Editoriali
Digitalife, come cambia la vita con il digitale
Recentemente ho partecipato nella qualità di relatore ad un convegno, organizzato dall’Ordine dei giornalisti di Sicilioa, dal titolo Digitalife. Il titolo prendeva spunto da un film prodotto da Vareseweb in collaborazione con Rai cinema che racconta i cambiamenti nella vita, nel giornalismo, nella comunicazione attraverso l’avvento del digitale. Il regista, Francesco Raganato ha selezionato più di 500 filmati scegliendo cinquanta storie in un collage di emozioni. Dagli esordi del web ad oggi l’innovazione digitale ha trasformato le nostre vite ed il futuro sarà ancora più travolgente, ma è importante un uso consapevole delle tecnologie per non perdersi nei meandri della rete. il giornalismo digitale abbatte tutte le frontiere estendendo senza confini e in tempi di lavorazione brevi notizie e immagini, ma necessita sempre e comunque di un uso consapevole ed etico. Se si pensa ai giovani si fa riferimento al sinonimo innovazione. La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale cambieranno radicalmente molti tipi di lavoro, automatizzando molte attività. C’è una intervista fatta al proprietario di un altoforno, che, come si sa, è un tipo di impianto utilizzato nell’industria siderurgica per produrre ghisa partendo dal minerale ferroso. Il lavoro dell’uomo è stato sostituito dalle macchie, ma serve personale altamente specializzato che lui stesso ha definito quattro punto zero. Probabilmente ci sarà maggiore bisogno di esperti e quindi si apriranno le maglie delle assunzioni in azienda. Il sociologo Giovanni Boccia ha scritto che nel tempo abbiamo costruito una narrazione consolatoria sugli adolescenti e Internet. Quella che ruota attorno alla definizione di “nativi digitali”. Ma si tratta di una narrazione generalista, basata su caratteristiche e abilità alle quali gli adulti, definiti per contrapposizione “digital immigrants”, non accedono. Oggi ci è richiesto un atteggiamento più radicale, perché gli adolescenti, in quanto nativi digitali, hanno dei diritti che vanno rispettati e sostenuti. Il diritto a trovare una propria voce nella dimensione digitale. Il diritto a costruire connessioni con altri. Il diritto a contribuire all’opinione pubblica attraverso l’espressione libera di pareri, commenti. Gli esperti sostengono che non c’è sviluppo sostenibile se non acceleriamo l’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro. La disoccupazione giovanile al 32% non è solo un grave problema sociale. L’innovazione delle imprese non può permettersi di perdere il contributo di una generazione. Serve nuova linfa, una visione innovativa e un approccio diverso rivolto ai nuovi modelli di consumo, alla rete e alla sostenibilità.