Cultura
Don Antonio Corsaro, prete scomodo!
Padre Corsaro il 5 novembre avrebbe compiuto 114 anni, essendo nato a Camporotondo nel 1909, come Papa Francesco, ha vissuto il dramma dell’emigrazione e suo padre Ludovico, guardia di finanza, muore tragicamente schiacciato dalla carrozza di un tram a Buenos Aires, dopo pochi mesi che vi è arrivato per cercare fortuna insieme con la sposa diciottenne Grazia Longo e il figlio Antonio di 14 mesi.
Antonio e la giovanissima madre tornano a Camporotondo Etneo in casa del nonno Gaetano, falegname. La madre per vivere fa la sartina, insieme a cinque sorelle. Dopo 15 anni di vedovanza si risposa col fratello del marito, Angelo, e avrà due tigli, Giuseppina e Ludovico, che si trasferirono a Roma,
Antonio nel 1921 entrò nel seminario arcivescovile di Catania, dove il 20 ottobre del 1933 venne ordinato sacerdote. Quest’anno avrebbe compiuto 90 anni di sacerdozio.
Nel 1938 conseguì la laurea in Lettere e Filosofia alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con una tesi su “Storia dell’umanesimo in Sicilia nei secoli XII – XIII” ed ebbe modo di incontrare e frequentare Carlo Bo, Vittorio Sereni, Mario Luzi, Oreste Macrì, Salvatore Quasimodo, fondatore dell’Ermetismo.
La sua carriera non fu facile, Padre Corsaro è stato considerato un prete rivoluzionario di sinistra, ed anche comunista, prete rosso, prete scomodo, prete sciolto, prete senza parrocchia. Tutte definizioni che non rispettano la verità, forse perché la sua vocazione religiosa lo ha reso prete capace di stare con gli umili, con i poveri, e nello stesso tempo prete di frequentare e dialogare anche con gli artisti e i letterati.
Oggi sarebbe in perfetta sintonia con le innovazioni ecclesiali di Papa Francesco.
Si dedicò anche alla traduzione di alcune poesie di Thomas Stearns Eliot e Mallarmé
Antimilitarista convinto, si rifiutò di andare in Africa, come cappellano militare, alla conquista dell’Etiopia.
Seguì, invece, con accorata partecipazione la guerra civile spagnola e lo amareggiò molto quel che accade sotto il franchismo.
Coevo di Giorgio La Pira, di Giuseppe Dossetti, di Amintore Fanfani, di Piero Bargellini, e poi ancora di padre David M. Turoldo, di Mario Luzi, personaggi che hanno scritto la poesia della Letteratura e della politica dell’Italia nata dalle macerie del conflitto mondiale, protesa ad una appassionante aurora di ricostruzione, con entusiasmi e idee, di cui anche oggi si ha ardente necessità.
Nel 1959 assieme a Sebastiano Adamo, Vito Librando, Manlio Sgalambro e Fiore Torrisi, fondò un’importante rivista di letteratura, “Incidenza”, che fa scandalo negli ambienti ecclesiastici per il suo programma inteso ad instaurare un dialogo tra cattolici e marxisti, tra riformismo e cattolicesimo avanzato. Alcune pagine del suo “Diario di un prete” indisposero l’arcivescovo di Catania. Mons. Guido Luigi Bentivoglio, che gli intimò di sciogliere la redazione “atea” e non pubblicare più la rivista, sospendendolo dall’insegnamento in seminario.
Negli anni Ottanta, il sacerdote poeta divenne la firma più prestigiosa del settimanale diocesano “Prospettive” ove continuò a costituire una guida intellettuale di prim’ordine per la sua cultura vastissima e di respiro europeo.
Suo è il testo del Prefatio della Messa di Sant’Agata, come pure dell’inno alla Vergine Martire.
Ha insegnato all’Istituto San Benedetto di Catania, al Liceo Spedalieri, e poi ancora è stato assistente di Letteratura Italiana presso l’Università di Urbino (retta dall’amico Carlo Bo), e quindi titolare della cattedra di Letteratura Francese prima al Magistero di Perugia nel 1957 e poi al Magistero di Palermo nel 1968 sino al pensionamento nel 1982.
