Cinema
Fortapash di Marco Risi, scena tratta dal film del 2009
Questo film, Fortapasc di Marco Risi ha ancora oggi un grande valore per il modo con cui affronta il tema del precariato.
Fortapasc
Giancarlo Siani era un giornalista precario, e l’incertezza di questa sua condizione lo rendeva puro, volenteroso, proprio come succede a chi un lavoro lo fa per passione, senza la sicurezza di un posto fisso.
Libero De Rienzo e Valentina Lodovini sono i protagonisti di questo film dedicato al giornalista ucciso dalla camorra.
Ci sono elementi forti da rilevare: la presenza della voce narrante del protagonista che ci conduce come in un reportage nelle vicende dell’ultima stagione della vita di questo brillante ragazzo, dall’aria burlesca e sincera. Fortapasc non è né un biopic, né una celebrazione post mortem.
La dedica a un grande giornalista
Il film che il regista ha dedicato agli ultimi quattro mesi di vita di Giancarlo Siani, l’unico giornalista ucciso dalla Camorra, non ha nulla a che vedere con il ritratto di un eroe. Più semplicemente è un inno alla vita.
Alla serietà di chi, a soli 26 anni, aveva già la stoffa del vero giornalista e invece di accettare regali dai potenti, serviva più di ogni altra cosa la verità.
La morte di De Rienzo
Libero De Rienzo, 44 anni all’epoca del decesso, fu trovato morto nella sua casa di Roma il 15 luglio del 2021. L’esame tossicologico confermò un’overdose come causa della scomparsa.
L’inchiesta ha accertato che a vendere la droga all’attore napoletano è stato il gambiano finito ora a processo, dopo essere stato arrestato alla fine di luglio. De Rienzo era considerato uno degli attori più talentuosi della sua generazione.
Fra i film da lui interpretati “Santa Maradona” (2001) “Fortapàsc” (2009), “La kryptonite nella borsa” (2011) e la trilogia di “Smetto quando voglio” (2014-2017).
Ci vediamo la scena in cui il giornalista Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo passeggia sul lungomare con il direttore del giornale, l’attore e cantante napoletano Gianfranco Gallo