Editoriali
Figli super intelligenti. il progetto“ Education to talent”
“Ogni scarrafone è bello a mamma soja” recitava così un passo di una celebre canzone del compianto Pino Daniele. Eppure ogni genitore vede il proprio figlio a volte esageratamente “genio”, spesso incompreso dagli altri, insegnanti, compagni ecc.
Peccato che questo straordinario e affascinante progetto finì per problemi economici. In Veneto, si è concluso da poco un progetto “ Education to talent”. Per 36 mesi l’ufficio scolastico della regione e l’associazione Gaet – Italy, hanno formato 500 insegnanti a sapere riconoscere potenziali studenti dalle capacità intellettive straordinarie.
Sono studenti che quasi sempre vivono questo dono naturale come un disagio e non come un valore aggiunto. Coordinatore della ricerca una docente di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Padova, Daniela Lucangeli. Per la prima volta è stato elaborato uno studio sui cosiddetti “gifted children” che ha focalizzato l’attenzione sui talenti ma anche sui disagi. Un dato su tutti che è emerso e che molti insegnanti e genitori non sanno riconoscere un fenomeno così rilevante.
I ricercatori hanno voluto fare queste ricerche per mettere nelle condizioni tutte le centrali educative di attuare strategie pertinenti nei confronti di questi ragazzi dotati di grande intelligenza. Ma dietro queste ricerche c’è un dato inquietante: il 45 per cento di questi “geni” che sono stati individuati e campionati convive con ansia e depressione, sintomi spesso di noia e senso di incomprensione. Sono più i maschi non perché siano più intelligenti delle femmine ma perché rispetto a queste ultime, diligenti e armoniche, sono più irrequieti e quindi facilmente individuabili dagli insegnanti. La ricercatrice fa un appello alle regioni: “i nostri dati sono a disposizione di insegnanti e famiglie, al fine di fornire loro gli strumenti per individuare questi ragazzi che devono diventare una risorsa preziosa per il futuro del nostro paese”. Sicilia, fatti avanti!