Con Gianni Salvo fondò “Il piccolo Teatro di Catania” e con Roberto Commercio guidò la corrente del “Verticalismo”
Nel 1987 per incarico del sindaco Francesco Bellia, ha scritto il libro “Camporotondo Etneo, storia, costume, immagine”, con la dedica “Ai miei genitori la cui memoria è viva in questa mia storia” e per descrivere il suo paese natale ha scelto la metafora poetica: “E’ una tonda melagrana / che ha sassi per chicchi e per scorza la lava: / Camporotondo si chiama”.
La poetessa Vera Ambra, presidente dell’associazione Akkuaria, e il giornalista Francesco Giordano , promotori di diverse edizioni del “Premio internazionale di Poesia Antonio Corsaro”, il prossimo 24 novembre hanno promosso un incontro culturale in ricordo del Poeta, presso la Biblioteca “Vincenzo Bellini” di Via Sangiuliano 307, in Catania.
Giuseppe Adernò
Cultura
Picasso, lo straniero, viaggio nelle memorie
“Straniero”, è la condizione di un grande artista, Picasso, che attraverso le sue opere ha saputo plasmare la propria identità. La mostra a Palazzo Reale ne magnifica il percorso umano e artistico che comincia con una luce soffusa e calda, suoni indistinti, ritratti di volti appesi al soffitto e l’immagine di un giovane spagnolo che appare spaesato al suo arrivo a Parigi a inizio secolo.
Annie Cohen-Solal, storica e saggista, curatrice della mostra, conduce il visitatore nelle memorie di un grande artista attraverso l’esposizione di novanta opere, concesse dal Musée national Picasso-Paris di cui Cécile Debray è presidente.
A 50 anni dalla morte
A cinquant’anni dalla scomparsa di Picasso, la curatrice ne racconta la vita da un punto di vista inedito, mettendo in evidenza censure e persecuzioni ma anche influenze e passioni. I molteplici elementi presenti nelle sale contribuiscono ad accrescere, nel visitatore, un senso di smarrimento, si ha la sensazione di diventare subito “stranieri”, ai margini di un’unità spazio-temporale sospesa.
Si respira un malinconico senso di distacco quando ci si immerge nelle lettere della mamma di Picasso, lette e diffuse in sala da altoparlanti, e ancora spiccano le fotografie dell’artista insieme ai suoi amici, i documenti personali di un “anarchico”, i video di una realtà storica che non appartiene alla contemporaneità.
Durante questo percorso che anche sensoriale, il visitatore avverte la sensazione di sentirsi estraneo nella contemplazione di quadri, sculture, disegni e ceramiche di “un uomo che vede la realtà diversamente da come tutti la guardano”, così scrisse di Picasso Gertrude Stein, sua amica personale.
La mostra
La mostra è di grande impatto visivo, i pannelli espositivi sono ben curati, il percorso è intuitivo e conduce il visitatore verso un graduale coinvolgimento conoscitivo ed emotivo.
Il progetto segue la traiettoria artistica e politica di Picasso che si dimostra essere in linea con la città di Milano che “cresce e si afferma come grande polo culturale grazie alla capacità di accogliere chi è straniero”, ha dichiarato a margine dell’inaugurazione il sindaco Giuseppe Sala. È questa infatti la visione di una città che vuole offrire occasioni di espressione e di dialogo tra diverse culture, garantendo una crescita progressiva per l’individuo e la società.
Arianna Scinardo
Cultura
Nuova terminologia per indicare le persone disabili
Nella nota inviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio di gabinetto del Ministero della disabilità sono indicate le nuove espressioni da utilizzare per indicare le persone disabili.
Al termine “handicappato” che metteva in evidenza il difetto e l’ostacolo, nel tempo è stato sostituito con “soggetto in situazione di handicaps” , poi ancora “soggetto diversamente abile, diversabile, disabile” , tentando di dare valenza e attenzione alla persona e alla diversità nelle manifestazioni di abilità.
