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Cultura

La Settimana delle Comunicazioni sociali

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SETTIMANA DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI. ASCOLTARE  CON IL CUORE

” E’ questo slogan si ripropone sempre ed è ancora attuale, perché nel chiasmo tra i due termini si intreccia e si costruisce l’intelligenza e l’amore, il cuore e la mente.

“Ascoltare con l’orecchio del cuore” tema della 56ª Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebra la domenica dell’Ascensione, è stato il filo conduttore della  “Settimana delle comunicazioni sociali” che  nell’Arcidiocesi di Catania è stata organizzata   in sinergia tra  l’Ufficio diocesano delle Comunicazioni sociali, i Padri Paolini e l’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana)

Particolare attenzione è stata riservata alla comunicazione per immagine, incontrando e dialogando con il regista Giovanni Virgadaula, con Don Giovanni BertiGiob- ,  autore delle vignette che illustrano  e commentano il Vangelo della domenica;  Fabia Mustica, autrice della Storia di S Agata a fumetti; e nella giornata conclusiva con il fotogiornalista Fabrizio Villa, autore di foto e immagini speciali sulla festa di S Agata, pubblicate da giornali e riviste internazionali.

L’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, ha portato un saluto di accoglienza e di plauso per la lodevole iniziativa e nel corso dell’incontro, condotto dal giornalista Nicola Savoca, presso la Chiesa di S. Orsola, è stato proiettato il documentario “Agathae imago misericordiae”  che racconta la festa della Santa Patrona nel contesto dell’attualità storica e sociale della vita di oggi. Le immagini drammatiche dei profughi nel Mar Mediterraneo, le espressioni del dolore e della paura si intrecciano con i volti dei devoti che portano i ceri alla Santa e con fede invocano grazie e benedizioni per il lavoro e per la famiglia.

Osservando lo scorrere delle immagini si esercita un ascolto attento “primo indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione”

Non si comunica, infatti, se non si è prima ascoltato e non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare.

Fabrizio Villa, rispondendo alle domande dell’intervista ha detto che “Per raccontare un evento o descrivere una realtà in un reportage è essenziale aver saputo ascoltare, essere disposti anche a cambiare idea, a modificare le proprie ipotesi di partenza”

Le immagini, accompagnate dall’armonia musicale, diligentemente scelta e appropriata, comunicano, parlano, scuotono, commuovono, convertono, e proprio per questo la comunicazione per immagine, tramite la fotografia, diventa eloquente lezione di vita, il messaggio che trasmette penetra nel cuore e produce un positivo cammino verso il bene, promuovendo una spinta morale ed una particolare attenzione verso i problemi sociali.

L’intervento di Emiliano Abramo, presidente della Comunità di S. Egidio catanese, ha indirizzato l’attenzione al tema dell’accoglienza dei numerosi migranti, già dal 10 agosto del 2013, quando arrivarono a Catania i primi barconi di profughi, i quali hanno trovato accoglienza e attenzione grazie al servizio di carità offerto dai volontari della Comunità di S. Egidio.

La presidente del Comitato dei festeggiamenti in onore di S Agata, Cav. Mariella Gennarino, ha espresso viva ammirazione per il ricordo sempre toccante della festa solenne in onore di S Agata, comunicando che, superata la pausa forzata per la pandemia, ci si prepara alla festa estiva nel mese di agosto e si auspica che la festa di S Agata venga inserita nell’albo delle feste Unesco, patrimonio immateriale dell’umanità.

A conclusione dell’incontro, Don Giuseppe Longo, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi, ha ringraziato i relatori e quanti nel corso della settimana hanno contribuito alla diffusione dei valori significativi che vengono veicolati attraverso la carta stampata, i social, i video, i fumetti, le vignette, la fotografia e la musica.

Sono questi gli strumenti della comunicazione che, se ascoltati con l’orecchio del cuore, producono positivi segni di benessere sociale, morale e culturale, per la costruzione di una rinnovata società civile

Giuseppe Adernò

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Cultura

Il dongione del sapere

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A MOTTA prende avvio l’Università delle tre età, con un percorso di incontri di educazione permanente

E’ stata inaugurata sabato 11 gennaio l’Università delle tre età a Motta S Anastasia in collaborazione con l’Irsef  e l’associazione “Immagina “ in via terre nere.

L’incontro augurale dopo il saluto introduttivo del presidente di “Immagina” Matteo Gallone, ha visto protagonista il giovane talento di chitarra Kristiano Mavilla

Sono intervenuti il dott. Giuseppe Zappalà e la promotrice del progetto , prof. Angela Giardinaro, la quale ha illustrato la genesi dell’iniziativa che intende essere un servizio alla comunità cittadina ed un positivo contributo al processo di Educazione permanente che accompagna l’ordinarietà della vita quotidiana.

