Editoriali
#stiamoinsilenzio; l’hashtag contro il femminicidio
L’hashtag che è stato creato da un gruppo di volontari all’indomani dell’ennesimo uxoricidio a Catenanuova, ha un sottotitolo: “Lascia alla donna la possibilità di essere”. In poche ore si sono consumati due omicidi di mariti gelosi e nonostante gli appelli e le mobilitazioni generali, la gelosia continua ad accecare e armare le mani di spregevoli individui, che, come nel caso di Catenanuova, attirano con l’inganno l’ignara vittima e poi uccidono a sangue freddo, premeditando tutto. Le dichiarazioni dei conoscenti sono quasi sempre le stesse, nessuno si aspettava che quell’uomo arrivasse a tanto. Lui, separato, scriveva sui social che era vedovo, in realtà la relazione con la compagna era già naufragata la scorsa estate. Due figli, un ragazzo di 11 anni e una di 17, l’uxoricida aveva un altro figlio di 25 anni, dal suo precedente matrimonio. E’ su di loro che va la riflessione. Tempo fa ho letto una lettera scritta da Giulio e Paolo, 24 e 26 anni anche loro sopravvissuti alla furia omicida del loro padre. Mi hanno molto colpito le parole: “…ha ucciso nostra madre, non deve più uscire dal carcere. Non deve più fare del male a qualcuno”. Il dolore si somma al rancore e alla paura di trovarsi un giorno davanti a quel padre violento. “Non potrà mai essere perdonato deve marcirci in galera. Non se la può cavare con l’ infermità mentale o il manicomio giudiziario. Dopo poco tempo lo rimetterebbero in libertà e potrebbe ancora fare del male…”. I ragazzi non hanno torto se si osserva il sistema giudiziario italiano considerato al mondo fra i più garantisti. Ci si chiede anche come possa aver il porto d’armi, probabilmente andrebbe riformato il meccanismo delle concessioni di autorizzazione magari prevedendo la vista preliminare di uno psicologo o uno psichiatra per capire se la persona che intende acquistare un’arma legalmente è sana di mente. Le tragedie devastano la famiglie e l’elaborazione del lutto soprattutto in circostanze come queste è davvero difficile metterla in atto. La ragazzina di Catenanuova era in gita, tutto sembrava apparentemente normale eppure, chiunque poteva accorgersi di un post inquietante sul profilo Facebook di Filippo Marraro: “La vendetta un piatto freddo, più è freddo e più si gusta”. Nell’era digitale dove tutti siamo connessi una frase del genere passa anche inosservata!