Editoriali
Famiglia, Lavoro e Immigrazione
Sono i tre ambiti indicati da Papa Francesco alla Chiesa italiana. Ne ha parlato in modo approfondito al meeting di Rimini il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia. Per quanto riguarda il primo, l’alto prelato aveva scritto insistendo sulla difficoltà delle giovani coppie «a “essere” e a “pensarsi” come una famiglia. Da un lato, li vedo indugiare, dubbiosi, titubanti, increduli che formare una famiglia sia una cosa bella. Dall’altro lato, invece, coloro che decidono di dar vita a una famiglia si trovano di fronte una serie di ostacoli veramente difficili da superare – come la casa, il lavoro, l’asilo per i bambini – che possono rendere la vita di coppia come un cammino faticoso e pieno di insidie». Di fronte a queste giovani coppie «noi tutti, pastori, educatori e autorità civili, abbiamo delle responsabilità enormi… Abbiamo un debito con loro. E i debiti vanno saldati! Perciò è necessaria una nuova azione sia da un punto di vista pastorale che da un punto educativo. E ovviamente anche la politica non può sottrarsi. Non può voltare lo sguardo dall’altra parte». Sul lavoro, il cardinale, nel testo preparato, aveva citato le statistiche pubblicate dall’Istat sul tasso di disoccupazione giovanile in Italia, che, ha osservato, «lasciano sgomenti»: il 43,7% dei giovani non ha un lavoro, il dato peggiore dal 1977 a oggi. «Ma non solo, sempre secondo l’Istat, in Italia “nel 2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28mila). Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20mila)». Di fronte a questa situazione, «Ci vuole più coraggio! Molto coraggio! Io ringrazio il Signore di aver incontrato nella mia vita uomini come Giorgio la Pira che ci hanno fatto capire come le “attese della povera gente” sono il cuore della crescita sociale, civile e anche economica di un popolo». Per quanto riguarda i migranti e i rifugiati, Bassetti nel testo scritto aveva citato le parole di Papa Francesco a Lampedusa. «La visita profetica del papa a Lampedusa e l’altissimo magistero che da lì ha profuso, ci dice qual è la prospettiva da cui guardare a questa cultura dell’indifferenza: riconoscere noi stessi come malati, noi stessi come attaccati a quelle false sicurezze, fragili, come bolle. Chiudersi al fratello che si vede significa, infatti, essersi già chiusi a Dio che non si vede… Chi crede al destino eterno dell’uomo sa che nessuna ragione può argomentare l’indifferenza con cui per troppi anni abbiamo lasciato che migliaia di persone morissero in mare». Il cardinale ha affermato: «Anche adesso che il nostro Paese fa enormi sforzi per salvare vite umane, come l’ammiraglio Di Giorgi ha detto proprio al Meeting, non possiamo tollerare che l’Europa si sia data regole e procedure che di fatto permettono la latitanza di una strategia e di un progetto europeo per affrontare questo dramma».