Gli incontri costituiscono, infatti, una breve sosta per pensare, e poi agire in coerenza ai principi e ai valori che ciascuno interiorizza

E’ stato presentato il programma di 15 incontri a cadenza settimanale che affrontano un molteplicità di aspetti culturali: i valori e i simboli della Repubblica, l’arte, la poesia, la tecnologia e l’intelligenza artificiale, la violenza di genere,  i miti religiosi  la biodiversità, la matematica dei codici, l’opera dei pupi, il ruolo della polizia postale, l’ambiente, il territorio e l’Etna, l’arte musicale, l’Alzheimer, il disagio giovanile, la storia di Sicilia  dallo sbarco allo Statuto.

Sono stati presentati alcuni dei relatori che hanno offerto la propria disponibilità in questo servizio culturale e civico. Sono intervenuti i presidi Giuseppe Adernò, già dirigente a Motta S Anastasia dal 1989 al 2000; Vincenzo Ligresti di Paternò, i docenti relatori: Margherita Platania, Rosanna La Malfa, Maria Teresa Moscato, Margherita Francalanza, Maria Dari, Graziella Priulla, Margherita Aiello, Angela Giardinaro; Vito Sapienza, Alessandro Puglisi, Luciano Signorelli, Alessandro Napoli, Giuseppe ed Emiliano Zappalà.

Un bianco albatros di cultura si pone sull’antico dongione normanno e dall’alto diffonde piccoli semi che germogliano nel fertile terreno della comunità mottese.

Il progetto prevede anche delle escursioni culturali a Catania per la festa di S Agata, al museo dello Sbarco e sull’Etna.

Il primo incontro, a cura del preside Giuseppe Adernò, avrà luogo mercoledì 15 gennaio, sul tema: “Valori e simboli della Repubblica, diritti e doveri del cittadino” .

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Cultura

“Ci hanno nascosto Danilo Dolci”

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Cosa accomuna un maestro elementare, Giuseppe Maurizio Piscopo,  40 anni trascorsi nelle scuole, spesso più difficili, a insegnare ai bambini la cultura della non violenza e l’impegno per la giustizia sociale, con l’intellettuale Danilo Dolci, anche lui  educatore, che fra gli anni ’50 e ’60 scelse la Sicilia per promuovere il suo pensiero  soprattutto alle giovani generazioni?

Giuseppe Maurizio Piscopo

E’ inevitabile, per chi conosce bene il poliedrico Piscopo, che è anche compositore e musicista, che il titolo che ha voluto dare alla sua ultima “creatura” editoriale: “Ci hanno nascosto Danilo Dolci”, pubblicato da Navarra editore, pensare che può essere una provocazione del nostro tempo. La sua è stata una ricerca sul campo, prima di scrivere questo prezioso volume, ha girato tante biblioteche non riuscendo quasi mai a trovare i libri di Dolci, autore di più di 80 pubblicazioni di cui 25 di poesie. Cita “Chi gioca solo” il volume di 328 pagine, pubblicato per la prima volta nel 1966 da Einaudi. Un’opera ancora oggi attuale che analizza le dinamiche sociali e politiche della Sicilia del dopoguerra, con particolare attenzione al fenomeno mafioso e alle sue connessioni con il potere politico. Piscopo si interroga come mai in Italia non c’è traccia del volume e nessuno ne parla mentre si continua a leggere in Inghilterra e in America? Danilo Dolci affermava che “Chi gioca solo non perde mai”, riprendendo un antico proverbio siciliano, e scrive: “Una delle risposte più illuminanti è condensata nel significato locale della parola “associazione”, che significa molto molto spesso “associazione a delinquere”: tutti coloro non vogliono dunque correre rischi, non mirano certo volentieri ad associarsi.”

Il pensiero di Dolci

Piscopo ci fa riscoprire con questo libro la bellezza del pensiero di Dolci, contro chi in tutti questo anni lo ha voluto oscurare, da qui il sogno di farlo inserire nei piani didattici dalla scuola elementare all’università. Oggi i giovani si infiammano contro la guerra, Dolci ha dimostrato che la nonviolenza non è rimanere passivi, anzi, significa sprigionare una forza attiva e potente per il cambiamento sociale. Riprendendo gli scritti, Piscopo  evidenzia quella partecipazione popolare capace di costruire una democrazia dal basso. Approccio ancora attuale se si pensa ai giganteschi numeri di chi sceglie di non andare a votare perché disilluso dalla politica.

 Il libro

Danilo Dolci

Il libro evidenzia bene la lotta di Dolci contro la povertà, la mafia e le disuguaglianze sociali, temi ancora di grande attualità che affliggono il mondo. Ecco perché ci ricorda l’importanza di impegnarsi per una società più giusta e inclusiva. Ma tornando all’attività di maestro elementare svolta da Piscopo, i suoi bambini di un tempo, sono gli adulti di oggi  e qualcuno lo ha pure associato alla maieutica di Socrate, la stessa tecnica utilizzata a Borgo Parrini da Dolci che mirava a fare emergere la consapevolezza e la creatività dei giovani, promuovendo in loro lo sviluppo personale e comunitario.

