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Cinema

Se Fassbender s’innamora del videogame

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Il regista australiano Justin Kurzel ha rimesso insieme i protagonisti di MacbethMichael Fassbender e Marion Cotillard – per confezionare Assassin’s Creed, versione cinema di un blockbuster della Ubisoft: 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, anche presso il pubblico femminile, pare infatti che sia tra i videogame il più frequentato dalle donne. Forse anche per questo il bel Fassbender ci ha creduto tanto da scegliere di produrlo.

Protagonista di tanto cinema d’autore (da Hunger e Shame a 12 anni schiavo), il divo tedesco-irlandese si è divertito a lanciarsi in inseguimenti, combattimenti e acrobazie spesso ispirate al parkour, battendosi contro decine di avversari affiancato da un’eroina (la giovane attrice greca Ariane Labed).

E’ evidente che alla soglia dei 40 anni l’avventura lo tenta ancora e infatti lo vedremo presto anche in Alien Covenant di Ridley Scott nel ruolo dell’androide. Di Assassin’s Creed dice nelle interviste, nobilitandone il contesto: “Mi ha aiutato a studiare il processo della memoria. Cosa saremmo senza il passato, i ricordi?

Ho fatto una lunga preparazione psicologica e fisica, anche di arti marziali, per il film, che non mi era stato necessario per Magneto di X-Men. Ne sono uscito più forte in tutti i sensi. Ho la tendenza a privilegiare i movimenti del mio cervello più di quelli, diciamo, fisici”. Ma fisicamente ci è sembrato decisamente in gran forma anche se ha usato una controfigura nella scena del cosiddetto Balzo della Fede, in cui tutti gli assassini si esibiscono, un volo in caduta libera da più di 35 metri dall’altezza che non è stato riprodotto in digitale ma girato per davvero nel deserto dell’Almeria, proprio nelle stesse location di molti film di Sergio Leone.

Il film prende spunto dai 9 videogiochi usciti negli ultimi nove anni, a partire dal 2007, rielaborandone il cuore in una storia originale e mai giocata prima. I videogame di Assassin’s Creed collocano infatti dentro scenari storici ricostruiti con grande precisione di dettagli (dalla Firenze dei Borgia, a Costantinopoli fino alla Roma rinascimentale o la Parigi della Rivoluzione Francese) le avventure di una setta nata durante il periodo delle Crociate, gli Assassini appunto, che combattono per difendere il libero arbitrio dalla sete di potere dei Templari. In ogni gioco un erede del protagonista viene inserito in un macchinario (l’Animus) che trasferisce la sua coscienza in quella di un suo antenato adepto della stessa setta attraverso il DNA (che si ritiene possa conservare tutta la memoria della stirpe). In questo caso il protagonista Callum Lynch (Fassbender), un galeotto condannato a morte tramite iniezione letale, viene salvato dalla dottoressa Sofia Rikkin (Cotillard, qui davvero fuori parte) per essere spedito nella Spagna dell’Inquisizione dove dovrà recuperare la Mela dell’Eden, che contiene il segreto per eliminare la violenza e il male dal mondo. La scienziata lavora per le Abstergo Industries, che dietro la facciata ipertecnologica nascondono un’evidente affiliazione all’ordine dei Templari. Il capo dell’organizzazione, e padre di Sonia, è uno spietato Jeremy Irons, controllato e bacchettato a sua volta dalla potentissima Charlotte Rampling.

Questa è la parte contemporanea, francamente di maniera e già vista, poco interessante e ripetitiva, a tratti anche poco comprensibile. Decisamente più avvincenti le avventure di Aguilar, l’antenato di Callum, con interessanti spunti legati alla contrapposizione culturale e religiosa tra gli Assassini, ispirati agli islamici Hashashins di Nizari, un ordine segreto chiamano a difendere il sultano Maometto XII nella Granada assediata. Anche se il contesto storico è appena accennato e un po’ contorto, le ambientazioni sono magnifiche: tra l’altro è ricostruito un autodafé, con i roghi degli eretici e convince anche la scelta di lasciare i dialoghi in spagnolo con sottotitoli.

Kurzel ci tiene a sottolineare proprio questo aspetto storico: “Non sapevo molto del gioco ma ero abbastanza stupito dal livello di dettaglio, sforzo e passione che c’è dentro. Non è solo intrattenimento dozzinale: si percepisce una visione sotto. Abbiamo preso le idee e iniziato a svilupparle, proprio come se stessimo adattando un libro”. È dall’operazione è nato davvero anche un libro, edito da Sperling & Kupfer, in puro stile crossmediale. Si tratta di una novelization del film scritta dall’autrice di best seller Christie Golden e disponibile anche in versione e-book.

Costato 125 milioni di dollari, già uscito negli Stati Uniti il 21 dicembre (mentre da noi arriverà in sala il 4 gennaio con la Fox) ne ha incassati appena 22 e mezzo. La cosa non stupisce più di tanto gli esperti perché finora i film tratti da videogame hanno scontentato i nerd e lasciato indifferente il pubblico generalista, tanto che qualcuno parla di una sorta di maledizione. (fonte: cinecittà news)

Cinema

Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale

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“Ho tanti progetti che devono iniziare a camminare con l’aiuto di tutti quanti. Primo fra tutti, la nostra volontà di portare il ‘tesoro’ della Cineteca Nazionale su tutto il territorio nazionale, stiamo iniziando ad avviare collaborazioni con enti museali e regionali. Il Centro Sperimentale di Cinematografia è la culla del nostro cinema: il passato – costituito appunto dal tesoro della nostra Cineteca – il presente – rappresentato dalla Scuola nazionale di cinema – e il futuro che è l’insieme di tutto il patrimonio conservato dalla Fondazione, comprensiva di preziose realtà come l’Archivio fotografico e la Biblioteca Luigi Chiarini come pure dalla formazione dei ragazzi che escono dalla scuola. Restituire questo patrimonio e aprirlo all’esterno è la ‘via maestra’ che avviamo e che proseguiremo più avanti nel tempo”. Così la presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Gabriella Buontempo, in occasione della presentazione del festival Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale, in programma a Roma, al CSC, allo Spazio Scena della Regione Lazio e alla Casa del Cinema dal 31 marzo al 6 aprile.

