Editoriali

Didattica a distanza “lenta”, bambini a rischio

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Un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento al nuovo Dpcm del Governo, rivela che una famiglia su 4 (25,3%) non può svolgere la didattica a distanza perché non dispone di un accesso Internet a banda larga in grado di supportare, senza problemi, massicci flussi di dati e i collegamenti audio video necessari alle lezioni telematiche. Il nuovo decreto come si sa dispone che almeno il 75% dei corsi alle superiori sia svolto on line, con gli studenti collegati da casa. Obiettivo del governo alleggerire gli assembramenti sui mezzi di trasporto, davanti alle scuole, bar e paninoteche e ridurre i rischi di contagio. Le famiglie che non possono permettersi da casa i collegamenti con gli insegnanti sono soprattutto quelle siciliane a calabresi, in media 1 casa su 3 non dispone di un collegamento online in grado di supportare grandi flussi di dati. I numeri sono allarmanti; una parte dei 2,8 milioni di ragazze e ragazzi che in Italia hanno fra i 14 e i 18 anni, è danneggiata da questo provvedimento che, secondo il ministro dell’istruzione, porta a un ripensamento globale della scuola, fra turni di ingresso, rimodulazione degli spazi e lezioni a distanza. Secondo l’Unione europea delle cooperative, il diritto all’istruzione oltre a essere costituzionalmente riconosciuto è anche il presupposto per la costruzione del futuro delle nuove generazioni e del Paese, soprattutto in un momento delicato come quello attuale, dove le conseguenze dell’emergenza coronavirus hanno già provocato una drammatica caduta del prodotto interno lordo. Leggendo i  dati viene da riproporre l’iniziativa, in periodo di lockdown a marzo, del Dirigente scolastico dell’Istituto Puecher Olivetti di Rho, Emanuele Contu, #adottaunostudente. Non si trattava di ragazzi bisognosi di una famiglia, bensì di studenti alla ricerca di vicini di casa pronti a condividere con loro il wi-fi in caso di necessità. L’iniziativa ebbe  centinaia di like e condivisioni su Facebook, ma anche numerosi commenti e messaggi in privato di apprezzamento.  Allora come adesso si è tornati alla didattica a distanza, per poter seguire lezioni online  i ragazzi hanno bisogno di dispositivi e ovviamente della rete. E se ai primi hanno spesso pensato le scuole più virtuose, per la connessione potrebbero arrivare in soccorso i vicini di casa. Ognuno può aprire agli studenti presenti nel proprio palazzo il wi-fi in modo da permettere loro di partecipare alle lezioni online. Ecco la proposta che facciamo nostra e rilanciamo!

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