Editoriali
Il diritto alla cura
Gli italiani sono sempre più costretti a tagliare anche le cure mediche fondamentali a causa del dilagare della povertà. Sono le donne ad essere la categoria più colpita; a riportare i dati l’Osservatorio sulla Donazione Farmaci della Fondazione Banco Farmaceutico, che parla di contrazione delle spese sanitarie nelle famiglie povere. Secondo l’Istat, nel Rapporto sulla povertà in Italia, cresce il numero di persone e di famiglie povere in Italia. Nel 2012 gli individui in povertà relativa sono risultati 9 milioni e 563 mila, pari al 15,8% della popolazione (13,6% nel 2011), 4 milioni e 814mila dei quali in povertà assoluta pari all’8% della popolazione (5,7% nel 2011), con l’11% delle famiglie povere in termini relativi e il 5,2% in termini assoluti. Se questo è il quadro generale di una fotografia ormai sbiadita che sembra avere cristallizzato una immagine di famiglia ormai vessata da una serie di tasse e balzelli tali da metterla in ginocchio. Inutile ribadire il concetto che chi fa affari in una situazione del genere sono gli usurai, perché è impensabile che le banche possano fare affidamenti senza avere garanzie solide che oggi più di prima sembrano quasi azzerarsi. Se ci meravigliavamo della crescita delle finanziarie adesso il fatto che la famiglia siciliana decida di tagliare la spesa per curarsi è davvero inquietante. Penate quante persone di metà età, avvertono dolori o magari dovrebbero fare almeno una volta all’anno le analisi del sangue e delle urine rinunciano perché no avendo l’esenzione del ticket devono pagarsi il laboratorio di analisi che costa oggi quasi quanto quei convenzionati. Ecco perché l’apertura di centri analisi privati se non altro si evitano le angoscianti e fastidiose lunghe file. Ma se i risultati della ricerca Istat e dell’Osservatorio sulla Donazione Farmaci della Fondazione Banco Farmaceutico, confermano che le famiglie evitano di acquistare farmaci o curarsi, chi gestisce la cosa pubblica dovrebbe davvero interrogarsi su come realmente aiutarle. I medici di famiglia svolgono un ruolo importante nell’assicurare le cure mediche di base. E sono sempre più convinti che tutti devono avere diritto alle cure. Ma forse questo diritto sta diventando una utopia.