Nell’art.4 del decreto legislativo 62/2024 sono indicate le diciture da usare :
“persona con disabilita” oppure in “condizione di disabilità” e poi ancora “persona con necessità di sostegno “ e, a seconda della gravità, si adoperano i termini: elevato- molto elevato – intensivo.
Viene ancora una volta messo in evidenza il concetto e l’espressione “persona” che, come recita, la Costituzione, è soggetto attivo della Comunità, portatore di dignità umana, di diritti e di doveri.
La centralità dello studente, valore guida della comunità scolastica, dovrà trovare adeguato spazio e rinforzo nella società e nella comunità cittadina.
A scuola il buon preside Capodanno, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla “scuola per tutti” e all’integrazione dei disabili ci ha consegnato un’espressione carica di umanità e di attenzione pedagogica. Gli alunni che allora venivano definiti “handicappati” li indicava, senza etichette, e con saggezza e amorevolezza educativa: “alunni bisognosi di particolari attenzione”.
La società di oggi è chiamata ad essere protagonista di un cambio di passo epocale, perché oltre ad una terminologia rispettosa dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, occorre superare e contrastare le manifestazioni che oscillano tra pietismo ed eroismo, e guardare alle abilità delle persone, non a quella che, al massimo, possiamo considerare una loro caratteristica.
Giuseppe Adernò
Cultura
Nuovi ragazzi sindaci a Adrano
Nuovi ragazzi sindaci a Adrano
auditorium dell’Istituto “Giuffrida – La Mela” ha avuto luogo l’insediamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi del nuovo istituto comprensivo , composto da 10 ragazzi della scuola primaria e 10 della scuola secondaria di primo grado.
Nel corso della cerimonia introdotta dal Canto degli Italiani e dall’ingresso solenne della bandiera tricolore e del Costituzione, il sindaco uscente, Alfio Russo, ha relazionato sull’attività svolta nel corso del suo mandato, evidenziando che questa esperienza lo ho atto crescere nella cultura della partecipazione e della democrazia,
Ha deposto la fascia tricolore che è stata indossata dal nuovo sindaco eletto, Rebecca Romano, dopo aver recitato la formula del giuramento.
L’atto del giuramento è stato firmato dall’assessore all’istruzione Salvatore Italia, dalla preside Tiziana Baratta e dalla mamma,Vincenza Zuccarà, già vice sindaco del Comune.
Hanno quindi giurato il vice sindaco della scuola primaria, Carlotta Schilirò , il presidente del consiglio, Sofia Petralia, gli assessori: Pietro Bulla, Damiano Petronio, Marta Leanza, Lorenzo Di Stefano , Erika Bua , Giulia La Mela, Carla La Malfa, Marta Mannino, Giuseppe Spitaleri.,
Sono stati eletti consiglieri: Luigi Basone, Bianca Ciletta, Raffaele Floresta, Alice Zermo, Matilde dell’Aquila, Karola La Mela, Pietro Leocata, Alberto Alongi, Emanuele Petronio, Carla Foti, Giulia Motta, Ludovica Perdicaro, Giosuè Signore, Francesco Caruso, Ginevra Portale, Carlotta Diolosà, Clarissa Diolosà, Martina Brio, Agatino Cottone.
Analoga cerimonia si è svolta presso l’Istituto Paritario “Santa Lucia” e alla presenza dell’Assessore Salvatore Italia, di Padre Giuseppe Calambrogio, fondatore dell’Istituto, della dirigente Maria Brancato, il neosindaco, Nicholas Giuseppe Cerami ha recitato la formula del giuramento alla presenza dei compagni di scuola media e dei genitori. Dopo aver indossato la fascia tricolore ha presentato il programma di lavoro insieme agli assessori Rosy Ingrassia e Riccardo Coco. Sono stati eletti consiglieri: Salvatore Di Francesco, Emanuele Scalisi e Giuseppe Ludovico Santangelo.
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