paese sta cercando di contrastare standard di bellezza irrealistici e potenzialmente nocivi per i giovani con una nuova legge che rende illegale per gli inserzionisti e gli influencer condividere foto promozionali sui social media senza dichiarare che le immagini sono state modificate. La legge, introdotta come parte di un disegno di legge del Ministero norvegese per l’infanzia e la Famiglia, è stata approvata dal parlamento norvegese l’11 giugno, e vuole garantire che i post in cui viene ritoccato un corpo di una persona vegano chiaramente contrassegnati da un’apposita etichetta progettata dal governo. La nuova normativa riguarderà qualsiasi alterazione che influisca sull’aspetto delle dimensioni del corpo, della forma o della pelle, compreso anche l’uso di semplici filtri di Instagram. «Si spera che la misura dia un contributo utile e significativo per arginare l’impatto negativo che tale pubblicità ha in particolare sui bambini e sui giovani», auspica il ministro della Famiglia norvegese Kjell Ingolf Ropstad, ricordando che gli standard di bellezza diffusi dalla pubblicità contribuiscono alla bassa autostima tra i più giovani. Nel Paese il dibattito sulla cosiddetta kroppspress, espressione che letteralmente significa “pressione riguardo al corpo” è acceso da tempo. Molti influencer norvegesi, come Janka Polliani che ha 185mila follower su Instagram e e Kristin Gjelsvik che ne ha 202mila, hanno detto di essere favorevoli alla nuova legge; alcuni, tra cui Polliani, pensano che dovrebbe riguardare tutte le immagini ritoccate e non solo quelle pubblicitarie – ma lo stato può regolamentare solo le seconde.

Influencer e inserzionisti che violeranno la legge, che entrerà in vigore quando sarà firmata dal re Harald V., verranno multati. Probabilmente la questione andrebbe affrontata anche dal parlamento europeo al fine di definire linee guida per tutti i paesi membri. I canoni estetici di Instagram portano alle estreme conseguenze. Nel 1991 la scrittrice Naomi Wolf nel suo libro “Il mito della bellezza” parlava dei danni dell’influenza delle immagini delle riviste, della pubblicità e della pornografia nella creazione di un mito di perfezione che spingeva le donne a sottoporsi a interventi di mastoplastica e, soprattutto, ad adottare regimi alimentari così restrittivi da portarle all’anoressia. Con l’Instagram Face questo meccanismo è diventato ancora più perverso: l’idea non è più quella di diventare – per usare un’espressione edulcorata – “la versione migliore di se stesse”, ma diventare qualcun altro.

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