Editoriali
Fate di più per i giovani. L’appello che arriva dalla società
Molti analisti sostengono che dal pensionamento anticipato di centinaia di migliaia di lavoratori, quelle che perderanno sono le nuove generazioni, costrette a pagare per anni pensioni che non corrispondono ai contributi versati. Da rilevare che l’Italia è uno dei paesi con più contribuenti pensionistici; siamo secondi al mondo per spesa pensionistica, mentre l’età pensionabile è una tra le più basse in Europa. l’Italia, rispetto agli altri paesi europei, spende poco in istruzione, in innovazione, in occupazione giovanile, in aiuti alla maternità. In questi giorni è partita una petizione “Fate di più per i giovani” su “change.org”. Basta quindi andare su questo sito per leggere: “Dal prossimo anno si vogliono regalare alcuni anni di pensione in più a diverse centinaia di migliaia di persone. È la cosiddetta quota 100, che ridurrà gli anni di contribuzione necessari per raggiungere la pensione. Un maxi-sconto generalizzato, che costa 7 miliardi all’anno e tradisce il patto sociale tra generazioni. Infatti, più è elevato il numero dei pensionati, più chi oggi lavora dovrà pagare tra contributi e tasse per sostenere chi riceve ogni mese un assegno pensionistico non in linea con quanto contribuito per ripagarlo. Tutto ciò a spese di chi oggi lavora, e lo farà ancora a lungo, senza alcun beneficio: non è vero che i nuovi pensionati lasceranno posti di lavoro liberi per i giovani, i dati dicono l’opposto. Siamo il secondo paese al mondo per spesa pensionistica, con circa 200 miliardi di euro netti all’anno. Un quarto del bilancio dello Stato, solo per le pensioni. Il Governo vuole spendere 7 miliardi a debito? Bene, li usi per i giovani, per la generazione più povera e svantaggiata. Con 7 miliardi si potrebbe aumentare di più del 10 per cento la spesa in istruzione, per scuole migliori e insegnanti più preparati e motivati. Con 7 miliardi si potrebbe aumentare di un terzo la spesa in ricerca e start-up, colmando il gap con l’Europa. Con 7 miliardi si potrebbe ridurre in modo strutturale il costo del lavoro per i giovani, incentivando gli imprenditori a investire nel futuro. Con 7 miliardi si potrebbe finanziare finalmente un intervento per la maternità, garantendo asili nido gratis e un contributo alle giovani famiglie con figli. Con 7 miliardi si potrebbe letteralmente raddoppiare il finanziamento pubblico dell’università, dando ossigeno alla ricerca italiana, ai tanti docenti precari e agli studenti in difficoltà economiche”. Forse è opportuno che molti giovani riflettano sul loro futuro e chiedano maggiori garanzie adesso!