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I farmaci usati allo Spallanzani contro il coronavirus

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I due farmaci vengono somministrati congiuntamente per potenziare gli effetti che hanno sull’organismo e vengono utilizzati per la terapia anti HIV negli adulti

 

Sono due i farmaci che lo staff medico dell’Irccs Spallanzani di Roma ha iniziato a somministrare ai due pazienti cinesi ricoverati a seguito di una infezione da coronavirus. Si tratta di due antivirali: il lopinavir/ritonavir e il remdesivir.

 

Il primo in realtà è una associazione farmacologica, ovvero un farmaco che nella stessa capsula contiene due diversi principi attivi.

I due farmaci vengono somministrati congiuntamente per potenziare gli effetti che hanno sull’organismo e vengono utilizzati per la terapia anti HIV negli adulti e nei bambini di età superiore almeno ai due anni.

L’effetto collaterale più comune registrato nel corso della terapia con lopinavir/ritonavir è la nausea e la diarrea, quest’ultima raramente di intensità tale da richiedere la sospensione del trattamento. Altri eventi relativamente comuni sono il dolore addominale, l’astenia, il vomito, la cefalea e, in genere nei bambini, il rash cutaneo. In alcuni soggetti sono stati segnalati alcuni casi di ipertrigliceridemia e pancreatite.

Il secondo farmaco che verrà somministrato ai due pazienti è invece il remdesivir. Si tratta di un nuovo farmaco più sperimentale prodotto da Gilead come farmaco contro il virus di Ebola e Marburg. È stato sviluppato molto velocemente (non è ancora stato ufficialmente brevettato) per poter essere impiegato nell’epidemia di Ebola del 2013-2016 in Africa Occidentale, e dopo i test sugli animali, venne somministrato a un paziente.

Il farmaco è stato poi utilizzato nel corso dell’epidemia di Ebola del 2018 in Congo dove è stato dichiarato inefficace dai funzionari sanitari congolesi dopo la sperimentazione di altri farmaci a base di anticorpi monoclonali. In occasione di questa nuova emergenza legata al coronavirus, Gilead ha messo a disposizione il suo farmaco, che in fase sperimentale si era dimostrato attivo nei confronti dei virus Sars e Mers (della stessa famiglia di 2019-nCOV, quello responsabile dell’attuale focolaio epidemico in Cina) per l’uso in un piccolo numero di pazienti con il coronavirus ha avviato trattative con la Cina proprio per sviluppare questa sperimentazione.

Tra i pazienti affetti da coronavirus cui è stato somministrato il remdesivir c’è stato anche il primo paziente americano cui è stato somministrato “per uso compassionevole” (ossia prima che fosse completato l’iter autorizzativo, viste le condizioni critiche del paziente) dopo che aveva sviluppato la polmonite.

La Cina ieri ha presentato richiesta di brevettazione per il farmaco per le sue applicazioni terapeutiche contro le infezioni da coronavirus. La richiesta arriva a valle di alcune sperimentazioni che sono state effettuate proprio a Wuhan in cui il farmaco è stato somministrato insieme ad un’altra molecola, la clorochina, un farmaco esistente per la malaria.

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