Editoriali
Dispersione scolastica da record; occorre intervenire
“La mafia e la criminalità saranno sconfitti da un esercito di maestri elementari”, lo scriveva Gesualdo Bufalino. L’istruzione è l’arma più potente contro le devianze, ma se i bambini o i ragazzi a scuola non ci vanno tutto è vanificato. Il problema è educativo e sociale. Nei giorni scorsi i carabinieri della compagnia di Modica hanno denunciato 35 persone per non aver rispettato l’obbligo scolastico per i figli. Spesso a non andare a scuola sono gli stranieri. In questo caso molti genitori sono albanesi, romeni, tunisini e marocchini. Sono davvero sconfortanti i dati dell’Osservatorio sulla dispersione dell’ufficio scolastico regionale, riportati dal quotidiano Repubblica: in Sicilia, nell’anno 2017-2018, sono stati più di 15mila gli alunni (dalle primarie alle superiori) che hanno abbandonato le classi, che non si sono mai fatti vedere o che hanno collezionato così tante assenze da non superare l’anno. «Se aggiungiamo anche il numero di bocciati arriviamo a oltre 30mila», precisa la direttrice dell’ufficio scolastico regionale Maria Luisa Altomonte. Una percentuale che piazza la Sicilia tra le prime regioni in Italia. «Questi allontanamenti, spesso, sono dettati dal contesto sociale. È triste che, ancora oggi, il destino delle persone sia legato al posto in cui si nasce», continua la dirigente che chiede alle istituzioni più interventi nei territori a rischio. La provincia in cui l’allarme è più alto è Palermo con 4874 casi, seguita da Catania (2735) e Agrigento (1266). Si interrompe la scuola soprattutto alle superiori: sono oltre 11mila gli alunni che rinunciano a proseguire gli studi. E proprio su questo dilagante fenomeno della dispersione scolastica la senatrice del Movimento Cinque Stelle Tiziana Drago ha presentato una interrogazione ai Ministri di: Istruzione, Giustizia e Interni, riferendosi in particolare a San Berillo Vecchio, un quartiere di Catania del centro storico. La senatrice pentastellata ha evidenziato le condizioni di degrado del quartiere, sfregiato dal famoso “sventramento” e dal successivo spostamento dei residenti in un’altra zona della città etnea. Un quartiere adesso dove spaccio, prostituzione e occupazione abusiva di immobili la fanno da padrone. A ciò si aggiunge l’incessante aumento di pusher e consumatori di droga minorenni. La dispersione scolastica che si registra in città è un regalo alle mafie che utilizzano i minorenni. E’ incrementato esponenzialmente il numero dei ragazzini pusher e degli assuntori ‘bambini’ e il fenomeno rischia di diventare incontrollabile. Serve garantire l’infanzia, il futuro dei ragazzi tramite le agenzie educative del territorio, scrive il politico. In Italia dal 1995 a oggi 3 milioni e mezzo di studenti hanno abbandonato la scuola statale, su oltre 11 milioni iscritti alle superiori (-30,6%). Il Governo ha stanziato fondi – con un decreto interministeriale – per 95 comuni siciliani che andranno alle scuole del territorio per la lotta alla povertà educativa e alla dispersione scolastica. Si tratta di 50 milioni di euro volti proprio a contrastare questa emergenza sociale. Saranno sufficienti?