Cultura
Follia e arte al Bramante di Roma
Esposizione artistica innovativa :follia e arte si fondono nell’antico chiostro del Bramante a Roma
In questo momento storico in cui non si arresta il conflitto nel cuore dell’Europa tra Ucraina e Russia e molte crepe si avvertono in tutto il globo, è il caso di ripensare alla nostra umanità, costituita anche da arte e persino follia.
L’arte può raccontarci la follia e la follia diventa arte.
E ciò e’ quanto si avverte entrando nel Chiostro del Bramante a Roma seguendo e ammirando l’itinerario della mostra Crazy, La follia nell’arte contemporanea.
Nel primo artista si coglie l’idea di uno spazio minimale, segnato da un apparente vuoto sensoriale e percettivo; mentre nel secondo si manifesta uno spazio dinamico all’interno di un gioco ottico-percettivo.
Spiccano, nel labirinto sensoriale della mostra, diversi lavori quali l’installazione del duo Fallen Fruit, già presentata in Italia durante l’edizione del 2018 della biennale Manifesta, organizzata a Palermo,e la visione del crollo di un soffitto di Thomas Hirschhorn, le luminarie sul pavimento di Massimo Bartolini, i giardini sospesi e gli spiragli cosmici di Petah Coyn.
Questo modo di raccontare la follia attraverso l’arte contemporanea ci consente di riflettere sulla mancanza di equilibrio, sulla confusione cosmica, in cui i visitatori divengono protagonisti travolti da un’ordinaria follia. Il percorso esperienziale di Crazy sembra ricordare l’’esistenza aleatoria, il crollo di ogni certezza e una sorta di disorientamento percettivo,come prodotto di vertigini. Infatti sia l’arte sia la follia creano delle vertigini che ci inducono a guardare all’ interno di noi stessi per conoscerci meglio e conoscere gli altri.
Laura Bisso