Dolci considerava l’educazione come uno strumento fondamentale per la crescita individuale e sociale. La sua attenzione all’educazione come motore di cambiamento è ancora attuale per formare cittadini consapevoli e responsabili. Lo conosce bene Piscopo il documentario realizzato da due ex studenti della sede siciliana del Centro Sperimentale di Cinematografia, Leandro Picarella e Giovanni Rosa, dal titolo: “Dio delle Zecche”. In questo lavoro i giovani cineasti raccontano la figura, la storia, le opere di Danilo Dolci, attraverso il viaggio che il figlio più giovane, En, percorre dalla Svezia, Paese in cui è cresciuto, fino a Trappeto. Un viaggio per luoghi e persone, ma soprattutto un viaggio attraverso il tempo, alla ricerca della memoria perduta di un intero paese. Una memoria fatta di lotte, di scioperi alla rovescia, di marce per la pace. Una memoria nonviolenta.

Il libro “Ci hanno nascosto Danilo Dolci” con l’introduzione di Salvatore Ferlita e la post fazione di Amico Dolci, contiene interviste inedite e diverse fotografie concesse da Giuseppe Leone e Melo Minnella, alcune tratte dall’ archivio del Centro per lo Sviluppo Creativo “Danilo Dolci”. L’autore, assieme a Pier Paolo Petta, esegue con la fisarmonica la colonna sonora “Spine Sante”, trascritta da Gioacchino Zimmardi. Una vera chicca e un buon motivo per acquistare il libro.

Ivan Scinardo

 

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Cultura

Mario Cocco primo sindaco dei ragazzi

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Originale lezione di Educazione Civica al Palazzo Minoriti

Mario Cocco primo  sindaco dei ragazzi dell’Istituto “Quirino Maiorana” di Catania

Nel corso di una solenne cerimonia, per la prima volta nell’aula consiliare della Città Metropolitana, al Palazzo Minoriti,  Mario Cocco, primo sindaco dei ragazzi dell’Istituto “Quirino Maiorana”  ha recitato la formula di giuramento impegnandosi “a collaborare per il bene scuola piccola città e per la crescita sociale e civile della Comunità scolastica”.

La cerimonia ha avuto inizio con l’Inno d’Italia, l’ingresso della bandiera tricolore e del testo della Costituzione.

Con il patrocinio della Città Metropolitana, il Capo di Gabinetto, Gianluca Emmi ha presentato i saluti del Sindaco Enrico Trantino ed ha introdotto la cerimonia il vice prefetto vicario, dott.ssa Maria Giovanna Conti , accogliendo il giuramento del Sindaco  dei ragazzi, Mario Cocco, del Vice Sindaco Giacomo Rizzo, della Presidente del Consiglio  Sofia Centorbi.

Grande l’emozione degli studenti nel sentirsi protagonisti attivi di una speciale “lezione di Educazione Civica”, svolta nel prestigioso contesto dell’aula consiliare,  alla presenza anche dei genitori che hanno molto apprezzato gli interventi degli assessori  nei singoli settori: Marco Leonardi alla  cultura,  Sebastiano Longo all’ambiente,  Delia De Zan all’inclusione e alle  pari opportunità, Enea Ferreira Cruz allo sport.

I consiglieri eletti sono: Clara Franco, Edoardo Smedile, Alessio Trovato ,Elena Scuderi, Alessandro Pino, Giacomo Bevilacqua, Andrea Quedreago, Miriam Mammo e Giada Santocono.

Un vivo apprezzamento per la lodevole iniziativa è stato espresso dalla Dirigente Gisella Barbagallo, dai docenti: Anna Arcidiacono e Mariagrazia Amico, ed dal papà del sindaco dei ragazzi, il quale insieme alla moglie ha firmato l’atto di giuramento, quale segno di condivisione del progetto che coinvolge la scuola e la famiglia.

Un particolare ringraziamento è stato indirizzato ai docenti che hanno coordinato e guidato la realizzazione del progetto che in questa prima fase ha coinvolto soltanto  le classi seconde e tutti insieme hanno dimostrato competenza e impegno.

Il preside Giuseppe Adernò, promotore del progetto,  ha rinnovato ai neo eletti l’impegno del CPS, sigla che sintetizza la Cultura e l’impegno nello studio, la fedeltà alla Costituzione;  la Partecipazione attiva e democratica ed infine, utilizzando la metafora della “tuta dell’operaio”, la dimensione del Servizio, perché la politica, ricerca del bene comune, è un servizio alla comunità scolastica e cittadina e va vissuta con la gioia e con l’entusiasmo di un sogno da realizzare insieme per un futuro migliore.

Gli auguri di Buone feste, anche a nome del Prefetto, Maria Carmela Librizzi, da parte del viceprefetto vicario Maria Giovanna Conti, hanno concluso l’originale giornata scolastica.

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In Tendenza