In Tendenza
Differenza tra epidemia, endemia, pandemia
Ieri durante la trasmissione diretta da Lucia Annunziata, “Mezz’ora in più”, la stessa conduttrice ha commesso una gaffe confondendo il focolaio epidemico con la pandemia. Per fortuna, l’ospite in studio era Walter Ricciardi, già Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, oggi rappresentante dell’Italia in seno al Consiglio Esecutivo dell’OMS che ha chiarito subito quanto affermata dall’Annunziata. Oggi più che mai ci troviamo di fronte a una platea di socialProf, tutti che parlano di tutto, non basandosi sulle evidenze e sui dati, e sulle corrette definizioni.
Proviamo a fare un pò di chiarezza.
Una malattia infettiva è una patologia causata da agenti microbici che entrano in contatto con un individuo, si riproducono e causano un’alterazione funzionale: la malattia è quindi il risultato della complessa interazione tra il sistema immunitario e l’organismo estraneo. I germi che causano le malattie infettive possono appartenere a diverse categorie e principalmente a virus, batteri o funghi.
Il rapporto che il germe instaura con l’ospite è generalmente di tipo parassitario, poiché per sopravvivere e moltiplicarsi l’organismo estraneo ha bisogno di sfruttare alcune funzioni vitali dell’ospite. Il corpo umano, dal canto suo, quando viene a contatto con un germe si difende adottando sistemi di mantenimento del proprio equilibrio interno. La prima barriera è costituita dalla cute e dalle mucose, che resistono alla penetrazione dei microrganismi con un’azione antimicrobica in parte di natura meccanica (lacrime, saliva, urine), in parte di natura chimico-fisica (basso ph, acido gastrico). Successivamente il sistema immunitario provvede alle difese contro gli agenti microbici.
Il tempo che intercorre tra il contatto tra un microbo e il corpo umano fino all’apparire dei sintomi viene chiamato “periodo di incubazione”, che è diverso a seconda della malattia infettiva e dipende dai rapporti che si instaurano tra il germe e l’ospite. Durante il periodo di incubazione si parla anche di “infezione”, ovvero della presenza di agenti microbici che si riproducono all’interno dell’organismo. L’infezione può decorrere senza sintomi e in quel caso si parla di “infezione asintomatica”. Se invece compaiono dei sintomi, si instaura una “malattia”. Le caratteristiche cliniche delle infezioni possono quindi variare da quadri asintomatici a quadri molto severi che possono portare anche al decesso del paziente.
La trasmissione
Le malattie infettive contagiose sono causate da agenti patogeni che, in modo diretto o indiretto, vengono trasmesse ad altri soggetti recettivi. Nelle malattie infettive non contagiose, invece, la trasmissione richiede l’intervento di appositi vettori o di particolari circostanze.
Per contrarre una malattia infettiva, l’individuo deve essere esposto al germe e trovarsi in uno stato di suscettibilità, cioè quando non ha difese (naturali o acquisite) contro lo specifico agente infettivo. Per prevenire una malattia infettiva, si può agire sul contatto o sulla suscettibilità: la rimozione di una delle due cause rende l’altra incapace di provocare la malattia. Il rischio di contagio per contatto si elimina riducendo l’esposizione dell’organismo al germe, mentre la riduzione della suscettibilità può essere fatta attraverso la vaccinazione o la profilassi.
Manifestazione delle malattie infettive
Dal punto di vista epidemiologico, le malattie infettive hanno caratteristiche diverse di diffusione. Ci sono malattie molto contagiose e altre che lo sono meno. In base alla suscettibilità della popolazione e alla circolazione del germe, una malattia infettiva può manifestarsi in una popolazione in forma epidemica, endemica o sporadica.
Epidemia
L’epidemia si verifica quando un soggetto ammalato contagia più di una persona e il numero dei casi di malattia aumenta rapidamente in breve tempo. L’infezione si diffonde, dunque, in una popolazione costituita da un numero sufficiente di soggetti suscettibili. Spesso si riferisce al termine di epidemia con un aumento del numero dei casi oltre l’atteso in una particolare area e in uno specifico intervallo temporale.
Endemia
Una malattia si considera endemica quando l’agente responsabile è stabilmente presente e circola nella popolazione, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato ma uniformemente distribuito nel tempo.
Sporadicità
Il caso sporadico è quello che si manifesta in una popolazione in cui una certa malattia non è stabilmente presente. Tuttavia, alcune malattie infettive non contagiose, abitualmente sporadiche (come il tetano), sono causate da microrganismi stabilmente presenti nel territorio. In questi casi, i germi sono confinati nei loro serbatoi naturali e solo eccezionalmente penetrano in un ospite umano dando luogo alla malattia.
I movimenti di popolazione, oggi molto più frequenti e rapidi di un tempo, possono mutare rapidamente la diffusione delle malattie infettive attraverso l‘importazione di casi da un territorio endemico a uno in cui i casi normalmente non si verificano. Per lo stesso motivo spesso si verificano delle epidemie internazionali.
La vaccinazione
I soggetti suscettibili, una volta che si sono ammalati, diventano, nel caso di molte patologie infettive, naturalmente immuni. La vaccinazione, invece, è una forma di immunizzazione artificiale che protegge gli individui che non hanno mai sviluppato la malattia.
I vaccini sono costituiti da virus o batteri o parte di essi che, opportunamente trattati, vengono somministrati per indurre una risposta immunitaria duratura, simile a quella provocata durante le infezioni naturali, ma senza causare malattia.
I vaccini inducono una risposta immunitaria che permette all’organismo di riconoscere immediatamente il germe e di renderlo incapace di provocare la malattia. La vaccinazione protegge il singolo individuo dalla malattia, ma può agire anche a livello collettivo. Per alcune patologie, infatti, un alto numero di soggetti immuni impedisce la diffusione della malattia (immunità di gruppo), diminuendo drasticamente la circolazione dei germi e quindi proteggendo anche coloro che non sono vaccinati o comunque coloro che sono suscettibili.
Se l’unico ospite della malattia è l’uomo e non ci sono vettori implicati nel ciclo della malattia, si può arrivare anche alla “eradicazione” della malattia, cioè alla sua scomparsa. In passato si è riusciti, per esempio, a eradicare il vaiolo, e si sta cercando di raggiungere lo stesso obiettivo per polio e morbillo.
Sistemi di sorveglianza
Leggi tutti i dati prodotti dai sistemi di sorveglianza attivi in Italia.
Informazioni utili per i viaggiatori
Alcune malattie, da tempo eliminate in Italia, sono ancora endemiche o epidemiche in altri Paesi. È quindi molto importante, quando si programma un viaggio, informarsi ed eseguire per tempo le vaccinazioni necessarie. Inoltre è sempre bene controllare di essere in regola con le vaccinazioni previste dal calendario nazionale.
Risorse utili per i viaggiatori:
- su EpiCentro: vaccinazioni e salute in viaggio
(Fonte: ISS)