Per Gabriella Buontempo è la prima uscita pubblica dopo l’incarico ricevuto dal ministro Giuli e prende il testimone da Sergio Castellitto: “E’ bello iniziare la presidenza di questa Fondazione proprio nel 2025, anno in cui ricorrono i novant’anni dalla sua creazione avvenuta nel mese di aprile. La prima volta che ho varcato le porte del Centro avevo 22 anni ed ero l’assistente di Lina Wertmüller, devo tutto a lei. Donne come lei e come mia zia Graziella Lonardi Buontempo erano delle autentiche visionarie che mi hanno spinto ad andare avanti e anche ad accettare questo incarico, nonostante le mie perplessità”.

Il festival mette in campo tutte le professionalità legate al CSC e tra le proposte figura anche la presentazione del progetto inedito Imperium, realizzato dalla Cineteca Nazionale con Cinecittà e con l’Aamod e legato al restauro di documentari sovietici che sarà presentato il 31 marzo dal regista Sergei Loznitsa con Enrico Bufalini, Vincenzo Vita, Costanza Quatriglio, Steve Della Casa, tra gli altri. Tra i tanti ospiti troviamo Dacia Maraini, Luca Verdone, Maurizio Ponzi, Marco Tullio Giordana, Liliana Cavani, che ha lanciato un appello, durante la conferenza stampa, per la salvaguardia del cinema in sala. “Non siamo esercenti – le ha risposto Gabriella Buontempo – ma vogliamo riportare i nostri tesori sul territorio nazionale e anche metterli a disposizione del pubblico grazie alla Rai”.

Al tavolo dei relatori

La presidente, affiancata dal conservatore della Cineteca Steve Della Casa e dal direttore della Scuola Adriano De Santis, ha annunciato la prossima apertura della sede distaccata di Cagliari, specializzata in musica per il cinema. “Punteremo anche su una serie di master nella sede di Roma e nel polo del CSC presso l’isola di San Servolo a Venezia con un corso riservato agli attori: “Per la prima volta faremo formazione sui podcast, ma anche un master sul doppiaggio in collaborazione con tutte le associazioni del settore e un master condiviso con Anica su produzione e finanza”.

Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio, ha confermato il pieno sostegno della Regione: “Essere vicini al cinema e creare opportunità per i giovani, come facciamo ad esempio con la Scuola Volonté, è una nostra priorità”.

(Fonte: https://cinecittanews.it/custodi-di-sogni-il-csc-festeggia-i-suoi-90-anni/)

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La presentazione del film “Il Nibbio”

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Accompagnati dalla delegata della produzione Notorius, Irene Tomio, il regista Alessandro Tonda e l’attore Claudio Santamaria, su invito del Direttore della sede Sicilia del C.S.C. Ivan Scinardo,  hanno incontrato gli studenti del corso ordinario di Documentario, di Produzione  e del CSC Lab di Script Supervisor, diretti dalla docente Cinzia Liberati, per presentare il film Il Nibbio, omaggio al funzionario dei servizi segreti italiani che vent’anni fa perse la vita a seguito della liberazione in Iraq della giornalista Giuliana Sgrena. E’ stato un incontro intenso e ricco di spunti di riflessione, con numerose domande sulla sceneggiatura e sulle tecniche di riprese del film, girato tra l’Italia e il Marocco. Gli studenti hanno inoltre partecipato alla proiezione al cinema Rouge et Noire di Palermo, dove c’è stato anche un collegamento in video con la giornalista Giuliana Sgrena.

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Il Film Documentario “ALIDA” regia di Mimmo Verdesca

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La città di Palermo ha ospitato una serie di eventi dedicati alla memoria e alla storia della frontiera adriatica, grazie all’impegno dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) in collaborazione con Venice Film e con il supporto dell’amministrazione comunale. Dopo le iniziative realizzate lo scorso dicembre, ci sono state nuove occasioni di approfondimento e riflessione sulla vicenda degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

Il primo appuntamento  giovedì 6 marzo alle ore 15:30 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo (Cantieri Culturali alla Zisa – Officine Ducrot), dove verrà proiettato gratuitamente il film-documentario Alida, diretto da Mimmo Verdesca. La pellicola ripercorre la vita e la carriera di Alida Valli, attrice di origine istriana, che da Pola giunse a Hollywood diventando una delle icone del cinema internazionale. Interventi del critico cinematografico Alessandro Cuk, vicepresidente nazionale dell’ANVGD, autore del  libro Alida: da Pola a Hollywood, Giampiero Cannella, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Ivan Scinardo, Direttore del CSC Palermo, il produttore Alessandro Centenaro e l’attore Pierpaolo De Mejo, nipote di Alida Valli.

Il trailer
Guarda l’intervista a Alessasndro Cuk
La registrazione della conferenza
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